31/12/09

Menu di fine anno, con auguri

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Nelle riunioni di fine anno abitualmente si comincia con "molto e' stato fatto, ma molto resta ancora da fare..", nello stendere la relazione per l'assemblea dei soci si dipinge una realta' rassicurante e si fanno previsioni -chissa' come mai- sempre ottimistiche. Nel nostro privato ci si limita a constatare che non e' poi andata male (ma poteva andare meglio!) e per il futuro a sperare che si continui senza scossoni.
E cosi' passa la vita.
L'anno che e' trascorso ci ha fatto piu' saggi? Abbiamo imparato qualcosa dall'esperienza? Ripeteremo gli stessi errori? Se ci guardiamo dentro vedremo che non lo sappiamo neanche noi.
E allora perche' preoccuparci? Viviamo ogni istante nel bene e nel male e continuiamo a guidare la nostra barchetta nel fiume della vita (questa non e' mia, ma non ricordo chi l'ha detta).

Quindi, della serie "godiamocela adesso", stasera avremo a pranzo persone a cui Anna Maria tiene molto. Il menu' e' stato frutto di discussioni e cambiamenti, come al solito l'opinione di Anna Maria e' stata -diciamo cosi'- determinante. Il menu, con l'aiuto del quale tireremo mezzanotte, e'...

Antipasti
- Datteri freschi al gorgonzola
- Crostini di fegato di coniglio
- Vellutata con infuso di funghi porcini, in cocottina
- Vellutata al basilico, in cocottina

Primo
- Risotto con verdure croccanti

Secondi
- Fagianella ripiena, con insalatina rucola-valeriana
- Roast Beef al sale, con salsa di cipolle dolci
- Lenticchie

Dessert
- Castagne "afrodisiache"
- Panettone

Tisana digestiva (ci vuole, ci vuole)

NOTE
Le vellutate, il risotto, la salsa di cipolle dolci, le castagne afrodisiache sono tutte preparazioni mie, tutte oggetto di post nei mesi scorsi.
Il ripieno della fagianella e' un risotto con salsiccia, albicocche, buccia di limone, magari postero' la ricetta piu' avanti.
Temo che mangeremo avanzi per il resto della settimana....





















Per chiudere, ecco gli auguri:


Per tutti voi, gia' destinati al terzo girone, spero che nel 2010 avrete salute, amore, denaro e tempo per spenderlo.


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28/12/09

Cornucopia sciccosa multiuso















Multiuso perche' se questa cornucopia la si fa piu' sul salato e' un antipasto sfizioso. Se invece la si fa piu' sul dolce puo' essere un dessert inconsueto.
E' semplicissima da fare, e' gustosa ed e' giudicata chic delle signore, quindi potete proporla in occasioni nelle quali volete fare bella figura.
La cornucopia, che tradotto dal latino mi dicono significare "corno dell'abbondanza", e' da sempre raffigurata come un un corno da cui escono cibo, fiori, denaro, e chi piu' ne ha piu' ne metta.
Questa e' fatta di pasta frolla, mentre il ripieno e' un misto di cipolla, uvetta e altro.

Ingredienti, per 8 corni
Un rotolo di pasta frolla pronta
3-4 cipolle rosse dolci
2 pugni di uvetta
Buccia grattugiata di un limone
Un bicchiere di brodo vegetale
Un cucchiano di pinoli
Uovo per spennellare

Preparazione
Mettere a bagno l'uvetta. Se si opta per la versione salata della cornucopia usare vino bianco o rose'. Se invece si e' scelta la versione dolce, allora usare un vino liquoroso. Lasciare a bagno per una notte, oppure far bollire una decina di minuti. Tagliare la cipolla a fette non troppo sottili e saltarla pochi minuti in poco olio evo, quindi bagnare con poco brodo vegetale. Per la cornucopia salata aggiungere un pizzico di sale, per la versione dolce invece un pizzico di zucchero di canna. Far andare a fuoco medio per tre-quattro minuti. Alla fine la cipolla dovra' risultare asciutta. A fuoco spento aggiungere l'uvetta, i pinoli e la buccia grattugiata di limone. Mescolare e lasciare nel recipiente di cottura.
Portare il forno a 150 gradi, piu' o meno.
Dal rotolo di frolla ricavare dei quadrati e tagliarli in diagonale per otttenere dei triangoli.
Mettere il ripieno sui triangoli di frolla. Non troppo, e mettendo piu' ripieno su un lato piuttosto che sull'altro. Mi spiego: una volta ripiegato, il triangolo dovra' essere piu' gonfio da un lato e piu' a punta dall'altro, a simulare un corno. Ripiegare i triangoli di frolla a formare dei corni e chiudere premendo bene sui bordi. Si possono spennellare i bordi di uovo per facilitare la chiusura. Spennellare comunque con uovo la parte superiore dei corni e cospargerla con poco sale macinato al momento, oppure con zucchero, a seconda della scelta fatta.
Coprire una teglia con della carta forno e appoggiarci, delicatamente i corni. Infornare e lasciar cuocere finche' la superficie del corno sia ben dorata.

All'assaggio i vari sapori e profumi si fondono in maniera armonica. I contrasti dei sapori sono leggeri, ma stuzzicanti.
E' una preparazione semplice e di veloce realizzazione, si impiega di piu' a leggere la ricetta che a prepararla.
Piace soprattutto alle signore, che l'hanno definita "chic", da cui anche il nome di "Cornucopia sciccosa".

A presto :-)

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22/12/09

Salsa cipolle dolci per arrosti smorti

Su richiesta degli amici del forum del Cavoletto pubblico la ricetta di una salsa di accompagnamento a bolliti o arrosti smorti. Golosa e quasi a zero grassi.

Ingredienti per ogni 2 persone
350 gr cipolla rossa dolce (se possibile Tropea o Certaldo). Ci vogliono tutte!
12-14 capperi sotto sale, di quelli piccolissimi
3-4 foglie di alloro
10 cucchiai olio evo
una tazza di Brodo vegetale

Preparazione
Sciacquare i capperi e tritarli a coltello. Tagliare la cipolla a fette sottili e metterla in padella con l'olio evo e le foglie intere di alloro. Far andare a fuoco medio per 5-7 minuti, mescolando spesso in modo da far sentire il calore a tutte le fette. Attenzione, la cipolla deve essere appena appena imbiondita. Quindi aggiungere il brodo vegetale caldo e far andare per 15-20 minuti, eventualmente aggiungendo altro brodo per non farle seccare. Le cipolle devono risultare quasi sfatte ma l'insieme deve essere asciutto..
Togliere le foglie di alloro e mettere tutto nel bicchiere del minipimer/frullatore. Aggiungere una presa di sale e il trito di capperi, quindi frullare fino ad ottenere una crema densa. Assaggiare e eventualmente riaggiustare di sale, frullando ancora per un mezzo minuto.
Prima di servire riscaldare bene.
Salsa dolce e aromatica, si sposa benissimo a fette di roast beef o di tacchino o altri arrosti non molto saporiti. Ma anche a bolliti.

Raccomandazioni...
1 - Non cambiate le proporzioni cipolle/alloro/capperi.
2 - Cacciate fuori di casa chi propone di aggiungere aceto balsamico.

A presto :-)

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20/12/09

MAFALDINE ALLA MILANESE, CON TOCCO DI NAPOLETANITA'




















Per partecipare al contest "Posta la Pasta" sponsorizzato da Pasta Garofalo si deve presentare una "ricetta della tradizione rivisitata che abbia come protagonista la pasta".
Come ricetta della tradizione ho scelto il Risotto alla Milanese, e la rivisitazione e' consistita nell'uso di pasta (Mafaldine). Inoltre in omaggio a Gragnano, origine della pasta Garofalo, si e' aggiunto un tocco di napoletanita' con la tipica salsiccia piccante.

Ingredienti per 2 persone
220 gr di Mafaldine Garofalo, numero 79
1 Cipolla
6 fette di salsiccia Napoli piccante
Mezzo bicchiere di vino bianco secco
Brodo vegetale
Zafferano in polvere
8 Kumkat
Formaggio grana
8 cucchiai di Olio evo

Preparazione
Tritare finemente la cipolla e le fette di salsiccia Napoli. Far soffriggere in olio evo a fuoco medio. Quando soffritto alzare il fuoco al massimo e far evaporare mezzo bicchiere di vino bianco secco. Nel frattempo si saranno scottate per 4 minuti in acqua bollente salata le mafaldine. Scolarle, aggiungerle al soffritto e mescolare per mezzo minuto.
Abbassare il fuoco a meta' e aggiungere un mestolo di brodo. Dopo un paio di minuti aggiungere i kumkat tagliati a meta' o a quarti e lo zafferano in polvere. Portare a cottura aggiungendo via via del brodo. Il risultato finale dev'essere piuttosto asciutto. A cottura ultimata mantecare fuori dal fuoco con un pugnello di formaggio.
Impiattare, contornando con i kumkat di cottura.

All'assaggio il sapore netto dello zafferano e' ben bilanciato dall'aroma del kumkat, mentre la salsiccia Napoli aggiunge sostanza e piccantezza. C'e' anche un buon contrasto tra la morbidezza del kumkat e la solidita' delle Mafaldine, che hanno retto bene la cottura in padella.
Un piatto nel quale si apprezzano -separati- sostanza, delicatezza e profumi.










Questa preparazione partecipa al contest "Posta la Pasta" di Tzatziki a colazione.











A presto :-)

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17/12/09

Crema veloce di Goffredo











Di questi tempi nei blog le ricette di dolci, dolcini, biscotti, panettoni, pandori si sprecano.
Io, che non sono amante della cucina pasticcera mi sento un po' emarginato....
D'altra parte vedo che molte foodblogger pensano di guarnire le loro creazioni con della crema pasticcera e allora ho pensato: se non io, c'e' un pasticcere bravo che mi puo' consigliare?
Bene, c'e'.
E' mio cognato Goffredo, adesso in pensione, ma gia' pasticcere di successo a Castiglione della Pescaia (GR). Quando dico di successo intendo uno di quei rari casi con la fila fuori.
E dentro un turbinio di impasta-inforna-decora-vendi, a ciclo continuo, dalle ore dell'alba fino a sera tardi, specie d'estate. Una bella fatica, sostenuta solo da lui e dalla moglie Giuseppina, sorella di Anna Maria.

Grande artigiano: una volta per una festa di compleanno di bambini ha fatto, su specifica richiesta, una merendina alta mezzo metro e lunga 2 metri. Spiegazione: ai bambini una normale torta piace, ma le merendine sono il massimo. Allora lui l'ha fatta, ma con ingredienti buoni, non industriali. Potete immaginare come bambini e adulti si sono buttati, armati ognuno solo di un cucchiaio, a demolire la merendina di 2 metri.

Bene, Goffredo mi ha rivelato la ricetta della crema pasticcera velocissima, quella che non richiede di star li' a mescolare davanti al fuoco. Per averla assaggiata a casa sua vi posso personalmente garantire che non solo e' veloce, ma anche che e' buonissima: niente a che vedere con quelle similcreme che trovate di solito in giro. Fa-vo-lo-sa!

Ecco allora che con l'aiuto di Goffredo posso anch'io, sia pure trascrivendo, postare qualcosa di dolce.....


Ingredienti per 1 litro di crema
1 lt latte intero
100 gr farina
200 gr zucchero
5-6 tuorli
1 baccello di vaniglia (facoltativo)
1 bicchierino di liquore Strega (essenziale)
Un pizzico di sale

Preparazione
Mettere il latte a scaldare con dentro il baccello di vaniglia. Nel frattempo mettere in una boule farina, zucchero, tuorli, un pizzico di sale e il liquore. Lavorare a frusta e rendere omogeneo.
Attendere che il latte stia per bollire. Quando comincia a salire e sta per traboccare (e raggiunge cioe' la massima temperatura) versarne velocemente 1/4 nella boule e lavorare di frusta per un minuto. Frustare velocemente, per evitare che l'uovo si cuocia.
Intanto il latte riprende il bollore. A quel momento (massima temperatura) versarlo tutto insieme nella boule.
Continuare a lavorare velocemente di frusta per 30 sec.
Finito.


NOTE
Che il latte sia piu' caldo possibile. Dosando piu' o meno la farina si ottiene una crema piu' o meno densa. Il baccello di vaniglia e' facoltativo, nel senso che si puo' omettere se non piace o se ci sono delle intolleranze (mi hanno spiegato che esistono anche gli intolleranti alla vaniglia). Pero' se si vuole usare e' meglio mettere il baccello, intero o spezzettato, dentro una garza ben chiusa, cosi' non c'e' nemmeno bisogno di filtrare il latte dai semini.

Che dire? Provate questa delizia e fatemi sapere :-)

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16/12/09

Contest creativo 3su5 - Tutte le ricette








Rien ne va plus! Il contest 3su5, nel quale si chiedeva di mettere in moto le rotelline del cervello e creare ex-novo una ricetta, con almeno 3 dei 5 ingredienti indicati, e' chiuso.

Qua sotto i 5 ingredienti tra i quali scegliere.
























Adesso il problema -creativo- dei partecipanti e' passato a me, come problema decisionale!
Mi aspettano tempi di cucinamenti (ma quelli sono il meno), assaggi (gnam!), valutazione e decisione finale. E qui sta il mio problema: primo perche' sono della Bilancia e quindi un eterno indeciso, secondo perche' accontentero' uno e scontentero' tutti gli altri. Mah, vedremo....

Per il verdetto ne parliamo dopo le feste. Per l'intanto vi mostro nel seguito tutte le creazioni ricevute, listate in rigoroso ordine alfabetico di blog.

Solo 17 partecipanti, e' vero, ma guardate cosa hanno inventato........




Acquolina, con Tortelli 3 su 5
























ancora Acquolina, con Bavarese 3 su 5
























Ai Sapori, con Bottaggio variegato





Cucchiaio e pentolone, con Una calda zuppa consolatoria
























Dolce Otello, con Rotolini di crepes con ricotta e cavolo nero avvolti in funghi porcini e ricoperti con crema di zucca










































Dulcis in furno, con Sformato di polenta con castagne e zucca
























Forchettina irriverente, con Sformato di zucca e castagne con funghi porcini e salamella
































La bottega delle bonta', con Lasagnette di pasta fillo con zucca, porcini, castagne glassate al burro salato su fonduta di taleggio
























La cucina di Albertone, con Lasagne al cavolo nero con ragu' di zucca e castagne























Lo spilucchino, con Ravioli di cavolo nero e castagne su crema di zucca






































Marcella, con Zuppa ripiena
























Ombra nel portico, con Gnocchi ripieni


































Pan con l'olio, con Cannelloni di cavolo nero con zucca, funghi e castagne su fonduta di parmigiano

























Pane al pane vino al vino, con Crumble di zucca e cavolo nero con castagne

























Rossa di sera, con Zuppa autunnale di castagne nel caramello salato
























Sabry, con Fagottini d'autunno su letto di zucca
























Una finestra di fronte, con Gnocchi di zucca con crema di castagne e polpettine di funghi


































Cosa ne pensate?

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14/12/09

Il 16 e' troppo tardi

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Domani scade il termine per presentare la vostra ricetta per il contest 3 su 5.

Nessun ritardatario ?

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10/12/09

Vellutata con infuso di funghi porcini

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Oggi niente foto, per miei motivi contingenti. Quindi cominciate ad immaginarvi dei bei bicchierini, contenenti una vellutata setosa e profumata, spolverata di polvere di porcini e guarnita con una verde fogliolina di nempitella.
Visualizzato? Bene.
Questa e' una vellutata del tutto particolare, la cui ricetta viene da Marcella di "Marcellagiorgio", io poi ci ho messo del mio.
La particolarita' consiste nel fatto che e' preparata con i funghi porcini secchi, ridotti in polvere e messi in infuso. E' fattibile tutto l'anno, e' facile, veloce e buona. E a zero grassi.
Mi dicono che i funghi freschi possono essere seccati tenendoli diverse ore in forno a temperature non superiori a 80 gradi. Io non ho fatto la prova, ho usato dei funghi secchi, ma se voi volete provare fatemi sapere la riuscita.

Ingredienti per 2 persone
2 patate medie (6-7 cm)
Brodo vegetale
Funghi porcini secchi (non specifico la quantita', vedere sotto)
Sale
2 Foglioline di nempitella, o timo (o mentuccia)

Preparazione
E' piu' facile da preparare che da spiegare....
Sbucciare le patate e tagliarle a tocchetti di un paio di cm al massimo. Sbriciolare finissimamante dei funghi porcini secchi, devono venire come polvere. Serviranno sia come ingrediente di insaporimento che come guarnizione. Non si puo' precisare la quantita' perche' molto dipende da quanto aroma ancora hanno, l'unica e' assaggiare in cottura e aggiustare sul momento, quindi e' opportuno prepararne una buona quantita'. Mal che vada conserveremo l'eccesso per la prossima ricetta.
Portare il brodo vegetale a ebollizione. Se l'avete fatto voi, bene, altrimenti va bene anche di dado purche' abbiate letto prima l'etichetta e che non sia troppo salato. In un piccolo recipiente mettere 15 cucchiai di brodo bollente e aggiungerci 4 cucchiaini di polvere di porcini. Lasciare in infusione, mescolando un paio di volte. Se troppo denso aggiungere ancora qualche cucchiaio di brodo bollente.
In una casseruola mettere i pezzetti di patate e versarci sopra il brodo vegetale caldo, a coprire di un paio di cm. Portare a bollore. Far bollire per una decina di minuti circa. Comunque dopo i primi 5 minuti assaggiare un pezzetto di patata: se e' tenero le patate sono pronte, l'importante e' che non si disfino.
Scolare le patate, conservando il liquido di cottura. Mettere le patate in un bicchiere da minipimer (o frullatore, basta che frulli bene) e aggiungere un po' dell'infuso di funghi che era stato preparato a parte. Frullare a oltranza. Assaggiare e regolare di sale. Dopo la frullatura, e solo dopo,decidere se il sapore di funghi e' sufficiente, oppure no, e se la crema e' bella fluida, oppure no. Se c'e' poco sapore occorre aggiungere ancora infuso e frullare, se il sapore va bene ma la crema e' troppo densa aggiugere invece un po' di brodo di cottura.
Non e' possibile dare indicazioni precise, si dovra' assaggiare e bilanciare sapore e fluidita'. Ricordarsi che il risultato deve essere molto fluido.
Quando il risultato e' soddisfacente ripassare sul fuoco per qualche minuto per rialzare la temperatura che nel frattempo e' calata.
Servire -caldissima- nei bicchierini, guarnendo con una spolverata di polvere di funghi e con una fogliolina di nempitella. In mancanza di nempitella si puo' usare poco timo fresco o anche mezza foglia di mentuccia. Se preparate questa vellutata la sera prima fatela ancora piu' fluida, perche' la patata fa assodare la preparazione, e mettetela subito in frigo.
Se si preferisce servire la vellutata in piu' tradizionali fondine, si possono proporre a parte dei cubetti di pane tostato (ma non fritto, si perderebbe la delicatezza della vellutata).

Se le proporzioni patate-funghi-aromi sono corrette gli ospiti alzeranno gli occhi dal bicchierino e vi guarderanno sorridenti. E' una preparazione semplice, delicata ma molto gustosa. E a zero grassi.

A presto :)

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07/12/09

Tortino di Patate e Radicchio Rosso

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Tempo di preparazioni calde di forno. Io ho improvvisato un tortino di patate, radicchio rosso e formaggio dolce.
Vorrei poter dire che ho usato radicchio trevigiano vero, ma sono sicuro solo del fatto che il colore e' quello. Comunque era bello croccante, anche se non ha ancora sentito la doppia brinata....
Il tortino e' venuto cosi' buono che sarebbe un delitto pensarlo come contorno. E' invece, e decisamente, un secondo.

Ingredienti per 2 persone affamate, o 4 in dieta
1 Kg di radicchio rosso
500-600 gr patate sbucciate
200 gr formaggio Emmentaler, o Leerdammer
Un terzo di bicchiere di vino bianco
Zenzero in polvere
7-8 cucchiai olio evo

Preparazione
Portare il forno a 160-180 gradi.
Tritare il radicchio, gambi compresi, a pezzi di 1-2 cm. In una padellona modello Godzilla mettere l'olio evo e il radicchio. Cuocere a fuoco medio, girandolo spesso in modo che senta il calore in tutte le sue parti, finche' non ha perso la croccantezza, ma non e' ancora appassito. Alzare il fuoco al massimo, aggiungere il vino e farlo evaporare, mescolando un paio di volte. Spengere e salare senza timidezza.
Grattare il formaggio. Io ho provato sia con l'Emmentaler che con il Leerdammer, il risultato e' egualmente buono, scegliete voi.
Sbucciare le patate, affettarle con spessore max 4 mm e metterle a lessare per 5-7 minuti in acqua bollente NON salata. Quando pronte toglierle dall'acqua senza romperle.
In una teglia da forno, io ne ho usata una in pyrex da 30x15 cm circa, fare uno strato di fette di patate, senza sovrapporle. Salare e spolverare di zenzero in polvere. Fare quindi uno strato di radicchio, e cospargere con un po' meno di meta' di formaggio.
Fare un secondo strato di fette di patate, salare e spolverare con zenzero in polvere, aggiungere altro radicchio rosso e quasi tutto il formaggio, lasciandone un bel pizzico per il sopra.
Fare un terzo strato di patate, salare e spolverare con zenzero in polvere, aggiungere altro radicchio rosso e un po' di formaggio. Non come in foto, dove ho esagerato col formaggio.....
Infornare per un quarto d'ora, piu' o meno. Siccome i componenti avevano gia' avuto una prima cottura non e' necessario far cuocere piu' di tanto.



























Aspettare un cinque minuti buoni prima di tentare il primo morso, l'interno e' rovente!! Io lo so, non riesco mai a frenarmi...

E' un piatto unico, completo di fibre, carboidrati e proteine, con pochi grassi.
All'assaggio l'amarognolo del radicchio e il dolcino del formaggio formano un contrasto ben bilanciato, le patate forniscono il corpo e lo zenzero ha aggiunto il suo aroma. Gustoso tortino, a noi non ne e' avanzato un granche'.

A presto :-)

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05/12/09

Cena del 4/12 dei Cavoletto-fans

Bene, ecco una fotocronaca della serata. Tre sole avvertenze...

1 - Non troverete foto di piatti o ricette, solo di persone. Noi.

2 - Il ristorante dove ci siamo ritrovati e' stata una piacevole sorpresa, buon cibo, servito bene, proprietari in sala a coccolare gli ospiti e tante piccole raffinatezze. Ve ne dico solo una: le saliere in tavola non c'erano, ma c'erano dei blocchetti di sale rosa dell'himalaya con annessa grattugia. I proprietari sarebbero anche d'accordo a cederci il ristorante per una sera (o mattinata) per i nostri cucinamenti. SIGRID, SEI AVVERTITA! Vi riporto le coordinate del ristorante e vi consiglio di andarci: GAVI' - Via Lapo Da Castiglionchio, 10/R - Firenze - Tel. 055-6581.047 - E' una traversa di Piazza Gualfredotto, zona Gavinana. Vi basti sapere che siamo stati benissimo e che ho ancora in bocca il sapore dei loro ravioloni, fatti da loro il giorno stesso, conditi con la crema di noci. Una goduria. Segnalo anche, meraviglia, i cantucci di Prato fritti. Squisitissimi.

3 - Alcune foto sono delle vere fetecchie. Dovete sapere che le persone quando sanno di essere fotografate si mettono in posa, si irrigidiscono e chi guarda la foto non vede la vera persona, ma un manichino. Quindi bisogna scattare sul momento, cogliendo l'attimo. Questa la teoria. In pratica pero' le macchine fotografiche superintelligenti di oggi sono lente a reagire e quando finalmente si decidono a scattare l'attimo e' spesso passato. Odio la lentezza di riflessi di queste macchine...

Ecco che andiamo:



Una parte della tavolata...




















Il posto d'onore tocca a Livio, vero motore organizzatore di questi eventi...




























Cecilia (fiorentina)





























Sempre Cecilia, che gioca con il lampeggiante verde fatto da Livio...























Ilaria 76, contenta....


























Stefania (la bottega delle bonta')






























Anna Maria, la mia (il piu' delle volte) dolce meta'.....
























Due foto di Sabrina, quella bionda...


















































E una della Sabrina mora...




























Marcella (mg), Cecilia (fiorentina) e Ilaria (ilaria76)...






















Ancora Marcella e Cecilia (notare, dietro, i cartoni di vino pronti all'uso, vino che abbiamo debitamente consumato)...




















Ancora Marcella. NOTA - Nessuno si ricorda cosa Marcella stesse dicendo e a chi. Ma non equivocate, la serata e' stata piacevolissima, e Marcella non stava dicendo quello che immaginate....





























Qui Marcella era piu' composta....































La nostra architetto Monica, very charming...






































In attesa della tagliata (che ci hanno portata con contorno di fagioli cannellini: siamo o non siamo a Firenze?)






















Un'altra parziale della tavolata. Sullo sfondo il proprietario, simpaticissimo. Sulla destra, Sabrina mora e' tutta presa in una spiegazione....



















Alcune signore, fuori del locale. Da sinistra: Sabrina bionda, Cecilia, Ilaria, Sabrina mora, Marcella





















Ultimi, Marcella e Giorgio. Da dove credete che venga il nickname di Marcella? (marcellagiorgio)































Finis.

Tutte le signore avranno pensato: mioddio come sono venuta male! Ma a tutti gli ometti sono piaciute cosi': che volete di piu'?

A presto :)

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03/12/09

Vellutata no-vampiri
















Comincia il freddo e si sente proprio il bisogno di una vellutata caldissima e coccolosa. Se la vista dell'aglio vi ha resi diffidenti, allora tranquillizzatevi: dell'aglio resta solo l'aroma, il risultato e' quasi dolce.
Comunque se siete vampiri astenetevi.
Scherzi a parte questa vellutata e' stata una sorpresa. E' venuta -credetemi- delicatissima.

Ingredienti per 2 persone
8-9 spicchi aglio di dimensioni medie
2 patate
Brodo vegetale
Zenzero in polvere

Preparazione
Sbucciare l'aglio, aprirlo a meta' e togliergli l'anima. Tritarlo grossolanamente. Sbucciare le patate e tagliarle a tocchetti di un paio di cm.
Mettere tutto a cuocere in brodo vegetale, a coprire di un paio di cm. Se il brodo e' vostro va bene, ma se usate un dado leggete prima l'etichetta e comprate quello con meno sale e meno additivi. Se proprio l'aglio a crudo non vi va, allora fatelo bollire in pochissimo latte per una decina di minuti. In tal caso non bollitelo nel brodo vegetale.
Far cuocere finche' le patate sono morbide, quindi scolare il tutto, ma conservando qualche cucchiaio di brodo. Passare il tutto al minipimer, aggiungendo via via un po' del brodo di cottura in modo da ottenere una crema ben fluida. Assaggiare e aggiustare di sale. Ripassare sul fuoco per rialzare la temperatura, dato che la vellutata si e' raffreddata durante la frullatura.
Io ci ho aggiunto delle farfalline di pasta, ma e' buona anche senza. Invece e' da raccomandare una spolveratina di zenzero in polvere.
Siccome il sapore e' delicatissimo vi consiglio di non aggiungere del pane tostato, ne' qualsiasi condimento, sciupereste l'effetto.

All'assaggio si percepisce il profumo dell'aglio, ma proprio solo come retrogusto. Nessun sapore acre, solo profumo: e' delicatissima.
Si digerisce benissimo, non ha effetti collaterali ed e' anche "zero-grassi".
Consumatela caldissima, vi coccolera' il palato e l'animo.

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01/12/09

Sarde al forno con patate e muddrica atturrata, per "Briciole di Bontà"

In ritardo (come al solito) partecipo alla raccolta di Albertone. L’iniziativa, lodevolissima, si chiama Briciole di Bonta’ .

La ricetta che presento “Sarde al forno con patate e muddrica atturrata” deriva dall’unione di due ricette gia’ pubblicate in Settembre. Qui sotto le due ricette sono rieditate in una.






























La “muddrica atturrata” (10 minuti)

Per chi non sa cos'e' la muddrica atturrata specifico che la muddrica altro non e' che la mollica di pane e che atturrata significa abbrustolita. Ma attenzione, non mollica fresca e nemmeno sola mollica, quindi parliamo sia di mollica che crosta, ben secche e grattugiate finemente, il tutto condito con un filo d'olio aggiunto a crudo.
Fare della buona muddrica atturrata non significa buttare tutto in padella e accendere il fuoco. No. il segreto consiste nel tostare il pane grattato e solo dopo aggiungere l'olio. Se non fate cosi' avrete del pane fritto, e anche un po' untuoso.
Per una preparazione per 4 persone mettere in una larga padella 12-14 cucchiai di pan grattato -e nient'altro- e far andare a fuoco medio per 3 minuti. Poi mescolare e controllare se la parte di sotto, quella che si scopre mescolando, e' piu' scura di quella di sopra. Se non lo fosse aspettare un paio di minuti e riprovare a mescolare.
Quendo il colore della parte che si scopre e' diventato visibilmente piu' scuro togliere la padella dal fuoco. A quel punto aggiungere a filo l'olio, non piu’ di 6 cucchiai, e mescolare con energia, con lo scopo di far assorbire l'olio a tutta la massa e non solo a una parte.
Rimettere sul fuoco mescolando, per appena mezzo minuto. Se la lascia di piu' la muddrica verra' piu' scura e probabilmente sapra' un po' di bruciato. Dipende come la volete utilizzare, nei casi in cui deve andare in forno e' meglio tenere la muddrica non troppo atturrata e non troppo scura, al limite senza rimetterla al fuoco. Quando terminato, spostare subito la muddrica in un piatto, perche’ nella padella calda continuerebbe ad atturrarsi e si potrebbe rovinare.
Et voila, in 10 minuti e' pronta. Con la muddrica pronta si possono fare diverse cose, come per esempio in questo caso delle sarde in forno.


Sarde al forno con patate e muddrica atturrata (20 minuti)

Ingredienti per 4 persone
1 Kg di sarde, pesate gia' pulite
una decina di cucchiai di Muddrica atturrata
2 patata grandi o 4 medie
4 cipolle rosse, meglio se di Tropea
La buccia grattata di 2 limoni
Una grossa presa di origano

Preparazione
E' quasi imbarazzante da descrivere, tanto e' semplice e veloce. Accendere il forno e portarlo a circa 170 gradi. Tagliare le patate a fette sottili, cioe' non piu' spesse di 3-4 mm. Tagliare le cipolle a ruote e separare gli anelli. In una teglia da forno spolverare sul fondo un po' di muddrica. Fare uno strato di patate, non sovrapponendo le fette. Fare uno strato di sarde, con la pelle in alto e mettere abbondanti anelli di cipolla. Quindi spolverarci sopra dell'origano e un po’ di buccia di limone grattugiata. Quindi aggiungere la muddrica.
Fare poi un altro strato di patate, altro strato di alici, strato di cipolla,origano, buccia limone, muddrica.
Infornare per 15-20 minuti, non di piu'. Se colorisse troppo coprire con la carta di alluminio. La cottura avverra' con l'aiuto dell'umidita' di patate e cipolle. L'importante e' non prolungare la cottura, in modo che l'insieme resti morbido.
Se vi chiedete se le patate si cuociono, la risposta e’ si. Vengono belle cotte.

All'assaggio la cipolla ha perso il suo sapore pungente e ha anzi aggiunto una punta di dolcezza alle sarde. Il profumo dell'origano e del limone completano questa preparazione, tipicamente mediterranea.




Come detto questa preparazione partecipa alla raccolta Briciole di Bonta'


La ricetta potra' essere liberamente riprodotta da chiunque, senza alcun obbligo, purche' in relazione con il progetto di ricerca promosso e completamente finanziato dall'Associazione La vita è un dono




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