21/10/14

Lasagne con la nduja, questione di equilibrio?



















Queste sono per la sfida MTC di questo mese, la numero 42, che richiedeva di produrre delle lasagne (ho visto cose che voi umani....).
Anzi togliamoci il pensiero ed esponiamo il banner di rito....





















AVVISO PER SABRINA: segue parte chiaccherologica, puoi saltare tranquillamente piu' sotto, a "SABRINA PUOI RIPRENDERE DA QUI".

Chi mi segue su Facebook avra' notato la foto dove c'erano due tipi di lasagne in un'unica teglia. La riproduco qua sotto, in piccolo...

















Quella foto, che era un preavviso di pubblicazione, riportava due diverse lasagne, e questo per un motivo semplice: sono pigro.
Vista la fatica necessaria a stendere la sfoglia per ogni lasagna da proporre a MTC ho pensato bene di fare una sfoglia sola, piu' grande, e da questa ottenere due diverse lasagne da pubblicare in tempi diversi.
Insomma una sfogliona per due lasagnine.
Che poi la fatica di fare una sfogliona equivalga a quella di farne due piccole e' cosa che al pigro non passa neanche per la mente.....

Di quelle due lasagne in questo post trattiamo della lasagna con la nduja.
Ingredienti, oltre a quelli classici di una normale lasagna: uno.   La nduja, appunto. 
Come in tutte le ricette che prevedono pochi ingredienti e' necessario equilibrare le proporzioni di quei pochi ingredienti in modo da ottenere l'effetto voluto.  Che poi non sia facile trovare questo equilibrio (notato il punto interrogativo nel titolo del post?) e' un'altra storia.
Prima di proseguire vi beccate un pippone sulla nduja perche' e' l'unico ingrediente e quindi e' anche giusto parlarne un po'.
(Sabrina, stai leggendo?   Ma sei curiosa, pero'....).
La nduja e' un insaccato di parti di maiale e tanto peperoncino. Tanto, ma tanto.  Il colore rosso e' dovuto proprio al peperoncino.  Patria della nduja e' la Calabria, gia' celebre per i suoi peperoncini, e dove nel paese di Spilinga si celebra ogni anno la sua festa.
L'origine del nome e' curiosa, provo a riassumerla.
Il peperoncino, essenziale per la preparazione della nduja, non e' un frutto nativo dell'Italia, ma venne introdotto dagli spagnoli nel XVI secolo, durante la loro dominazione di quel periodo.  Ma le prime notizie certe sull'utilizzo del peperoncino negli insaccati e' della fine del '700, proprio a Spilinga.  Negli anni successivi, siamo intorno al 1810, la zona di Napoli e del suo Sud era passata sotto la dominazione francese, con re Gioacchino Murat.   Il buon Gioacchino regno' su Napoli su incarico di Napoleone Bonaparte, del quale era cognato per averne sposato la sorella Carolina.   Pare che la nduja fosse molto apprezzata dal Murat, tanto da essere da parte sua oggetto di dono ad altri potenti locali.  Il Murat chiamo' quell'insaccato "andouille", che in francese vuol dire semplicemente "salsiccia".  Da quell'andouille pare sia derivato il nome attuale nduja.
All'epoca si insaccavano parti povere del maiale, come trippa, polmoni e interiora varie, chiaro utilizzo del quintoquarto.
Oggi vengono utilizzate parti piu' "nobili", come guanciale, lardello e pancetta, che, tritati e mescolati con peperoncino e sale, vengono insaccati in un budello di maiale detto "orba".
Contrariamente a quel che si potrebbe pensare la nduja non e' ipercalorica, anzi, tanto che un cucchiaio colmo da cucina contiene solo 77 calorie (KCal).
Poche, ma molto saporite: provate voi a fare un solo boccone di quelle 77 calorie !
Qui sotto ho accostato un cucchiaio, appunto, di nduja alle lasagne, giusto per mostrarne l'aspetto da vicino.




















SABRINA PUOI RIPRENDERE DA QUI

Il mio scopo era mitigare la forza piccante della nduja con i latticini della besciamella.  Come e' noto latte, yoghurt e formaggi sono le uniche cose che possono smorzare l'effetto "inferno" che si scatena in bocca quando si esagera col piccante.
Ho fatto qualche prova, sia aumentando la quantita' di besciamella rispetto a quella della nduja, che stendendo una sfoglia leggermente piu' spessa.  L'obiettivo era ridurre l'impatto del piccante, ma senza impedire di gustare i sapori di sfoglia, besciamella e della stessa nduja.  Da notare che ho aggiunto nella lasagna dei semi di finocchio macinati, e volevo che si sentisse anche quel profumo.
Sono riuscito a ottenere un giusto equilibrio e ad evitare che il piccante intormentisse il palato e permettesse cosi' di gustare gli altri sapori e profumi?  Secondo me si, anche se sono state necessarie alcune prove di dosaggio.
Il risultato e' stato comunque una lasagna piena di sapori e di profumi.  Buona.


Ingredienti

Per lasagna e besciamella vedere quanto indicato nel post di Sabrina che ha lanciato la sfida: MTChallange n. 42, Sua Maestà La Lasagna al forno

Nduja, un cucchiaio da cucina abbondante
Semi di finocchio, da macinare al momento


Preparazione

Preparare la besciamella secondo quanto indicato nel post di Sabrina sopra indicato.  L'unica differenza e' nella temperatura del latte, perche' io sono della scuola del latte freddo, anche tenuto qualche minuto in frigo, cosa che evita la formazione dei grumi.  Non ho neanche usato noce moscata perche' nel montaggio avrei usato dei semi di finocchio macinati. In attesa di usare la besciamella e' bene tenerla coperta, in modo da evitare la formazione di quell'antipatica pellicola. Se necessario travasare la besciamella in una casseruola piu' piccola, in modo da non lasciare troppa aria sopra alla superficie.  Altro modesto suggerimento: se la besciamella fosse venuta troppo fluida, o lo fosse al momento di usarla, e' sufficiente intiepidirla e frullarla col minipimer. L'effetto di rassodamento e' assicurato nel giro di un minuto.  Il suggerimento viene da uno dei miei guru, Dario Bressanini.
Preparare la sfoglia come indicato da Sabrina.    Io l'ho tenuta un pelino piu' spessa del millimetro canonico, sara' stata tra il millimetro e mezzo e i due millimetri.
Era richiesto di pubblicare una foto della sfoglia appena stesa, eccola qua sotto.  Purtroppo lo spessore non e' apprezzabile dalla foto, ma insomma fidatevi.






















 Dalla sfoglia ho formato tanti rettangoli che ho scottato in acqua, bollente ma non troppo, e successivamente passati in una pentola di acqua fredda e infine stesi su un canovaccio.
Una volta terminata la cottura ho sovrammesso i rettangoli di sfoglia cotti e ho rifilato quel cosiddetto "materasso" con un coltello affilato.  Si, perche' oltre che pigro sono anche un po' pignolo e voglio lasagne tutte uguali.

Ho scaldato leggermemnte la pasta di nduja per ammorbidirla e facilitare la successiva spalmatura.

Ho montato la lasagna nel modo classico, alternando sfoglia, pasta di nduja spalmata, semi di finocchio, macinati al momento per esaltarne il profumo, e besciamella.
Sull'ultimo strato ho aggiunto dei piccoli pezzi di nduja, giusto per il colore.  Infornato e sfornato a tempo debito



































 All'assaggio mi sono convinto della giustezza dell'equilibrio che volevo tra piccantezza e altri sapori.
Il piccante c'era, inutile negarlo, ma non sopraffaceva il sapore di uova della sfoglia e del latteo della besciamella.
Il profumo di semi di finocchio aggiungeva carattere all'insieme.
Me lo dico da solo: buonissima.    Se in seguito la nduja ha avuto il propagandato effetto Viagra, ecco, quella e' una cosa che resta in famiglia.
Alla prossima lasagna.

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14 commenti:

  1. Adoro con tutta me stessa la nduja...e il piccante in generale, tanto che io quel bel cucchiaino stracolmo di nduja me lo mangerei subito, anche se contenesse 364654687 kcal!
    Corrado nella tua lasagna mi ci fiondo!!!!

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    1. Grazie, a te questa lasagna dovrebbe proprio piacere, perche', sia pure con tutti gli equilibri tra ingredienti era proprio piccante. Buona, per carita', anzi buonissima, ma se uno dovesse mangiarla come primo piatto non gusterebbe come merita il secondo. Chiederebbe invece una seconda porzione di lasagne :-) :-) :-) :-)

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  2. bella Corrado! Mi piace l'aggiunta dei semi di finocchio. Bravo bravo bis! Aspetto la seconda ;-)

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    1. Grazie Cristina. I semi di finocchio, macinati al momento, davano quel certo tocco in piu' :-) :-) Brava che l'hai notato :-) :-)
      La seconda lasagna e' una roba di sapore celestiale, almeno per un quintoquartista come me :-) :-)

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  3. molto buona e saporita, che vuoi di più? :-D
    mi piace il piccante ma senza esagerare, invece mio marito mangerebbe tutto con un velo rosso sopra, lui metterebbe 2 cucchiai...

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    1. Grazie, Francesca. Questa lasagna proprio vegetariana non e', ma ti assicuro che, buona com'e' venuta, potrebbe convertire anche un vegano :-) :-)
      CIAO :-) :-)

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  4. Sembrano proprio molto buone buonissime! :D

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  5. Sono sicura che .....non è l'ora .....12.49 !
    ma la lasagna :-)
    Un caro saluto !

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  6. La Galliti, che è una che di cucina se ne intende giusto un filino, mi ha preceduta nel commento. Tutto il bene del mondo della 'nduja, sia chiaro. Ma il tocco dell'artista è altrove. Ed è quello che fa la differenza....

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  7. Ma soppa se sei forte, oltre che strabravo!
    Un perfezionista d'altri tempi.
    La Gennaro e la Galliti che ne sanno a pacchi, hanno capito il valore intrinseco della sfoglia con i semi di finocchio, io che sono più sempliciotta mi sono fatta conquistare dalla nduia tuffata nella besciamella! però sento sul finale il finocchietto!
    grande!
    grazie!
    Sabrina

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    1. Grazie dei complimenti, troppo buona :-)

      (si dice soppa, ora?)

      (Vissuto a Bologna 2 anni, abitavo in Via Pietralata)

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