31/05/10

Da Chiara, una Domenica di cucina collettiva




















Ecco, partiamo dal piatto finale di una Domenica di cucina collettiva e di relativo consumo (leggi: mangiatona entusiastica ): la torta Arlecchino, della quale mi sono perdutamente innamorato.
Eravamo ospiti da Chiara e in quello splendido ambiente ci siamo ritrovati in 9 amici: Chiara -la nostra ospite-, Chiara di Genova -del blog Toccoetacchi - Letizia, Monica, Marcella, Cecilia, Livio, Emanuela, ed io.

Il menu era molto variato....
Crostini toscani con tocco rinascimentale (Corrado)
Focaccia di Recco (tutti, sotto la guida di Chiara di Genova)
Pasticcio di maccheroni alla pugliese (Chiara)
Risotto un po' calabrese (Corrado)
Pollo alla marocchina (tutti, sotto la guida di Chiara di Genova)
Torta Arlecchino (tutti, sotto la guida di Chiara di Genova)

Inizia la fotocronaca....



















Livio, Marcella, Letizia, Monica. Della serie: intanto che qualcuno inizia a cucinare, gli altri si danno al bel tempo...





















I Crostini toscani con tocco rinascimentale: il primo antipasto era organizzato su base self-service. Ognuno si avvicinava, spalmava, degustava. Devo dire che ha avuto successo, tanto che c'e' chi ne ha voluto un po' da portar via.






















I crostini erano accompagnati da del Cartizze di buona qualita', la bottiglia e' finita velocemente.























Intanto che Chiara di Genova iniziave con due padelle a preparare le cipolle per il Pollo alla Marocchina.....





























Marcella spiegava un suo punto.....

























E Letizia ribatteva....

































Mentre il buon Livio assisteva....























E il Pollo alla marocchina iniziava a colorire.























Intanto Chiara riceveva i complimenti di Marcella ("che brava che sei..") per dei suoi bellissimi pasticcini.























Eccoli qua, sono veramente belli (avete notato che un pasticcino gia' manca?)

























Intanto in cucina altre erano in adorazione della Ka, che stava preparando la crema Chantilly























Poi Letizia ci ha presentato un suo uovo sodo di forma cubica!!!























Qui stanno allargando una pasta fino a farla trasparente per poi usarla per la Focaccia di Recco





























Ma Cecilia si e' rivelata abilissima anche da sola























Qui e' stato aggiunto lo stracchino e sta per arrivare la copertura. La Focaccia di Recco sara' poi infornata.
































Intanto il sottoscritto inizia a preparare il fondo per il risotto


































Poi mi accorgo di essere stato ripreso....


































Questo e' il "risotto un po' calabrese", a base di cipolla di Tropea, spianatina e origano.





Ero convinto di avere fotografato il pasticcio pugliese di maccheroni fatto da Chiara, ma devo aver inavvertitamente cancellato la foto. Comunque prendete nota che era buonissimo, devo farmi dare da Chiara la ricetta.


























Dopo i primi e in attesa del famoso pollo alla marocchina ecco Monica, Marcella e Cecilia che si mettono in posa per un'edizione moderna delle "Tre grazie"




























Qui ho fotografato Monica di profilo: mi aveva colpito la somiglianza con la nobildonna fiorentina effigiata nelle 500 Lire d'argento. Qualcuno se le ricorda? Comunque Monica le assomiglia moltissimo.
























Questo e' il pollo alla marocchina poco prima di essere portato in tavola. Gia' cosi' fa venire l'acquolina in bocca. La ricetta la trovate nel blog di Chiara di Genova, l'indirizzo l'ho riportato all'inizio.























Ecco il pollo alla marocchina portato in tavola, cosparso con coriandolo fresco.























E questo e' il famoso pollo, posizionato nel mio piatto, completo di olive e limone candito.
Prendere nota: un foodblogger non inizia mai a mangiare se prima non ha fotografato quello che sta per mangiare. Il che vuol dire che a volte il foodblogger mangia il piatto freddo....
























Intanto che aspettiamo la Torta Arlecchino vi mostro un torchon che abbiamo fatto stampare noi, amici del cavoletto di Firenze. Questo nella foto e' stato firmato da tutti noi e sara' spedito a Sigrid.
























Qui inizia la decorazione della torta Arlecchino, con cremine varie: mango, mirtilli, fragole, cioccolato, etc. Le forme delle decorazioni sono a piacere, e ognuno e' chiamato a dare il suo contributo.
L'effetto e' un po' quello di un quadro di Kandinsky.
La ricetta originale di questa torta e' di Luca Montersino, noi l'abbiamo eseguita con qualche modifichetta.























Qui arriva un'alluvione di crema Chantilly
























Qui la torta e' stata porzionata e deve essere ancora guarnita e coperta di gelatina.




































Qui Chiara di Genova rifinisce la torta con un'ulteriore copertura di gelatina.
























Ed ecco qua le porzioni di questa torta, pronte per essere spazzolate. E questo e' quello che e' successo. Qualcuno, di cui non faccio il nome (vabbe' lo faccio, ero io), ne ha prese due porzioni.
Buonissima, si scioglieva in bocca. A tavola era un continuo "mmmmmmmmmmm" accompagnato da occhi levati al cielo.


A questo punto erano le 17, eravamo sazi e appagati e siamo usciti (rotolando!!) per tornare in citta'.

Un ringraziamento immenso a Chiara, una paziente padrona di casa. Dico paziente, perche' vi potete immaginare: "Chiara, mi ci vorrebbe una ciotolina", "Chiara dov'e' la spatola curva?", "Chiara, dove lo tieni questo?", "Chiara, dove lo tieni quest'altro?". Una santa.

Ciao, alla prossima volta :)

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27/05/10

Vabbeh, asparagi anch'io....


















Sara' perche' appena una verdura o una frutta di stagione appare sul mercato tutti i foodblogger si buttano a cucinarli, sara' perche' e' un periodo nel quale la mia ispirazione latita, non avevo ancora messo mano a una preparazione con gli asparagi.
Io poi cucino e pubblico quel che mi va e quando mi va, a volte con risultati bizzarri, tipo pietanze invernali a Luglio o, al contrario, piatti freddi a Novembre.
Pero' Anna Maria ha portato a casa un grande mazzo di asparagi di piccola taglia, teneri teneri che si sarebbero mangiati crudi, a morsi, cominciando dalla punta. Insomma mi son detto: vabbeh, mi inventero' qualcosa.
Potevo io, sperimentatore fin nell'anima, replicare ricette di qualche altro? Giammai. Ho fatto qualche ricerca in Internet e credo che la mia preparazione sia proprio una novita'. L'ho battezzata "Cannelloncini di asparagi in crema di formaggi alle erbe".
Ho cercato di fare in modo che i sapori degli altri ingredienti non sopraffacessero i teneri sapori degli asparagi, e secondo me ci sono riuscito in pieno (quando ce vo', ce vo', tie').
E' anche un piatto di semplice realizzazione.

Ingredienti per 2 persone
14-15 asparagi piccolini
240 gr di formaggio morbido
25 gr di burro
Sfoglia per lasagne, sottile
Timo e Maggiorana freschi, un pugno di foglioline
Semi di Coriandolo da macinare, Pepe

Preparazione
Scottare gli asparagi in acqua. Passarli sotto l'acqua fredda quindi stenderli ad asciugare su un panno o su carta da cucina.
Tagliare la sfoglia a quadrati di 10 x 10 cm, scottarli in acqua salata, scolarli e distenderli ad asciugare su un panno o su carta da cucina.
Tritare finemente le erbe aromatiche. In un pentolino far sciogliere il burro, aggiungere un po' di acqua o di latte e a fuoco basso e mescolando continuamente far sciogliere il formaggio morbido. Io ho provato col formaggio che inizia con Ph... e il risultato e' stato sin troppo delicato, quindi consiglio un formaggio piu' saporito. Si puo' pensare, ad esempio, a del grana padano molto giovane stemperato nel latte. L'importante e' che il risultato sia una crema piuttosto densa, come si vede nella foto.
Durante lo stemperamento del formaggio aggiungere, sempre mescolando, le erbe aromatiche tritate, assieme a una bella dose di semi di coriandolo macinato al momento. Magari anche un giro di pepe.
In una ceramica da forno, grande abbastanza da accomodare due strati di asparagi, spalmare sul fondo un po' di crema di formaggio. Arrotolare il quadrato di sfoglia attorno ad ogni asparago come si vede nella foto, non piu' di tre giri, lasciando sporgere la cima dell'asparago di uno-due cm. Accomodare il cannelloncino cosi' ottenuto sul fondo di crema di formaggio, tagliando il cannelloncino in fondo con le forbici per la parte eccedente. Affiancare meta' dei cannellocini, quindi sovrapporre un secondo strato. Sui cannelloncini cosi' sistemati far cadere la crema di formaggio, cercando di coprire il piu' possibile.
Sopra alla crema di formaggio spolverare ancora un po' di erbe aromatiche, oppure delle puntine di altri asparagi.
Infornare a 150 gradi per 15-20 minuti. Non serve molta cottura, dato che gli ingredienti sono gia' praticamente cotti, lo scopo e' scaldare bene l'insieme e far compenetrare i sapori.
Servire i cannoncellini ben caldi con la loro crema di formaggio.




















All'assaggio l'insieme e' di una delicatezza incredibile, ma il sapore degli asparagi si apprezza bene. La crema di formaggio profumata con le erbe fa da godurioso accompagnamento.

Provate anche voi :)

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26/05/10

Voglia d'estate - Tranci di spada al cartoccio



Primi giorni di sole. Caldo, sembra anche di piu', dopo tutti i giorni di pioggia e aria grigia.
Primo sole uguale voglia d'estate. E d'estate, quando si torna tardi dalla spiaggia cosa si prepara? Non si ha tantissima voglia di spignattare, meglio allora preparare qualcosa che si cuocia da se', mentre ci si fa la doccia e ci si spalma di unguenti vari.
Che si cuocia da se'? Semplice: si schiaffa qualcosa in forno e chi si e' visto si e' visto.
Direte: come, il forno, con questo caldo? E io rispondo: dato che di spignattare non ne ho voglia, o si va al ristorante (ma non abbiamo il portafoglio a fisarmonica) o la solita mozzarella, o il solito trancio di pizza. Per carita', per i primi due o tre giorni puo' anche andar bene, ma dopo l'anima da gourmet viene prepotentemente alla luce e strilla a piu' non posso.
OK, abbiamo acclarato che il forno si puo' anche accendere, se ci conviene. Che ci mettiamo?
Beh, siamo al mare, il pesce fresco (o presunto tale, vatti a fidare dei venditori) abbonda. Se il pesce spada e' fresco e' un concentrato di mare. Noi faremo lo spada al cartoccio, per non far disperdere questi profumi.

Ingredienti per 2 persone
350 gr di spada, pesato senz'osso, tranci spessi max 2 cm
150 gr di giardiniera
40 gr di capperini sotto sale
Olive nere, fior di capperi, origano

Preparazione
Accendere il forno e impostare la temperatura a 160-170 gradi. Lavare e asciugare bene i tranci. Sgocciolare la giardiniera (di quella buona, magari con il nome che finisce per ..lizia), quindi lavarla bene sotto l'acqua corrente. Lavare bene i capperini. Tritare insieme giardiniera e capperini, piu' finemente possibile. Snocciolare le olive e tagliarle in quattro.
Stendere un foglio di alluminio sulla teglia da forno. Spargere un terzo del ripieno sul foglio di alluminio e adagiarci i tranci. Salare leggermente. Spargere i restanti due terzi di trito sopra i tranci, aggiungere i pezzi di olive e spolverare di origano. Un filo d'olio evo, ma giusto un filo: non vogliamo che il pesce frigga.
Ripiegare i bordi del foglio di alluminio e chiuderli bene, a formare un cartoccio.
Mettere la teglia in forno e andare a farsi la doccia e a spalmarsi di unguenti.
Dopo mezz'ora circa aprire il cartoccio, impiattare i tranci, napparli col sughetto formatosi in cottura, guarnire con fiori di cappero e con un giro d'olio a crudo.





















OK, non siamo ancora al mare, ma perche' negarci questo goloso anticipo?
Sentirete che concerto di sapori e profumi....

Provate :)

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21/05/10

Ossobuco speziato, con crema di piselli e fette di melone




















Dopo qualche giorno di pausa rieccomi a pubblicare. Lo spunto viene da Anna Maria che aveva comprato tre ossobuchi di vitello e che mi aveva chiesto "allora li fai te?".
Dopo la velata allusione su chi doveva cucinare ha tentato di stuzzicare la mia vanita' con: "Dai, fai qualcosa di sfizioso..".
Per un certo periodo Anna Maria non deve mangiare solanacee, quindi niente patate, ne' pomodori, ne' peperoni, ne' melanzane etc.
Fare gli ossobuchi in bianco? Certo che no, banali e per niente sfiziosi. Ho allora usato dei piselli novelli e ho variamente speziato gli ossobuchi. In ultimo il colpo di genio, anzi due: l'olio al limone e il melone (che a Firenze chiamiamo popone). Avevamo un popone dolcissimo, perche' non provare?
In conclusione: Ossibuchi speziati, una bella crema di piselli, il popone e l'olio al limone.
L'unica cosa che poteva essere "come al solito" era la crema di piselli, il resto e' stata tutta improvvisazione.
Sul "come al solito" consiglio di godervi gli spiritosi post di Lisa, chef del Munaciello: Scialatielli for dummies, ovvero mai più "come al solito" e anche Come al solito Enjoy!.

Descrivero' separatamente i vari componenti la ricetta, concludendo con l'assemblaggio finale. Tutta la cottura e' comunque durata 40-45 min, quindi niente di che.


Crema di piselli

Ingredienti
300 gr di piselli novelli
5 cucchiai di latte
Mezzo cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di farina, opzionale

Preparazione
In un pentolino stretto e fondo mettere i piselli e coprire a filo con acqua. Se i piselli sono freschi (e' il loro tempo) il risultato sara' migliore, ma vanno bene anche i pisellini surgelati, i piu' piccoli che trovate.
Dal bollore continuare per 5 minuti, non di piu', altrimenti i piselli perdono di sapore. Scolarli dell'acqua di cottura e metterli nel bicchiere del minipimer o in un buon frullatore. Aggiungere una presa di sale, il mezzo cucchiaino di zucchero e il latte e frullare a oltranza. Il risultato dev'essere fluido, se non lo e' aggiungere un po' di latte o di acqua. Rimettere al fuoco, portare a bollore e spegnere subito. Se si e' esagerato e il frullato e' troppo fluido, allora aggiungere la farina mescolando, ma non dovrebbe essere necessario.


Olio al limone
Si puo' comprare o autoprodurlo. Per l'autoproduzione usare un olio evo di sapore delicato e dei limoni non trattati. Per 300 ml di olio servono due limoni. Grattare la sola parte gialla della buccia e aggiungerla all'olio. Travasare in vetro e lasciare insaporire al buio per una settimana, agitando ogni paio di giorni. Passata la settimana filtrare l'olio e conservare in vetro. Il sapore finale dipendera' dalla qualita' dei limoni usati. Se al termine della settimana all'assaggio il sapore di limone non e' marcato, allora lasciare insaporire per qualche altro giorno.


Ossobuchi speziati, finalmente

Ingredienti
400-500 gr di ossobuchi di vitello
Una cipolla rossa
Mezzo bicchiere di vino bianco (no tavernello)
Un mestolo di brodo
Una foglia di alloro
2 cucchiai di semi di coriandolo
Un quarto di cucchiaino di cannella in polvere
Mezza bustina di zafferano
Un bicchiere di latte

Preparazione
Togliere la cartilagine che contorna gli ossobuchi, incidere i bordi ogni due cm per prevenire l'arricciamento in cottura. Tritare a brunoise la cipolla. In una padella larga abbastanza da contenere tutti gli ossobuchi mettere una decina o piu' di cucchiai di olio evo. Meglio abbondare, per facilitare la cottura, in ogni caso gli ossibuchi verranno poi sgocciolati e serviti senza olio di cottura, quindi il grasso restera' in padella. Mettere in padella la cipolla, i semi di coriandolo e la foglia di alloro spezzettata. Far andare a fuoco medio finche' non comincia a diventare trasparente, versare il vino e far ritirare quasi del tutto. Aggiungere gli ossibuchi a far andare a fuoco medio-basso per 10 minuti, girando un paio di volte. Importante: gli ossibuchi non devono prendere colore, altrimenti induriscono.
A questo punto togliere gli ossobuchi e parcheggiarli temporaneamente su un piatto. Togliere la padella dal fuoco e tirar via tutta la cipolla e il resto, lasciando solo l'olio. Mettere la padella al fuoco, sgocciolare gli ossobuchi e rimetterli in padella. Aggiungere un altro cucchiaio di semi di coriandolo. Aggiungere il mestolo di brodo e la cannella in polvere, coprire e far andare per 15-20 minuti, girando gli ossobuchi un paio di volte. Se il liquido di cottura evaporasse troppo in fretta aggiungere ancora poco brodo. Al termine dei 15 minuti versare il latte e coprire. Dopo altri 10 minuti spolverare con la mezza bustina di zafferano e mescolare. Dopo un 3 minuti girare gli ossibuchi. Dopo altri 5 minuti spengere tutto. Togliere gli ossobuchi sgocciolandoli bene dai liquidi di cottura e metterli in un piatto. Salarli su entrambi i lati.


Assemblaggio
In ogni piatto fare un fondo con la crema di piselli calda. Appoggiarci sopra l'ossobuco e a lato mettere due fette di melone maturo. Magari ricordatevi di togliere la buccia al melone, non come me che nella foga creativa me ne sono dimenticato, e per questo sono stato ripreso da Anna Maria....
Condire l'ossobuco con un giro di olio al limone e servire.
























All'assaggio l'insieme dei sapori e' insolito e gustoso: la carne tenera e ben speziata, il sapore primaverile della crema di piselli, il dolcino del melone e il profumo dell'olio al limone. Una vera sinfonia.
Piatto delicato, ma molto appetitoso. Anzi, consiglierei di non mettere per niente il pane in tavola, altrimenti.....

Buon appetito :-)

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11/05/10

Crostini toscani con un tocco "rinascimentale"















Ho portato questi crostini Domenica scorsa al nostro Fettunta Party 2010, oggi ne posto la ricetta.
Ricordandomi delle passate edizioni gia' sapevo che la quasi totalita' delle preparazioni portate dalle partecipanti sarebbe stata a base di dolci, quindi ho pensato di portare qualcosa di salato. Ora dovete sapere che e' un periodo che io sono un po' giu' di ispirazione, presentare qualcosa di nuovo mi riesce difficile. Sara' la primavera, non so, ma la pigrizia impera. Alla fine ho deciso di portare un antipasto tradizionale, ma rivisitato con un tocco "creativo".
In pratica, facciamola corta, ho preparato dei crostini toscani un po' modificati. I puristi inorridiranno, ma ai partecipanti del Fettunta Party sono piaciuti.
Ho scelto un formato mignon cosi' che le signore potessero agevolmente infilarli nelle loro curate boccucce. Come ben sanno quei maschietti che invitano a cena una gentile signora quelle boccucce sono in grado di far sparire una montagna di cibo (e meno male che loro sono a dieta...). Scelto il formato ho affrontato il dilemma se presentarli in aspic, cioe' coperti di brodo in gelatina (molto chic), oppure no. Sia per la pigrizia di cui sopra, che per la pratica considerazione che avrebbero viaggiato in auto, sballottati per bene, ho deciso di no. E vada per l'aspetto "nature".

Intanto cominciamo a preparare l'impasto tradizionale, poi vedremo in corso d'opera quali variazioni apportare.
Come Lisa, chef del "Munaciello" in S. Frediano, sull'altra riva dell'Arno (pardon, i fiorentini dicono "diladdarno"), direi anch'io di procedere "come al solito". Su questa attitudine di Lisa, di descrivere le sue ricette iniziando con un "come al solito" date un'occhiata a questi sfiziosi post: "Come al solito", appunto, "Nun tengo genio" e "Fuori tempo massimo".

Pero', siccome io non sono, come lei, uno chef, descrivero' come preparare "come al solito" la pasta per crostini toscani. Le variazioni alla ricetta classica le inventero' via via che la cottura procede.
Intanto: che carni usare? Tutti pezzi del "quinto quarto", naturalmente. Il quinto quarto e' quel che rimane dell'animale dopo che sono state vendute ai benestanti le quattro parti pregiate: i due quarti anteriori e i due quarti posteriori. Si tratta percio' di tutto quanto e' cucinabile e mangiabile delle interiora e degli scarti di macellazione: trippa (stomaco di bovino), rognoni (i reni), cuore, fegato, milza, animelle (pancreas e timo), polmoni, cervello, lingua, coda di bovino e a volte anche i piedini. Cibo da poveri, dunque, ma che i poveri hanno saputo cucinare in modi anche molto gustosi.
I crostini piu' delicati si fanno col fegato di coniglio, non facilissimo da trovare (leggere: non ce l'avevo). Usando il pollo era tradizione dei contadini toscani aggiungerci anche la cresta. Questa si, e' difficile da trovare, a meno di non rincorrere un pollo e tirargli il collo di persona. Per via della pigrizia di cui sopra ho fatto a meno delle creste e sono partito con soli fegatini e cuori di pollo.

Ingredienti per tanti crostini
Una casseruola di circa 24 cm
700 gr di fegatini e cuori di pollo
350 gr di cipolle dolci
8 cucchiai di olio evo
30 capperi piccoli sotto sale
8-12 cm di pasta d'acciuga in tubetto
30 gr di burro
Un bicchiere di brodo di carne

Preparazione
Pulire i fegatini facendo attenzione a non lasciarci le sacche di bile. Tagliare ogni fegatino in due o tre pezzi. Tagliare via la parte superiore di ogni cuore, in modo da asportare la sommita' di grasso e anche di scoperchiare il contenuto del cuore. Spremere leggermente il cuore, in modo da fare uscire eventuali grumi di sangue rimasti dentro.
Tagliare la cipolla a brunoise (leggere: tritatela a coltello, come viene viene) e farla soffriggere nell'olio, a fuoco vivo e mescolando spesso. Quando e' imbiondita bagnarla con due-tre cucchiai di brodo e far ritirare mescolando. Quindi aggiungere fegatini e cuori e farli andare per un quarto d'ora circa, mescolando spesso in modo da far prendere calore a tutta la massa. In cottura la carne cedera' i suoi liquidi, niente paura, va bene cosi'.
Travasare tutto nel mixer, aggiungere il resto del brodo, i capperi (ben sciacquati) e tritare a oltranza. Il risultato dev'essere bello fluido.
Quando fatto, ritravasare nella casseruola originaria, aggiungere il burro e far andare a fuoco medio mescolando di continuo. Quando il burro e' completamente sciolto aggiungere 8-10 cm di pasta d'acciughe sempre mescolando e infine assaggiare. Se e' sciocco aggiungere altra pasta d'acciughe. Se vi sembra poco saporito aggiungete tre o quattro capperini interi. Difficilmente dovrete aggiungere del sale. Comunque all'assaggio finale il tutto deve sembrarvi molto saporito, perche' quasta pasta andra' poi sul pane, che togliera' molto del sapore.

OK, fin qui la pasta dei crostini "come al solito". E ora?
Io ci ho aggiunto, sempre mescolando sul fuoco, 1 cucchiaino di zenzero in polvere, un quarto di cucchiaino di cannella in polvere, una puntina di peperoncino in polvere e delle foglioline di timo fresco. Mescolare quel tanto che basta per spandere i nuovi sapori e stop, spengere il fuoco.
Zenzero e cannella danno il famoso "tocco rinascimentale", dato che a quell'epoca queste spezie erano di moda e venivano aggiunte quasi dappertutto.
Come base non ho usato le classiche fette di pane, tostate o meno, ne' comunque bagnate nel brodo.
No, per far percepire bene i vari sapori ho usato del pane a cassetta senza corteccia, tagliando ogni fetta in quattro, con due tagli in croce. OK, OK, nel rinascimento il pane a cassetta non c'era, ma adesso lo abbiamo e lo possiamo usare quando ci conviene.
Dopo la spalmatura (state abbondanti con la pasta), guarnire con una bella presa di foglioline di timo fresco.


















All'assaggio si percepiscono tanti diversi sapori e profumi, un insieme insolito e gradevolissimo. Chi mi conosce (ciao Cecilia!) ha subito detto che di certo c'era lo zenzero, dato che io lo metto dappertutto, e aveva ragione. Il sottofondo di cannella invece si avverte e si apprezza, ma non e' facile da identificare.
A detta dei partecipanti al Fettunta Party i contrasti tra il sapore dei fegatini cotti con capperi e acciuga, il piccantino dello zenzero e il dolcino della cannella erano deliziosi. Il timo fresco aggiunge una nota profumata (e confonde quelli che assaggiano: provate a far loro indovinare che spezie ci sono, e vedrete).

Degli insoliti crostini. E molto buoni anche, a detta di quelle boccucce che li hanno fatti sparire.

Provateli anche voi :-)

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10/05/10

Fettunta Party - Maggio 2010

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Eccomi qua, anch'io pubblico una minicronaca del Fettunta Party di ieri, splendidamente riuscito!!!
Il tempo ci ha regalato un pomeriggio di sole, per fortuna. La pioggia era una delle nostre preoccupazioni, ma nel caso Juls era gia' pronta a trasferirci in casa.
Che il posto e' bello lo sapete gia': una incantevole campagna tra Firenze e Siena, una villa con panorama su una vallata dove non si vedono altre case. Della nostra ospite, Juls e famiglia, non posso dire che bene. Anzi, benissimo.
Io , nel caso, mi ero portato i miei coltelli, ma loro mi hanno steso mostrandomi il LORO set di coltelli, uno piu' bello dell'altro (gnaaa, invidia...).
Io e Anna Maria siamo arrivati primi, poco dopo sono arrivati gli altri. Pensate che abbiamo avuto partecipanti anche da Milano, Ferrara e Legnano!!! In totale eravamo una trentina di adulti (due defezioni all'ultimo minuto) e 5 bambini. Questi ultimi non hanno avuto modo di annoiarsi: prima nonna Menna ha supervisionato un asilo di disegnatori su un apposito tavolo, poi hanno corso in lungo e in largo e scoperto che c'e' anche un'altalena!!! In pratica non si sono certo annoiati, anzi!!!
Intanto ecco una foto dei primi arrivati.


















Da sinistra: Francesca, Benedetta, Chiara, Cecilia, Sabrina, io, la mamma di Juls, Anna Maria, Claudia, la sorella di Juls.

Via via sono arrivati anche gli altri, li vedrete nelle foto che seguono.
Oltre al pane e all'olio che ognuno di noi era obbligato a portare, e' anche arrivata tanta di quella roba che alla fine del pomeriggio Giulia e famiglia ci hanno pregato di riportarcene un po' via, perche' non avrebbero potuto smaltirla da soli. Elga ha portato persino due teglie di lasagne, che opportunamente messe in forno, sono poi state spazzolate!!
Abbiamo dovuto approntare due lunghi tavoli, uno per il dolce, l'altro per il salato. Qui sotto l'elenco (copiato pari pari da quello di Juls, io non mi ricordo proprio di tutto), vedrete poi nel seguito qualche foto.

Il buffet salato:
1. Muffin salati con pancetta affumicata e scamorza affumicata (Juls)
2. Couscous (Stefania)
3. Lumachelle orvietane (Aurelia)
4. Crostini neri alla moda rinascimentale (Corrado)
5. Pane di Ferrara (Elga)
6. Salame (Laura)
7. Cake con gouda, verza e cumino (Chiara)
8. Lasagne (Elga)
9. e, ovviamente, la Fettunta!!!

Il Buffet dolce:
1. Biscotti di Prato (Aurelia)
2. Biscotti con avena e cioccolato (Francesca)
3. Bignoline a crema e cioccolato (Stefania)
4. Cookies a burro di arachidi e cioccolato bianco ? (Laura)
5. Torta di zucchero con le noci (Laura)
6. Brownies al caramello (Laura)
7. Brownies al doppio cioccolato (Laura)
8. Muffin con gocce di cioccolato (Jasmine)
9. Cake con vaniglia, fragola e cioccolato bianco (Chiara)
10. Coppette con mousse di lemon curd e frutta cotta alla vaniglia (Juls)
11. Meringhe mignon (Juls)
12. Cake cocco e banana (Elga)
13. Biscottini col Vin Santo (Sabry)

Adesso qualche foto, in ordine sparso....

Delizie...







































Altre delizie...








































Cake vaniglia, fragola, cioccolato bianco...






























Meringhe mignon...

























Biscotti (con cartello indicatore...) con 3 cioccolati, avena e noci pecan...























Muffins di Juls...





















I miei crostini toscani, ma rivisitati in stile rinascimentale (la ricetta nel prossimo post)



















Tavolo dei dolci, nel quale gia' si vedono i primi vuoti....
























Aurelia e Silvia





















Il babbo di Juls, addetto al barbecue, con Stefania andata a curiosare





















Stefania, con il suo Ale





















Da sinistra: Giulia (la famosa Juls), Chiara ed Elga





















Elga e suo figlio



























Da sinistra: marito di Sabrina, Sabrina (Sabry), Cecilia e Anna Maria.
Mangiano e se la ridono...





















Un dettaglio di Sabrina e Cecilia





















Laura e Marco, il consorte




























Silvia e la sua favolosa torta. Era li', con la torta in bilico, e tutti noi assatanati fotografi che dicevamo "Aspetta", "ferma", "ancora una".... E nel frattempo Stefania arriva correndo....


























Benedetta e Francesca






















Ecco qua. Io non ho potuto ne' assaggiare tutto (era quasi impossibile, credetemi), ne' fotografare tutto. Se volete vedere tutte le foto di Benedetta (Jasmine), andate anche sul suo archivio flickr e godetevi le sue 58 foto:
http://www.flickr.com/photos/48358587@N00/


Tutti se ne sono andati con la loro borsettina di avanzi, quella che gli americani chiamano "doggie bag".
Iinutile dirlo, la sera nessuno ha potuto mangiare. Pero' che colazione, la mattina dopo!!!!!


Qui sotto i link per leggere le cronache degli altri.....

Giulia (Juls), la padrona di casa, la cronaca piu' completa
Aurelia
Benedetta (Jasmine)
Silvia (furfecchia)
Stefania
Laura (fiordiciliegio), che ha anche pubblicato le sue ricette !!!
Elga (semidipapavero)
Chiara (comeuncavoloamerenda), la cronaca piu' simpatica
e in ultimo le 58 foto di Benedetta (Jasmine): Archivio Flickr



Ancora un grazie a Giulia e famiglia!!!!

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