28/02/12

Tajarin franco-piemontesi con La Bella Estate




















Una comune amica mi ha segnalato un contest quantomeno originale: creare una ricetta salata che si abbinasse bene ad un moscato passito. Una vera sfida per qualunque appassionato di cucina.  Mi sono iscritto al contest e quasi immediatamente mi sono arrivate a casa due bottiglie di moscato passito della langa di Barolo, da "Terre da Vino".
Ora, chi mi conosce sa che sono contrario a pubblicita' e sponsorizzazioni. Pero' ho assaggiato quel vino e, per questa volta, mi sono arreso. Non e' un vino da meditazione, e' da estasi.  L'alternativa era rispedirlo indietro con tanti ringraziamente, ma non ce l'ho fatta.  Me lo sono tenuto. 
Il contest e' a invito e riservato a foodbloggers, l'unico vincolo e' che la ricetta presentata dev'essere salata e, ovviamente, dev'essere ben abbinata al moscato passito "La bella estate".
I vini di questo tipo si potrebbero abbinare a cibi forti, speziati o piccanti.   A parole e' facile, ma il vero giudice e' il palato.   Pensa e ripensa, provando e riprovando (il livello del vino sta scendendo in maniera considerevole), ho identificato tre possibili ricette.
Qui presento la prima, un primo che e' un connubio franco-piemontese.
Spiego: in Piemonte uno dei primi d'eccezione consite nei tajarin, che talvolta sono presentati con sugo di fegatini.  Gia' il fegato comincia ad andare d'accordo con questo moscato passito (ripetuti assaggi.....), si trattava quindi di aggiungere un sapore forte che pero' non sovrastasse la tipicita' dei fegatini.
Un formaggio piccante tipo il gorgonzola sarebbe andato bene, ma ho scelto invece una delle mie passioni: il francese Roquefort. Questo formaggio e' riconoscibile per le venature e le occhiature verde-blu.  Formaggi di questo tipo sono denominati "erborinati" perche' sembra che contengano erba, mentre il colore e' dovuto a muffe causate dal batterio Penicillum roqueforti. Mentre il gorgonzola viene fatto con latte di vacca il Roquefort e' invece fatto con latte di pecora a crudo.  Altre differenze sono per il Roquefort la maturazione in grotta e le occhiature colorate provocate dalla maturazione aereata.
Io lo adoro, specialmente quello un po' stagionato, di sapore forte e piccante: quale migliore scelta per abbinarlo a tajarin e fegatini?
E cosi' ho fatto.


























 




















Ingredienti per 2 persone
180 gr di tajarin tradizionali
90 gr di Roquefort stagionato
100 gr di fegatini di pollo
1/2 cipolla dorata alessandrina, ma anche rossa dolce
5-6 cucchiai olio e.v.o.
1/2 bicchiere di brodo di pollo
25-30 gr di burro salato
3 cucchiai latte intero
pepe bianco

Preparazione
Tritare a coltello i fegatini, cubetti di non piu' di mezzo cm. Tritare finemente la cipolla come per un mirepoix, soffriggerla a fuoco medio-basso in olio e.v.o. e quando comincia a colorire spengere col brodo di pollo. Dopo un minuto circa aggiungere i fegatini, salare e far andare saltando per un paio di minuti, al massimo tre.
Tagliare il Roquefort a piccoli pezzi e farlo sciogliere a fuoco minimo insieme al latte, a formare una crema.  Devo dire che veder sciogliere il Roquefort mi ha strinto il cuore, ma era necessario per arrivare a insaporire bene tutti i tajarin. Far fondere dolcemente il burro salato, o in alternativa usare burro normale aggiungerci un po' di sale.
Cuocere al dente i tajarin, saltarli brevemente insieme ai fegatini e a meta' della crema di Roquefort, macinandoci sopra del pepe bianco. Versare la rimanente meta' di crema di Roquefort a specchio su un piatto e impiattarci sopra i tajarin, avvolti a nido.  Far colare sopra al nido un po' di burro salato, per mantenere i tajarin scorrevoli.
Variante: saltare i tajarin nella sola crema al Roquefort, precedentemente passata al setaccio e leggermente allungata con poco latte e/o burro salato. Impiattare sullo specchio e versarci sopra il sugo di fegatini. 
Consiglio di guarnire con uno spicchio di Roquefort.




















La presentazione non e' mai il mio forte, ma i sapori si, eccome.  All'assaggio si sentono ben separati i diversi sapori: da quello delicato dei tajarin al dolcino dei fegatini, a quello deciso e piccante della crema di Roquefort.
Il tutto va accompagnato, ovviamente, dal moscato passito "La bella estate" (presentato a non piu' di 10 gradi, secondo me).
Il modo perfetto di gustare questo piatto e' alternare una forchettata di tajarin alla crema di Roquefort con un piccolo sorso di "La Bella Estate".
Il tutto in reverente silenzio: se qualche commensale parla e distrae sopprimetelo decisamente.

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22/02/12

Esercizio in Giallo





















E' un po' che non scrivo su questo blog. Sara' che il tempo non e' sufficiente, sara' che a volte il tempo c'e', ma manca l'ispirazione, sara' che a volte il tempo c'e' e l'ispirazione pure, ma manca la voglia di cucinare, di fotografare, di scrivere testi o titoli spiritosi.   Sara', sara'...   Non so, ma a volte e'.
Come che sia, eccomi qua.  L'altro giorno in giro per la Rete ho trovato un blog dove hanno lanciato un contest un po' intrigante: ogni mese il tema e' cucinare qualcosa di un colore determinato, in questo caso il giallo dello Zafferano.




















Ora.   Voi mi conoscete, no?     Creare qualcosa di insolito, usando come tema un colore determinato, di un ingrediente determinato, e' una cosa che mi attira.
Pensa e ripensa, componendo mentalmente combinazioni di sapori e aromi, con il vincolo del Giallo dello Zafferano (perche' il tema di questo mese e' il giallo dello Zafferano), ecco cosa mi sono inventato.
Il titolo e', sobriamente (la sobrieta' e' di moda):  "Esercizio in Giallo".   Ma poteva anche essere "Uovo fritto caldo all'aroma di curcuma, in bagno di besciamella allo zafferano e maionese".
Colori a parte il risultato doveva anche essere buono, e da questo punto di vista mi sono stupito da solo: e' buonissimo.
Di piu': di sicuro successo, specie servito come antipasto caldo in una cena chic.   E vai !!!!


Ingredienti per ogni porzione
8-9 cucchiai di Besciamella non troppo densa
3-4 cucchiai di Maionese non troppo limonosa
1/4 di bustina di buon Zafferano in polvere
1 uovo sodo
1 uovo fresco
4-5 cucchiai di Farina di semola
1/2 cucchiaino di Curcuma in polvere
1 cucchiaio di Grana grattugiato
Olio di semi di arachide
Sale

Preparazione
Besciamella: usare le proporzioni indicate nel post del grande Dario Bressanini.   Io ne ho fatta circa 1 litro perche' dopo mi sono anche fatto della favolosa pasta al forno "bianco e fumo" (ma questa e' un'altra storia), ma per questo piatto ne serviranno 8-9 cucchiai, come indicato nella lista degli ingredienti. Nota personale: se la besciamella sembra troppo fluida frullarla un minuto col minipimer e assodera' immediatamente. Tenere comunque presente che il piatto andra' assemblato subito prima di servirlo e che la besciamella deve essere calda, quindi preparare in anticipo una besciamella ben fluida e scaldarla all'ultimo minuto, cosi' da ottenere la consistenza di una crema pasticcera. Altra nota personale: in questa besciamella NON, ripeto NON, aggiungere noce moscata, perche' farebbe a pugni con gli altri aromi.
Quando si scalda la besciamella prima di impiattare aggiungere la maionese mescolando.  Nella maionese si sara' prima prima sciolto (mescolando bene) lo zafferano in polvere. Assaggiare il tutto e aggiustare di sale.
Uovo: fare un uovo ben sodo. Sbucciarlo facendo attenzione a lasciare la superficia piu' liscia possibile.  Sbattere l'uovo fresco, aggiungendo una presina di sale e un cucchiaio di grana grattugiato.  In un piattino mescolare la semola e la curcuma, amalgamando bene.  Passare l'uovo sodo nell'uovo fresco e quindi nella semola "curcumata".  Friggere l'uovo in olio profondo, facendo attenzione a non lasciarci segni e togliendolo prima che da giallo passi a marrone: il risultato dev'essere un uovo con la superficie uniformemente gialla.
Impiattamento: versare la besciamella gialla "zafferanosa", ben calda, a specchio su un piattino individuale e adagiarci sopra l'uovo ancora caldo. Servire subito.

Bello, vero?




















All'assaggio si sentono ben separati tutti i vari sapori, dal latteo della besciamella, a quello stuzzicante della maionese (sullo sfondo), allo speziato dello zafferano. E l'uovo: dal sapore di fritto all'aroma di curcuma, si passa all'interno dell'uovo, tiepido e croccante. La tentazione e' di mangiare l'uovo a morsi, pucciandolo nella besciamella calda, ma forse e' meglio affettare l'uovo e intingerlo nella cremosa besciamella allo zafferano.
Comunque decidiate di mangiarlo sentirete una vera sinfonia di sapori e aromi. Saro' immodesto, ma questo piatto, oltre che elegante a vedersi (chic!), e' anche molto buono.

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09/02/12

Due torte alla banana. Sottotitolo: "ma la prossima volta..."



















In questi giorni di freddo, quando si preferisce (o si deve) restare in casa, cosa meglio di una torta?     Ma una torta fatta come?
Di torte di mele se ne vedono anche troppe e poi a me piace fare qualcosa di nuovo, "inventare" se possibile.
Quindi torte si, ma alle banane.    La "banana pie" e' popolare in USA, dove ne esistono due versioni: la "Banana Cream Pie", fredda di frigo, e la "Baked Banana Pie", cotta in forno.
La prima consiste in semplice guscio precotto di frolla, riempito di crema alla vanillina (con a volte sciolti dentro dei marshmallows) e con la superficie guarnita di tante fettine di banana cruda. Spesso il tutto e' coperto di panna montata (rigorosamente acquistata gia' pronta in bombolette spray). Servita fredda di frigo.
La seconda invece richiede della cottura in forno e consiste in un misto di banane, zucchero, uova, noce moscata, zenzero, latte, e niente farina.  Il tutto viene frullato, versato in un guscio di frolla precotta e infornato per circa un'ora.  In pratica e' una frittatona al forno.
Si sara' capito che non amo molto la cucina USA, se di cucina vogliamo parlare, visto che usa ingredienti industriali precotti e preconfezionati, tutto con lo scopo di guadagnare tempo.  Con questi tipi di ingredienti industriali il gusto finale cambia soltanto al cambiare della marca dei prodotti acquistati.  Insomma, il gusto e' sacrificato a favore del risparmio di tempo.   

Facciamola corta: ho voluto creare qualcosa di nuovo e mi sono cimentato in due diversi tipi di torte alla banana. Sono venute anche buone, ma la mia debolezza nelle tecniche di pasticceria ha prodotto dei risultati migliorabili.
Come dico sempre: "ma la prossima volta...."



Torta 1 alle banane

Questa la volevo fare tipo nonnna papera, con la pasta sopra e sotto, ripiena di sola frutta.
Pero' usare banane crude e basta mi sembrava poco, quindi ho saltato le fette di banana brevissimamente in zucchero e acqua, poi le ho tolte e spruzzate abbondantemente con whisky dealcolizzato (bollito 4-5 minuti in modo da togliere la parte alcolica e lasciare la parte aromatica).
Con queste fette di banana ho riempito un guscio di brisée, ho coperto con un altro disco di brisée e ci ho fatto i classici tagli a stella per fare uscire il vapore. Tortiera da 24, 4-5 banane non troppo mature, whisky (per me scozzese, con un marcato sapore di torba)

Ecco il risultato, con vista da sopra e con la torta tagliata.







































All'assaggio il gusto e' tutto di banana (la brisée e' neutra), con un aroma di whisky che inebria.  Torta dolcissima di frutta, e molto aromatica.   Servita ad amici, nostri ospiti per un te', e' sparita nel giro di pochi minuti: "mi dai un'altra fettina?".
Pero', pero'...
La banana in forno si e' tutta afflosciata, perche' ha perso molta della sua acqua, con il risultato che la copertura e' venuta tutta grinzosa.
Forse dovevo farcire molto di piu', specie al centro, in modo che alla fine della cottura l'aspetto non fosse cosi' grinzoso.
Ma la prossima volta......




Torta 2 alle banane

Questa invece e' piu' "lavorata", l'interno consiste in un impasto morbidissimo, farcito di pezzi di banana "nature". Anche questa di consumo veloce....

Ingredienti per una tortiera da 24 cm
Pasta frolla sufficiente a rivestire la tortiera, impastata con un po' piu' di burro del normale (gusti miei).
120 g di zucchero semolato, meglio se tipo Zefiro
140 g di burro. --> A temperatura ambiente!!!
140 g di farina
3 uova medie.  --> A temperatura ambiente!!! 
Un pizzico di sale
2 cucchiaini di lievito per dolci in busta
4-6 banane non troppo mature

Preparazione
Accendere il forno impostando la temperatura a 180 gradi. In una ciotola mettere lo zucchero, il burro a pezzetti e il pizzico di sale. Lavorare il tutto con le fruste elettriche per NON MENO di cinque minuti di orologio.
L'impasto sara' durissimo, va bene cosi', continuare per tutti i 5 minuti. Con una planetaria usare la frusta a K.
Dopo i 5 minuti lo zucchero ed il burro diventeranno un composto bianco e spumoso. Allora aggiungere le uova (a temperatura ambiente!!!), una alla volta, sempre continuando con le fruste elettriche. Continuare per un altro minuto.
Sempre continuando con le fruste elettriche aggiungere il lievito e poco per volta la farina.  Continuare per 2-3 minuti.
Imburrare un foglio di carta da forno e con questa foderare la tortiera. La carta forno e' necessaria per lo sformo, perche' il risultato sara' talmente morbido che uno sformo tradizionale produrra' tanti pezzi di torta, non una torta unica.  Invece tirando su per i bordi della carta non ci sara' nessun pericolo di rompere il nostro capolavoro. 
Foderare con la pasta frolla e infornare in bianco per 10 minuti. Versare meta' composto nella teglia. Denso com'e' lo si dovra' spingere con una spatola. Sbucciare le banane, tagliarle per il lungo in due meta' e adagiarle affiancate a coprire tutta la superficie dell'impasto.
Versare l'altra meta' di impasto e livellare la superficie.  Infornare a 180 gradi per 30-35 minuti circa.
Sformare tirando su dai bordi della carta, facendo attenzione a non rompere la torta. Attenzione: nonostante il guscio di frolla la torta e' molto morbida, se la piegate troppo si rompera'.
Lasciar raffreddare bene.






















L'impasto e' ben alveolato, leggerissimo. Il sapore di banana e' potente e bello fresco.
Questa sarebbe una torta "da credenza", ma per esperienza posso affermare che alla credenza nemmeno ci arriva.  Gran successo, anche certificato dai nostri amici assaggiatori condominiali.
Pero', pero'...
Durante la cottura la banana e' un po' affondata, come si vede dalla foto.  Forse anziche' affettare le banane per il lungo e appoggiarle a meta' impasto sarebbe stato meglio versare prima l'impasto, poi tagliare le banane a tocchi di 5 cm e infilarli come tante torrette nell'impasto, coprendole poi con un velo di impasto.
Ma la prossima volta......


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06/02/12

Ricette della merenda-cena del 22/01/12 da Corrado

Sia pure con un po' di ritardo ecco le ricette di quello che e' stato preparato (e spazzolato) durante l'ultima merenda-cena dei cavoletti a casa mia.
Ricordo solo che eventi come questi sono organizzati periodicamente da parte del gruppo "Cavoletti Firenze", tutti fans del Cavoletto di Bruxelles.  In queste occasioni ci ritroviamo a turno a casa di qualche membro e cuciniamo assieme.
In quest'occasione avevo organizzato anche una "gara di torte", con annessa premiazione. La cronaca della merenda-cena la trovate QUI.
Nel seguito trovate tutte le ricette in dettaglio.



Primo antipasto



















Ingredienti per ogni persona
2 cucchiai di formaggio Crescenza, dal frigo
2 fettine di salsiccia napoletana un po' piccante
3 cipolline sottaceto misura mignon
1 fettina di porro
Prezzemolo
Buccia limone

Preparazione
Tagliare delle fette spesse mezzo cm di salsiccia napoletana, tagliare le fette a strisce e le strisce di traverso, a formare dei cubetti. Tritare finemente delle foglie di prezzemolo. Tagliare delle fettine di porro e tritarle.  Sciacquare bene le cipolline e lasciarle asciugare.  Glassare le cipolline in zucchero e poca acqua. Lasciare in padella per non piu' di un minuto!!!   Lavorare insieme la Crescenza, il trito di prezzemolo e pochissimo porro tritato.   Assaggiare, il porro si deve sentire appena.
In fondo a delle coppette mettere due pizzichi di cubetti di salsiccia.   Con due cucchiai formare una quenelle di impasto e adagiarla sui cubetti.  Appoggiare due-tre cipolline sottaceto sulla sommita' della quenelle.
Grattarci sopra un po' di buccia di limone. Se preparate il tutto con piu' di un'ora di anticipo mettere le coppette in frigo.



Secondo antipasto





















Ingredienti per ogni persona

2 cucchiai di lenticchie di Castelluccio
1 cucchiaio di Squacquerone, o equivalente
3 gamberetti (precotti sgusciati surgelati)
Pane grattato
Zenzero in polvere
Semi di cumino macinati al momento
Peperoncino

Preparazione
Lessare per non piu' di 15 minuti le lenticchie di Castelluccio, insieme a uno o due spicchi di aglio e 2-3 foglie di salvia. Niente sale. E' una qualita' di lenticchie che richiede di suo poca cottura, ma che qui e' stata cotta volutamente poco, in modo che restassero croccanti.  Tenerle in caldo.
In una padella a bordi alti mettere abbondante olio di semi di arachide, speziare con 3-5 cucchia di zenzero in polvere, 1 cucchiaio di semi di cumino macinati e molto peperoncino. Portare a temperatura per una frittura. Asciugare i gamberetti e impanarli bene. Friggerli in olio profondo per un minuto al massimo, non devono risultare duri. Metterli su carta da cucina e salare senza timidezza.
Scolare le lenticchie e metterne 2 cucchiai sul fondo. Aggiungere un piccolo giro d'olio e una presina di sale. Sopra alle lenticchie appoggiare una quenelle di squacquerone. Quindi appoggiare sopra 3-4 gamberetti fritti nell'olio speziato.
Notare i contrasti: croccante-morbido tra le lenticchie e lo squacquerone e freddo-caldo tra lenticchie-squacquerone-gamberetti, nonche' il contrasto tra il latteo dello squacquerone e lo speziato dei gamberetti.



Terzo antipasto
(Polpette paradisiache della Rossella)




















Sono state cosi' definite all'unanimita'


Ingredienti polpette per 4 persone
500 ml brodo vegetale
2 melanzane
poca cannella in polvere3 patate
1 spicchio d'aglio
poco prezzemolo tritato
mezzo bicchiere di succo di limone
la buccia di un limone grattata
sale, pepe

Ingredienti per la salsa
200 gr di finferli
1 patata
150 gr di zucca gialla
un pizzico di peperoncino in polvere
sale
ingrediente top secret

Preparazione della salsa
Lessare la patata in brodo vegetale. Far saltare in poco olio e peperoncino la zucca a piccoli pezzi e i finferli.
Frullare insieme patata, zucca, finferli, una presa di sale e l'ingrediente segreto. Aggiungere eventualmente un po' di brodo di cottura delle patate, il risultato dev'essere una crema molto liquida.
Tenere in caldo.

Preparazione delle polpette
Tagliare le melanzane a piccoli pezzi senza sbucciarle e lessarle nel brodo vegetale insieme alla patata tagliata a pezzettoni.
Scolare patata e melanzane e schiacciarle. Aggiungere la presa di sale, un poco di pepe, l'aglio tritato, il prezzemolo, la buccia di limone, la cannella e il mezzo bicchiere di succo.
Mescolare bene, formare delle polpette sferiche di max 3-4 cm di diametro e impanarle. Friggerle in olio profondo, ma per pochissimo tempo, devono appena dorare (gli ingredienti sono gia' cotti).
In una coppetta mettere 3-4 cucchiai di salsa calda e adagiarvi sopra la polpetta.
(Un consiglio: trattenersi dall'emettere troppi mugolii di piacere).



Risotto pecorino carote e zenzero

























Ingredienti per 2 persone

160 gr. riso
Mezza cipolla, se possibile di Tropea o di Certaldo
3 carote medie
Mezzo bicchiere vino bianco
100 gr. pecorino di media stagionatura, pesato grattugiato
2 cucchiaini di zenzero in polvere
Brodo di carne
Buccia grattugiata di mezzo limone


Preparazione
Sbucciare le carote e tagliarle a cubetti di 1 cm, massimo massimo di 2. Grattugiare il pecorino. So che vi sembrera' troppo, una volta grattugiato, ma ci vuole tutto: datemi retta.
In 4 cucchiai di olio evo far soffriggere a fuoco medio la cipolla tritata finemente, finche' non imbiondisce.
Versare il vino bianco e farlo evaporare almeno della meta', quindi aggiungere i pezzetti di carote e farle scottare per un 2 minuti circa, mescolando due o tre volte.
Versare il riso e farlo tostare. Portare il riso a cottura aggiungendo via via il brodo, nel solito modo. Quando il riso e' quasi cotto assaggiare e aggiustare di sale.
A quel punto inizia la magia: incorporare lo zenzero macinato e il pecorino grattugiato, mescolando energicamente per non piu' di 30 secondi. Togliere dal fuoco e lasciar riposare per un minuto.
Sul vassoio di portata spolverare con il limone grattugiato.



Risotto un po' calabrese

























Questo non l'abbiamo poi cucinato, ma l'avevo gia' fatto in passato. Ecco la ricetta


Ingredienti per 2 persone
200 gr riso
200 gr di cipolla di Tropea
2 fette da 1 cm di spianata calabrese, o 1 se spianata grande
Olio evo
Mezzo bicchiere di vino bianco
Brodo
Una presa di origano

Preparazione
Tagliare le fette a strisce di 1 cm, quindi tagliarle trasversalmente e ottenere dei cubetti 1 cm circa. Tagliare a fette non troppo sottili la cipolla di Tropea e metterle in una casseruola con 6 cucchiai di olio evo. Far cuocere la cipolla finche' diventa trasparente (attenzione: non deve imbiondire), poi aggiungere la spianata. Abbassare il fuoco al minimo e continuare per 4-5 minuti, mescolando un paio di volte. La spianata si deve ammorbidire e cedere i suoi aromi al soffritto, non deve arrostire.
Passati i 4-5 minuti alzare il fuoco, versare il riso e tostarlo. Far poi evaporare il mezzo bicchiere di vino e portare a cottura il riso aggiungendo via via del brodo, nel modo solito. Verso la fine assaggiare e regolare di sale.
Impiattare e cospargere con origano.








E adesso la "gara di torte"








Torta al cioccolato di nonno Raffaello
(Sabry)




















per una teglia piccola, più o meno 15x20 cm

una confezione di oro saiwa (marie)
4 cucchiai da minestra colmi di cioccolato fondente in polvere
3 cucchiai  colmi di farina
3  cucchiai di zucchero
1/2 lt di latte intero
vin santo (o altro liquore dolce diluito un pò con acqua) per bagnare i biscotti

Preparazione
In una ciotola mescolare il cioccolato in polvere con la farina e meta' dello zucchero. In altro pentolino far scaldare il latte con l'altra meta' dello zucchero. Appena il latte e' tiepido versarne meta' nella ciotola e mescolare bene, formando una crema ben amalgamata, senza grumi. 
Riversare questa crema nel pentolino contenente il latte rimasto e mescolare bene per almeno 10 min. Appena il cioccolato si addensa e' pronto.  Non importa se sembra ancora un po' liquido, perche' poi raffreddandosi si addensa.
A questo punto prendere i biscotti e inzupparli, girandoli, nel liquore. Prendere la teglia e fare un piccolo strato di cioccolato poi inziare con i biscotti e ricoprirli di cioccolato.  Proseguire facendo degli strati e quando terminato mettere in frigo. Si consiglia di preparare la sera per il giorno dopo.



Crema al cioccolato bianco
(Letizia)


















Questa non e' una torta, e si vede.  Letizia e' dovuta scappare in anticipo e quindi non ha potuto completare la sua torta e partecipare alla gara.  Ma la sua crema era cosi' goduriosa che pubblichiamo lo stesso la sua ricetta.

Ingredienti
500 ml di latte
100 g di farina 
100 g di zucchero 
200 g di cioccolato bianco 
200 ml di panna montata fresca

Preparazione
Mettere in un pentolino la farina e lo zucchero, aggiungere poco latte amalgamando con la frusta.
Mettere il pentolino sul fuoco e aggiungere il resto del latte continuando a mescolare. Quando il composto si sara' rappreso, togliere dal fuoco.
Aggiugere la cioccolata a piccoli pezzi e mescolare fino a quando la cioccolata non sia completamente sciolta.
Far freddare.  Una volta che la crema si è freddata aggiungere la panna montata ed amalgamare il composto.



Cake al cioccolato e peperoncino
(Marcella)






















Ingredienti per il cake
200 gr farina
1 cucchiaino di lievito e una puntina di cucchiaino di bicarbonato
50 gr cacao amaro
250 gr zucchero
80 gr di creme fraiche (o panna)
175 gr burro morbido
2 uova
i semi di una bacca di vaniglia
125 ml di acqua bollente
175 gr di gocce di cioccolato fondente.

Per lo sciroppo
125 ml di acqua
100 gr di zucchero
1 cucchiaio di cacao amaro
peperoncino in polvere qb

Preparazione
Mettere nel mixer farina, lievito e bicarbonato, cacao, zucchero, uova, creme fraiche, burro,  i semi di vaniglia e frullare.
Quando tutto e' ben amalgamato frullare di nuovo aggiungendo a filo l’acqua bollente.
Spegnere il mixer e aggiungere le gocce di cioccolato. Versare in uno stampo da plum cake e cuocere in forno a 170° per 1 ora.
Quando la torta sarà cresciuta e con le caratteristiche crepe provare in mezzo con uno stecchino, dovrà uscire solo leggermente umido. Intanto che il cake cuoce preparare lo sciroppo facendo bollire per 5 minuti o poco più l’acqua con peperoncino, cacao e zucchero finché lo sciroppo si addensa. Bucherellare la torta calda ancora nella sua teglia con uno spiedino poi versarci lo sciroppo caldo.
Fare raffreddare completamente e solo allora tirare fuori dalla teglia, tagliare il cake a fette, disporle in un vassoio e decorare con  pezzetti di cioccolato e peperoncini tagliati a fiore.



Tarte tatin à la normande
(Cecilia)

















 E' una tarte tatin piu' o meno classica, la differenza principale e' la preparazione di un caramello leggero al Calvados e la cottura delle mele nello stesso. La differenza si sente, eccome, tanto e' vero che Cecila, l'autrice, ha vinto il primo premio.
Eccola, insieme a Marcella.



















Solo una nota: il Calvados e' originario della regione omonima, nell'entroterra della Normandia.
Ha piu' di mille anni: distillatori di mele sono citati fin dall'ottavo secolo da Carlo Magno (fonte: Wikipedia).
Il Calvados (nel linguaggio popolare abbreviato in Calva') e' un'acquavite ottenuta distillando il sidro. Era anche denominata Eau de vie de cidre, ossia "acqua di vita" di sidro.

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