29/08/11

Fichi caramellati. Ma.....



















Tutto e' cominciato quando Anna Maria ha ricevuto in dono una cassettina di fichi appena colti, sia verdi che neri.
Mentre lei si preparava per fare i fichi caramellati da invasettare, versione standard, lo scienziato pazzo che e' in me gia' pensava a una versione innovativa, decisamente nonstandard.  Quindi ne ho trafugati  un po' per i miei scopi.
Anna Maria ha accomodato il suo Kg di fichi in una padellona, l'uno accanto all'altro, ha aggiunto le scorze di un limone e sommerso il tutto con 400 gr di zucchero di canna, lasciando poi a macerare per una nottata. Il giorno dopo ha cotto a fuoco basso per circa 2 ore.

Qua sotto la sua padellona.  Notare la sistemazione per colore, che non cambia il gusto finale, ma che appaga il senso estetico (grande Anna Maria).




















Poi ha preso dei barattoli sterilizzati, ha invasettato i fichi, coprendoli con il liquido di cottura, ha chiuso e ha fatto bollire i vasetti per circa 45 minuti.
Brava Anna Maria, che, come le formichine, accumulava cibo per l'inverno.



E io?

Con i mei 4 fichi, tanto me ne erano toccati, ho accomodato in un padellino, con 120 gr di zucchero di canna e 60 gr di sale grosso, macinato al momento.
Ho aggiunto le foglie di un rametto di maggiorana da 4-5 cm e ho fatto andare a fuoco medio-basso per 30 minuti. La mia idea era di preparare un dessert da consumare in giornata, quindi macerazioni di una notte, cotture prolungate e sterilizzazioni non servivano.
Ho tolto i fichi dal padellino di cottura, li ho un po' sgocciolati e li ho impiattati, 2 per persona.
Spolverare con poco sale (Maldon, se l'avete) macinato al momento.
Ho poi preso dei rametti di nepitella e con le foglie e i bocci (ma c'era anche qualche fiore) ho cosparso i piattini.
Attenzione, la nepitella e' cosa diversa dalla mentuccia, specie come la intendono nel Lazio: su Wikipedia, QUI, ci sono le immagini delle due piante, in modo da distinguerle.  
Io le riconosco perche' la nepitella ha le foglie tondeggianti, mentre l'altra le ha piu' appuntite. E il sapore e' proprio diverso.  L'importante e' capirsi.  
Ho messo in frigo i piatti fino a mezzora prima di servirli.

Un  dessert  freddo  da  urlo  (quando ce vo', ce vo').





















All'assaggio il dolce dell'interno e'  contrastato dal caramello salato dell'esterno, mentre la nepitella faceva esplodere in bocca un  aroma incredibile.
Un dessert non stucchevole.      Del tutto nuovo, in sapori e profumo.
Decisamente buono, da provare.




 Questo dessert partecipa al contest   "Cucinando... Dolcemente..."  della Pippi.


















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23/08/11

Corno di bue al riso speziato

Rieccoci al blog. Giornate infuocate, queste. Poco fa il termometro dell'auto segnava 41,5 gradi. Sia in auto che in casa aria condizionata sepre accesa, "a tutta randa".
Con questi caldi non solo c'e' poca voglia di cucinare, ma anche l'appetito viene a fagliare.
Ho preparato un piatto freddo stuzzicante, che puo' fare da antipasto o da piatto unico.
Goloso e profumato di spezie. Buono.




















Non sembra un granche', vero? Ma e' il ripieno che da' vita al tutto. Come sapori e profumi, certo, ma anche come colori. 
Guardate un po' qua sotto....



Ingredienti per 1-2 persone
1 corno di bue di Carmagnola da 25 cm
120 gr di riso da risotti
1 cucchiaio da cucina di curcuma in polvere
1/2 cucchiaino zenzero in polvere
1/2 cucchiaino di semi di coriandolo macinati
1 pizzico peperoncino tritato
1/4 bicchiere vino bianco
1/2 filetto di acciuga sottolio o sotto sale
1 costa di sedano
8 cucchiai olio e.v.o.

Preparazione
Il corno di bue va cotto e ripulito internamente. Siccome il corno di bue di Carmagnola e' tenero e dolce ho lasciato la buccia, ma se voi la volete togliere fate pure.
Mettere il corno di bue in forno a 100-120 gradi per 10 minuti circa. La temperatura deve essere bassa perche' quello che vogliamo e' ammorbidire il peperone, non bruciarlo. Se vi piace il sapore di bruciacchiato allora lasciate perdere questa ricetta e fatevelo alla griglia.  Qui invece il corno di bue deve ammorbidirsi senza pero' afflosciarsi o diventare rugoso: che tristezza vedere certi peperoni menci, flosci...
Il nostro deve restare bello turgido.
Una volta che il corno di bue si e' ammorbidito bisogna pulirlo internamente. Come fare?
Semplice, basta tagliare via il cappello, ci servira' dopo, e con un coltellino affilato fare un'incisione per tutta la lunghezza, da dove c'era il cappello fino a 1 cm dalla punta. Poi allargare delicatamente i bordi e col solito coltellino affilato tagliare via le costole  e i semi. Attenzione a non tagliare troppo e a bucare le pareti, altrimenti addio preparazione....
Se l'ammorbidimento e' giusto costole e semi verranno via senza problemi.
Ora preparare il ripieno. Cuocere molto al dente il riso in acqua salata, scolarlo bene e allargarlo su un vassoio, in modo che secchi e si raffreddi. Spolverarlo con lo zenzero e con i semi di coriandolo macinati.
Mettere a fuoco medio una padella con l'olio, il peperoncino e l'acciuga. Il mezzo filetto di acciuga va prima asciugato dell'olio (o sciacquato dal sale e asciugato bene). Limitarsi a mezzo filetto, altrimenti il risultato sapra' troppo di acciuga e non si apprezzeranno le spezie.
Far andare 1 minuto mescolando, quindi versare il riso e farlo saltare un altro minuto. Versare il vino bianco e la curcuma e mescolare bene per 1-2 minuti, in modo che riso e spezie siano ben amalgamati. Togliere il riso dalla padella, atrimenti continuerebbe a cuocere (a scuocere, vade retro...).
Far freddare il tutto.
Tritare abbastanza finemente la costa di sedano e mescolarla al riso quando questo e' ormai freddo.
Con un cucchiaino riempire di riso speziato il corno di bue, mettendone di piu' dal lato piu' grande. Sembra ovvio, ma se non si fa cosi' il peperone si affloscera' miseramente: anche l'occhio deve essere accontentato. Mentre si imbottisce provare a vedere se si riesce a chiudere, il risultato deve essere naturale, ne' gonfio ne' floscio..
A questo punto prenderlo delicatamente, ma tenendolo chiuso, e metterlo sul piatto di portata in modo che il taglio resti sotto. Mettere il cappello a chiudere e voila, fatto.
Guarnire con delle foglie di sedano e magari accompagnare col ripieno avanzato.
Consiglio, per apprezzare meglio i sapori, di servirlo a temperatura ambiente. Magari toglierlo dal frigo un 20 min. prima.
Quando e' in tavola scostare il cappello e far uscire un po' di ripieno. Sentirete che gli astanti tratterrano un attimo il respiro (fateci caso) e poi diranno: ma come e' bello.
Affettare (3-4 cm di larghezza) e servire.




















 All'assaggio si sentono ben separati tutti i sapori, speziati e non, e i profumi. I pezzetti di croccante sedano crudo danno freschezza. Il corno di bue, dolcino com'e', e' completato perfettamente dalle varie spezie.
Una novita', praticamente senza grassi.
Si puo' proporre come antipasto o come piatto unico. E' molto fresco, delicato, profumato e saporito. Ve lo consiglio.

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01/08/11

Col pomodoro crudo




















Quello che segue e' solo e soltanto un suggerimento, sia chiaro. E' capitato che oggi ho fatto delle lasagne al pesto: buone, ma niente che meritasse la pubblicazione.
Perche' poi io faccia lasagne ad Agosto restera' un mistero, ma tant'e'...
E' capitato anche che mettessi a lessare piu' fogli di lasagna di quanti poi ne avrei usati per la teglia di lasagne al pesto.  Non so a voi, ma a me capita.
Erano li', che giacevano sul canovaccio (ricordate il mio trucco per non bruciarsi le dita con le lasagne bollenti?). 
Domanda: che farne?
A parte quei ritagli che Anna Maria rubacchia perche' adora la pasta fresca (vedo sempre una manina che si allunga da dietro...) resta la domanda: che farne?
Accanto al lavello c'erano due bei pomodoroni, e piu' in la' il forno era gia' acceso per le lasagne col pesto. La connessione pomodoro fresco-lasagna avanzata-forno si e' stabilita istantaneamente.
Ho tagliato il pomodoro a pezzetti e l'ho frullato a oltranza col minipimer. Ho passato il frullato a un colino fine per eliminare l'eccesso di acqua e tenere la polpa. Ho salato la polpa e ho aggiunto un pizzichino di peperoncino in polvere.
Presa una piccola teglia da forno ho alternato il frullato di pomodoro fresco con i fogli di lasagna, finche' ce n'erano. Tra strato e strato ho aggiunto un po' di basilico spezzettato.  Ho spolverato il sopra con del grana e ho buttato il tutto in forno, dove gia' stava cuocendo il teglione col pesto.

 



















Risultato sorprendente, si sentiva tutto il sapore del pomodoro fresco. E il profumo del basilico.
Buono, molto buono, soprattutto freddo. Doppia sorpresa...
Magari lo ripropongo a quadrotti, fresco di frigo (non freddissimo) come antipasto.  Sicuramente una novita'.
Un'idea da provare.

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