14/09/12

Austria 1 -- Vienna

Questo e i prossimi sono post turistici, neanche una ricetta.
Siete avvisati.
Pubblichero' 3 post: su Vienna, la valle della Wachau e su Salisburgo.

Vienna e' una dignitosa, rispettabile, attempata signora.  
Curatissima, si tiene e ci tiene.
Una signora i cui palazzi sono sempre reimbiancati e stuccati di fresco.   Magari con gli interni non proprio al massimo, ma esternamente tutta da guardare.
Una signora che vive nei ricordi e si confronta con le modernita' dell'oggi, ma senza perdere in dignita'.
(OK, sembra un brano copiato, ma e' tutta roba mia, lo giuro!)
E cosi' siamo stati, io e la mia dolce meta', qualche giorno in Austria. Qui racconto quello che abbiamo visto a Vienna.  Io ero gia' stato a Vienna per lavoro, piu' o meno 20 anni fa, ma la routine (aereo, meeting, Intercontinental Hotel sulla Johannesgaße, aereo) non lasciava tempo per passeggiare e guardarsi intorno.  In questi giorni ho guardato, ascoltato, annusato e gustato il piu' possibile.

Palazzi splendidi, dicevo, e tanti giardini, dove l'erba e' sempre rasata alla perfezione.   Nel seguito qualche immagine dei palazzi...





















Schönbrunn...



















Qua sotto un'immagine emblematica,  dove il palazzo sullo sfondo si mantiene, dignitoso, in compagnia di automobili e ragazze in minigonna.





















Sono interessanti anche i dettagli architettonici, come questo Atlante che regge il mondo (cornicione dell'Hofburg)



























O questa figura sopra il Burgtheater (invocazione? esaltazione? dramma?)




























Ma anche piccole sorprese, affacciandosi in un androne...



















O una corte interna, lastricata e con tanto verde...



















Tanto splendore all'esterno, quanto a volte gli aspetti interni sono trascurati, lasciati, diciamo cosi', "vintage". 
Solo come esempio, in una corte ho visto una vecchia indicazione "Settima Scala" sopra a degli infissi in legno, un po' vecchiotti, e uno spago lasciato li' a ciondolare.  Sono cose che si notano, se le si paragona agli aspetti esterni, curatissimi.



























Tornando ai palazzi, molto ben tenuti, mi ha infastidito anche qualche concessione alla moderna civilta' commerciale.  Per esempio guardate questo bel palazzo sul Graben e osservate cosa spicca nell'angolo in basso a destra.  Un pugno nell'occhio, per usare una frase fatta.  D'altra parte se c'e' chi compra....

























A proposito di chi vende e di chi compra: la municipalita' viennese ha da tempo emesso un'ordinanza che proibisce la prostituzione nel centro della citta'.  Le operatrici allora, ubbidienti, si sono spostate al di fuori e popolano principalmente il Prater , l'enorme parco con annessa ruota panoramica e grande Luna Park. 
Per via del Luna Park in quella zona si rileva un'elevata densita' di operatrici per metro quadro.   C'e' sempre molto passaggio e il commercio e' assicurato.
Noi avevamo l'albergo proprio ai confini del Prater e una sera, rientrando dopo cena con la mia dolce meta' a braccetto, sono stato interpellato da un'operatrice con un amichevole "àlo!".

Al riguardo ricordo anche che la prima sera in hotel stavamo disfacendo le valige (operazione scocciante, ma necessaria) quando abbiamo sentito una ragazza strillare fortissimo, chiaramente terrorizzata.
Ci siamo subito affacciati alla finestra.  (Oddio, la criminalita'!! Ma dove siamo capitati?).
Niente paura, era solo l'antistante Luna Park, dove una coppia si faceva catapultare verso l'alto -almeno una cinquantina di metri- da un'enorme fionda elastica.  E poi hanno rimbalzato su e giu' per un paio di minuti, sempre con la ragazza che strillava con tutto il fiato che aveva.
Noi eravamo un po' lontani ma gli strilli arrivavano benissimo.  Ho anche fatto una foto...



















Al mattino abbiamo fatto la classica passeggiata nell'area pedonale del centro: il Graben, Santo Stefano, etc. etc.   Da notare che Vienna e' divisa in distretti, ognuno dei quali e' un'unita' amministrativa separata: una specie di quartieri.   Ma mentre da noi i quartieri hanno un nome, da loro hanno un numero, sempre presente su ogni cartello col nome della strada. Se uno si perde almeno sa in quale distretto si trova.
Qua sotto il cartello stradale del Graben: notare che il numero 1 e' il numero del distretto. Il punto che segue il numero 1 sta a indicare che si deve leggere "primo".  Non si dice, ad esempio, "nel distretto 3", ma "nel Terzo distretto".   Per dettagli vedere Wikipedia, QUI  





















Camminando e guardandosi intorno si notano tante cose che un frettoloso turista non vedrebbe.   Per esempio questi signori in costume settecentesco...





















































Non sono dei mimi o delle persone che chiedono l'elemosina, sono invece regolarmente stipendiati dalle associazioni del turismo e dai vari teatri dell'opera o sale da concerto, e distribuiscono volantini con le indicazioni dei prossimi eventi.  Notare che la prima persona fotografata ha regolare tesserino di riconoscimento.

Purtroppo il centro, e specialmente il Graben (il? la? Chissa' se e' maschile o femminile), che e' definio orgogliosamente dai viennesi "il salotto", e' ormai una sfilata di brands globali: H&M, Armani, Vodafone, McDonalds, Zara, Benetton, etc. etc.
Ogni tanto c'e' qualche pasticceria, vedere qua sotto una vetrina con delle torte sospese.


















Veramente piu' che torte erano composizioni di pasticcini, ma sospese nel vuoto com'erano (fili di nylon) attiravano molto l'attenzione.

L'interno era il solito bengodi....



















Notare, in basso, il ripiano sul quale le signore possono appoggiare comodamente la borsa e eventuali sacchetti risultato di shopping: un dettaglio, ma un cliente comodo e rilassato spende piu' tempo nei negozi; e puo' comprare di piu' e meglio.

Amore per i dettagli: notare anche il cartello che segue, posto in una pista ciclabile, cartello che avvisa cha la pista ciclabile incrocia un passaggio riservato alle carrozze: Fiaker.























O i ganci fuori dei minimarket, per fissare i guinzagli dei cani, cosi' che i padroni possano fare la spesa in tranquillita'.






















A proposito di animali e di precisione vedere qua sotto il distributore di sacchetti per le "deiezioni" dei cani.  Ci sono anche da noi, allora cosa c'e' di strano?   C'e' che qui i sacchetti ci sono sempre.























La scritta e' divertente, la traduco con qualche liberta', cosi' da rispettare la rima che c'e' in lingua originale:

       Prendi una sacca
       per la mia cacca


(non conosco il tedesco, ho usato un dizionario)

E sempre parlando di animali, qua sotto c'e' una ciotola con dell'acqua, per far bere i cani dei clienti.























Dettagli, ma che la dicono lunga sulla precisione degli austriaci.

Anche i piccioni austriaci si comportano ordinatamente....
























Sono tutti in fila e ben allineati, niente a che vedere con i nostri piccioni, sempre in disordinato movimento.

La precisione degli austriaci (umani) non e' cosi' maniacale come quella dei tedeschi.  Diciamo che un austriaco e', si, preciso, ma non se ne fa poi dei problemi.
Forse e' anche per questo che i tedeschi chiamano gli austriaci "meridionali", nel senso spregiativo di "terroni".
In effetti mentre gli austriaci di fronte a un problema si inventano un accomodamento, una soluzione che aggiri il problema, i tedeschi di fronte al primo imprevisto si bloccano; e poi reagiscono eccessivamente, senza mezze misure.
Secondo me e' per questo che i tedeschi vengono chiamati "testaquadra".

Tornando al turista, questo e' l'interno della cattedrale di S. Stefano.  Bella.  Ridondante, sia all'esterno che all'interno.  Maestosa.





















C'e' chi usa la chiesa per raccogliersi e chi per riposarsi un momento.  Turisti, turisti.....




















Poi, all'esterno, ovunque si vada, si e' circondati e sopraffatti da un asfissiante puzzo di urina di cavalli.  E' una cosa che prende alla gola, disgustante.   Le povere bestie hanno le loro esigenze, e non possono soddisfarle in un apposito gabinetto, ma il risultato e' pessimo, anche per l'immagine della citta'.  Vedere qua sotto la chiazza prodotta da un cavallo.



















Il problema e' acuito dal fatto che la pavimentazione e' a pietra lasca, ossia che tra lastra e lastra di pietra c'e' sempre almeno un centimetro abbondante di "fuga".  E' li' che l'urina viene assorbita e resta, profumando i dintorni per centinaia di metri.  Tutte le mattine il selciato viene lavato con acqua a pressione, ma tra lastra e lastra non c'e' verso di far niente.  Alla sera, e con il caldo, i miasmi sono insopportabili. Sara' che il mio olfatto e' piu' sviluppato, ma non vedevo l'ora di andare altrove.
Francamente non so come si faccia a entrare in un bar o una pasticceria di quella zona e consumare un caffe', o un dolce, senza provare disgusto.

Un'ultima cosa, prima di lasciare il centro: vedere qua sotto l'indicazione stradale numero 80 murata nella pavimentazione stradale.  Di marmo, grande 1 metro, indica la direzione e la distanza (250 m.) della "Casa di Figaro", cioe' l'abitazione dove Mozart compose l'opera "Le nozze di Figaro".



















Per notizie su Mozart (che era, si,  un genio musicale, ma che non sapeva tenersi buoni i suoi mecenati -che gli davano da vivere- e che sperperava al gioco tutti i suoi guadagni) vedere su Wikipedia, QUI

Appena fuori dal centro storico, a cominciare dal famoso "Ring", Vienna e' un tripudio da parchi e zone verdi, tutte splendide e tenute benissimo.   Il "ring", letteralmente "anello", e' nato dopo l'abbattimento delle mura che difendevano Vienna.  Con lo spazio liberato dalle mura, e con lo spazio esterno antistante (dove era proibito costruire), venne ricavato tanto di quello spazio libero da farci dei bellissimi viali di circonvallazione e costruirci degli enormi palazzi ed edifici vari.  Come teatri, municipio, parlamento, etc.

Qua sotto due foto di scorci di parchi, con panchine (appena c'e' un po' di sole i viennesi le riempiono) e ragazzi che si godono la natura e ci passano serenamente del tempo.





















Ma non mi sono dimenticato che questo blog ha a che fare con la cucina.
Ho gia' detto che non avrei pubblicato ricette, ma vi faro' vedere qualche esempio di cucina austriaca.  Indovinate chi e' la persona che qua sotto si fa il suo Brezen fresco (o meglio Laugenbrezen) a mezza mattina?

























Io l'ho preso senza imbottirlo di burro (la dolce meta' vigila....).  Comunque se vi interessa la ricetta dei Brezen la migliore la trovate nel blog di Alex, QUI


Altra persona che forse conoscete, e della quale avete sentito parlare molto in questo blog, esprime qua sotto la sua opinione sul caffe' viennese.

 

























A questo proposito devo dire che invece il caffe' austriaco a me piace.   Certo, quando noi italiani sentiamo la parola caffe' subito associamo l'immagine di una tazzina con dentro poco liquido.  Scuro, denso, concentrato e profumato.
Qui in Austria lo si chiama ugualmente caffe', e quindi l'italiano medio lo paragona subito al caffe' che e' abituato a bere in Italia.  Ma e' un errore.
Il "loro" caffe' intanto e' molto lungo, inteso come "in grande quantità" (tanto che viene servito in tazzoni, vedere foto precedente), ma non e' come se fosse un nostro caffe' allungato con molta acqua.
No, questo e' un caffe' tostato in maniera molto diversa da come viene tostato in Italia, e il risultato e' una bevanda saporita e profumata, che bevuta a piccoli sorsi riscalda lo stomaco e che dura diversi minuti.   Ripeto: chiamarlo caffe' per noi italiani e' un errore, lo si deve immaginare come una tisana profumatissima di caffe'.

E' chiedendo un caffe' che ci si puo' sedere in uno dei famosi caffe' austriaci e starci anche due ore, senza che vi vengano a scocciare per aver libero il tavolo o farvi ordinare qualcosa d'altro.
Qua sotto uno dei famosi caffe' viennesi, il Griensteidl   proprio di fronte all'Hofburg.





















Ci sono altri famosi caffe' (guardateveli), come il Cafe' Central  , o anche Hawelka  , o lo Schawarzenberg

E le pasticcerie?   Sono un'istituzione.  Oltre alla gia' vista (della quale non ricordo il nome)




















La migliore e' senz'altro Demel. Arredamento in legno vecchio, atmosfera ottocentesca.  Splendido.  Peccato che non mi abbiano consentito di fotografare con il flash (gentilissimi, ma inesorabili: puo' disturbare gli altri clienti) e che l'interno fosse molto buio.
Mi sono dovuto limitare a scattare una foto di un banco con delle torte, stando sulla porta.




















Le pasticcerie austriache dovrebbero essere tutelate come patrimonio dell'umanita'.  E non dico altro....























Quanto al resto della cucina austriaca l'italiano medio e' -al solito- spaesato, ma bisogna adattarsi.
Qua sotto un "primo": gnocchi di semolino in brodo.




















E qui una zuppa di cavolfiore con crostini.



















Come "primo" una volta ho provato una versione della Wiener Salad (insalata viennese), composta da un paio di diverse verdure, fette di speck e crostini arrostiti, il tutto annaffiato con una vinaigrette, dove l'olio era in decisa minoranza.   Insomma...



















Pero' dove ci siamo trovati meglio e' stato una sera in un Heurigen (spiegazioni su cos'e' un Heurigen:  QUI), nel 19.mo distretto, a Grinzing. 

Qua sotto l'entrata, rigorosamente in legno scolpito



















Siccome lo scopo originale degli Heurigen era la vendita del vino nuovo era abitudine accompagnare il vino con stuzzichini molto saporiti, in modo da aumentare il consumo del vino.

A noi hanno messo davanti un'insalata di pasta.  Orrore!!!!



















Pero', poi, passato il primo momento di sconcerto, l'abbiamo assaggiata e vi assicuro che era perfettamente in linea col concetto dello stuzzichino saporito che deve incrementare il consumo di vino.   La pasta (rimasta al dente, meno male) viene condita a caldo con piccoli pezzetti di aringa affumicata e speck.  Col calore della pasta i sapori si mescolavano in modo stupendo.  Su tutto una pioggia di semi di sesamo.  Servire rigorosamente freddo.
Inaspettato, stupefacente.  Buonissimo.   La dolce meta' mi ha impedito di prenderne una terza porzione.

Sono seguiti prosciutto affumicato arrosto, crauti, patate, pollo arrosto, e... wurstel!!!    Questi ultimi molto pepati, in piena sintonia con il concetto che molto sapore fa bere di piu'.
Il tutto portato in tavola da cameriere in costume.


























Cena  accompagnata da musiche dal vivo, violino e fisarmonica.   Notare gli altri commensali che facevano finta di niente, nel timore di dovergli dare una mancia.  Poi alla fine tutti gli hanno allungato qualcosa.





















Serata piacevolissima.  Usciti soddisfatti e in hotel crollati subito addormentati (con tutto quello che avevamo consumato....).

Basta cosi', per adesso.   Il prossimo post sara' sulla valle della Wachau, un vero paradiso.   E infine Salisburgo!!.

.


23 commenti:

  1. Ahhh la Vecchia Signora ha mantenuto la sua patina da antiquariato.. tutto il lustro è sopra e sotto polvere e odorino di muffa!!
    Ma il suo fascino mi sembra inalterato e le sue pasticcerie idem.
    Mi hai fatto venir voglia di tornarci.
    Aspetto il seguito...

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    1. Vienna e' sempre Vienna. Si, c'e' esteriorita' -un po' ipocrita- alla tedesca, ma qui c'e' anche molta sostanza. Specie nelle pasticcerie: SLURP!!!

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  2. con dei resoconti così...ti perdono la dieta di ricette :)

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    1. Sai com'e': farsi dare le ricette da chi perla tedesco e' quasi impossibile :)

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  3. Ciao Corrado, bentornato !!! Ma quanto hai scritto....!!! Più di una guida turistica. Grazie, sempre bello leggere i tuoi reportage di viaggio.Aspetto il seguito.
    Un saluto a te e Annamaria.

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    1. A volte mi lascio prendere la mano, ma c'e' cosi' tanto da vedere e raccontare.
      Pensa che solo a Vienna ho fatto piu' di un centinaio di foto :)

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  4. Corrado, ma...ti sei dimenticato la pasticceria Sacher o è volutamente omessa??? Comunque il post è interessantissimo!!!

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    1. Omessa, omessa. Per due motivi: 1) Non sono fanatico della loro torta; e (piu' che altro) 2)In un pomeriggio di scarpinate per il centro raggiungerli era troppo. Sono un po' distanti e i piedi erano gia' al limite.
      Pero' ho scoperto che non si pronuncia Sacher con il ch all'italiana, ma: "sascer".

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  5. ci dovrei tornare dato che ci sono stata in gita scolastica... e leggo che è un po' cambiata ma il fascino rimane, soprattutto delle pasticcerie!
    e avete visitato il museo con i gioielli?
    molto belle le foto dei dettagli curiosi! e bentornati :-)

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    1. No, niente gioielli, peccato. Ma camminato tanto....
      Ma la valle della Wachau e Salisburgo mi sono piuciute molto di piu'. Saranno i prossimi post :)

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  6. Che bella la percezione dal "di fuori" del carattere dei tedeschi e degli austriaci. Lavoro da 7 anni per una multinazionale austriaca...ne avrei da raccontare...ultimamente non chiamo più e non mando mail neanche alla mia impiegata: dovrei fare schizzi e mimare quello che mi serve.Tempo perso.
    Quando vivevo in germania le barzellette erano spesso sugli austriaci (come da noi quelle sui carabinieri) Però Vienna è una bella citta (ci sono stata solo per lavoro)in genere alloggiavo vicino alla chiesa di st.Peter, in centro, ma zona discreta con negozietti interessanti e non di catena.La cucina si è rinnovata (renaissance austriaca) merito di alcuni chef di valore, ma non di facile contatto con il turista (in genere non sono nelle grandi città) la pasticceria invece è ben salda nella tradizione (nel bene e nel male ovviamente) Salisburgo è una bomboniera, ci vado ogni anno per l'annuale cena natalizia aziendale e tra qualche giorno sarò per un viaggio stampa tra le montagne austriache. Alla fine trovo quel paese rilassante sotto vari aspetti:))
    p.s.i Brezen li hai fatti?

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    1. Tedeschi/Austriaci: io ho avuto per anni un socio tedesco, so bene come la pensano sugli austriaci. Prendono in giro persino il loro accento.
      Cucina austriaca: siamo caduti nel tranello "dobbiamo provare la cucina locale (tradizionale)". Avendo piu' tempo...
      Brezen? Macche'.... dopo il primo tentativo ho lasciato perdere, ma dopo aver gustato un originale ci sto ripensando.
      CIAO

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  7. Ma in quel caffè ci ha messo la panna?
    E' essenziale.
    La prossima volta un caffè da Demel con Anne Torte: è un obbligo,tutto i bravi mariti lo fanno :)
    Come scrivi tu è la migliore. La devi portare su, sedetevi e rilassatevi. Anche la Foresta Nera non è male, anzi...
    Attendo il Wachau.

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    1. Da bravo marito ho dovuto dar retta alla moglie, che aveva deciso che avevamo assorbito gia' troppi grassi. Pazienza, mi sarebbe piaciuto un bell'Einspänner, come lo chiamano loro.
      Pero', per controbilanciare, fetta di Malakoff!!!!!
      :)

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  8. bellissimo il resoconto di questo tuo viaggio a vienna è stato tornare indietro di 8 anni, hai colto delle belle cose sulla città, bello

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    1. Grazie! Il mio approccio a raccontare e' diverso dal solito: non mi va pubblicare le solite foto di palazzi e panorami.
      Contento che ti sia piaciuto :)
      CIAO

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  9. Ciao Corrado ! Che bel "giretto " :-))))))))
    Spero di riuscire a farne uno io a ....Firenze ;-)
    Un saluto ed un abbraccio anche ad Annamaria .

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  10. Che bella Vienna! io andavo pazzo per gli Aida café :)

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    1. Ciao, Gio!!! Si, li abbiamo visti, ma non ci siamo entrati. La prossima volta...

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  11. L'espressione di tua moglie mi ha fatto piegare! E' vero, il caffè fa schifo ma sulla Graben c'è un ottimo bar Lavazza che immagino tu abbia scoperto. Ci andavo a prendere la cioccolata calda con fuori - 5°. Vienna l'adoro e spero che ti sia entrata nel cuore, ma dalle immagini direi proprio di si! Bentornato, Pat

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    1. Grazie Patty. Quella del caffe' e' successa perche' senza pensarci abbiamo chiesto "ein cafe" :)
      Senti, per il tuo contest avrei l'ispirazione, ma dovrei riferirmi a un film che non potrei definire "commedia". Buttaci un occhio e dimmi, si chiama "Un tocco di zenzero". E nella mia ricetta, guarda caso, c'e' tanto zenzero...

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    2. Caro Corrado, non solo sarei felice che tu partecipassi, ma ne sarei onorata. Circa il film, effettivamente si tratta di un film drammatico e purtroppo mi sono già trovata a dover mettere fuori concorso una ricetta legata a Nuovo Cinema Paradiso. Non riesci a trovare una commedia che ti è piaciuta e trasformarla in un piatto? Ricordati che non devono essere film sul cibo ma film che ti fanno pensare ad un cibo! La cosa è diversa. Ti aspetto, hai ancora 10 giorni e so che puoi fare una cosa stupenda. Un abbraccio, Pat

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