23/09/12

Austria 2 -- Valle della Wachau























Dopo Vienna ci siamo diretti verso Salisburgo seguendo per un tratto il Danubio, nella valle della Wachau.

Questa valle e' nota per la sua produzione di frutta, albicocche e uva, e per i suoi panorami davvero splendidi.   Con paesini immersi nel verde, tra colline e fiume.
















La valle della Wachau e' persino stata riconosciuta dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanita'.  Cosi' come le sue famose albicocche, le marillen.  Dicono che queste siano tra le migliori del mondo, cosi' dice chi le ha assaggiate in stagione, paragonandole ad albicocche prodotte altrove.    Nella Wachau le marillen si trovano ovunque, persino negli knödel.
























Segue ricetta, ma in tedesco, spiacente.   Per quello che capisco questi knödel una volta formati vengono cotti in acqua leggermente salata, scolati e saltati con burro e briciole di qualcosa.   Ricetta QUI 

C'e' anche un'altra ricetta di dolci della Wachau a base di albicocche, la MarillenfleckQUI
Intanto vi ho passato gli indirizzi, ma prometto di pubblicare la ricetta in italiano quanto prima, appena l'avro' tradotta (sangue, sudore e lacrime...).
Certo che se qualche anima buona che conosce il tedesco mi mandasse la traduzione....

Il Danubio e' un fiume navigabile e viene navigato abbondantemente, da battelli in servizio regolare, da grandi chiatte per il trasporto merci (lunghe anche 150 mt, neanche fossero petroliere)  e infine da navi da crociera.
Il trasporto fluviale e' in molti casi piu' economico del trasporto con TIR o via treno.    Almeno nelle zone dove c'e' un grande fiume.
Una cosa che ci e' rimasta impressa e' il traffico di navi da crociera, con percorsi che partono dal Mar Nero, in Ucraina e risalgono il corso del fiume passando da Budapest, Belgrado, arrivando a Vienna e proseguendo, per esempio, nella valle della Wachau.  L'aspetto delle navi e' inusuale, sono lunghe e basse...















... per passare sotto i vecchi ponti, che sono gia' li' da secoli.

Noi abbiamo preso un battello in servizio regolare (uno ogni ora, come le corriere) nel tratto piu' turistico, da Krems a Dürnstein.
Mentre aspettavamo ci siamo seduti in un bar vicino al molo.  Ci siamo allungati al sole come lucertole austriache.



















C'era chi leggeva, chi prendeva il sole, chi andava in bicicletta, chi correva a piedi, chi era appena partito con un altro battello...

















Io sono entrato a scegliere la fetta di torta che ci avrebbero portato al tavolo, questo era l'espositore.



















Se ingrandite la foto nel banco refrigerato potete contare 19 diverse torte. Qui un dettaglio























Sopra il banco pasticcini vari.  E questo era un bar, non una pasticceria. Un bar piuttosto grande, OK, ma un bar in una cittadina di provincia, Krems, di soli 24.000 abitanti.
Ho fatto gli inevitabili paragoni con l'Italia, dove le fette di torte sono poche, se ci sono, hanno un aspetto non freschissimo e dove se ti siedi a un tavolo ti stangano col conto.   La mia fetta di torta, tra parentesi, e' costata 3,80 Euro.
Eccola qui sotto, l'avevo pubblicata anche nel post precedente.



















 Era tagliata con precisione chirurgica, ma come fanno?
























Comunque era una versione della Wachautorte.   Se avessi chiesto la ricetta me l'avrebbero gentilmente data, ma sparata a raffica in tedesco, quindi non ho nemmeno chiesto.  Poi cercando in Rete ho appreso che era una versione con dentro del "Cappucinopulver", probabilmente del cappuccino liofilizzato.  La globalizzazione dei desserts....
Pero' posso darvi una sommaria descrizione.
Intanto una base di pan di spagna molto tenera e con (secondo me) meno uova del solito.  Molto burrosa, certo, siamo o non siamo in Nord Europa? Comunque, ripensandoci, nel pan di spagna c'era, effettivamente, un profumo di caffe' (Cappucinopulver?).   La base di pan di spagna era divisa in appena 3 strati, ma in un altro paese della valle ho contato 7 strati di pan di spagna!!
Dal basso il primo ripieno era composto da panna lavorata con delle fragole, e secondo me anche un po' di lamponi.  Salendo, il successivo ripieno era di marmellata di albicocche, le famose marillen, leggerissima e non stucchevole. Infine sopra c'era un abbondante strato di marmellata di marillen, crema di nocciole e riccioli di cioccolato fondente.  Vi dico solo che in bocca era come una sinfonia.
Qua sotto il vostro assaggiatore gia' pregustava l'inizio della sinfonia.

























Poi e' arrivato il battello e siamo partiti, qua sotto la dolce meta' in posa col timone "di rispetto", cioe' di riserva, in coperta.

















L'aria era molto fresca, cercavamo il sole.

Siamo scesi a Dürnstein, meta raccomandata da tutte le guide turistiche. Bellissimo paesino, solo 900 abitanti, arroccato su rocce a picco sul fiume. Tanto a picco che per salire dal molo fino su abbiamo dovuto salire una scala infinita, scavata nella roccia, in galleria.
Praticamente il paese ha una strada principale e qualche traversa.  Sulla strada principale ogni 10 metri c'era un negozietto di souvenir.  C'erano anche dei bellissimi capi in Loden, tagliati secondo i costumi locali, ma il prezzo per i capi piu' semplici partiva dai 400 Euro.  Mi ero gia' visto con una giacca di quelle, ma poi ho guardato il cartellino con il prezzo e....

Camminando, al solito, ho notato dei particolari interessanti, come la taverna della famiglia Kuering, fondata nel 1437. L'insegna in ferro riportava, probabilmente secondo la dizione antica: Chuering.






















Sempre sulla strada principale ho visto dei nidi per le rondini, chiaramente fabbricati e messi li' nella speranza che vengano abitati.    Altro aspetto di come la natura viene rispettata in Austria, mentre in Italia i nodi di rondine appena possibile vengono distrutti, "perche' le rondini sporcano".


















Piu' avanti, appena fuori delle vecchie mura, eravamo in campagna.  Una quiete, una serenita'...     
Ma pensate a chi abita in quelle case la' in fondo e si guarda le sue vigne al sole....

















Gia' che ci siamo, guardate quelle rovine in alto a sinistra, sulla cresta della collina: sono le rovine del castello locale, dove e' storicamente provato che e' stato prigioniero Riccardo Cuor di Leone.    Ricordate che il buon re Riccardo era andato alle crociate ed era stato catturato, e che mentre lui era via il perfido fratello Giovanni tramava per rubargli il regno? E che Robin Hood gli era fedele e che -anche per questa fedelta'- si era dato alla macchia?  E che mentre era alla macchia, per mantenersi e contribuire al riscatto da versare per la liberazione di Riccardo Cuor di Leone, rubava ai ricchi etc. etc.?
Tutte balle.
Riccardo Cuor di Leone era, si, andato alle crociate, ma per una lite col duca d'Austria Leopoldo V di Babenberg al ritorno fu imprigionato nel castello di Dürnstein.  Vedere un riassunto della storia QUI

E comunque Riccardo Cuor di Leone non era una personcina da tenersi per amico: se avete voglia leggete della sua vita tempestosa e tragica QUI

Proseguendo verso Salisburgo abbiamo continuato a vedere campi di erba rasata alla perfezione, come questo, che non era un prato di un giardino, ma proprio un campo

















Durante il percorso abbiamo visitato la regione dei laghi salisburghesi, con cittadine come Enns (dove ho mangiato una delle Schnitzel piu' buone della mia vita), Bad Ischl (dove Francesco Giuseppe conobbe e si innamoro' a prima vista di Sissi), e  Sankt Wolfgang im Salzkammergut, sul Wolfgangsee (il lago di Volfango, facciamola corta).

Abbiamo sostato sul lago

















E qui una coppia di austriaci in gita si rilassa guardando il lago e le paperelle locali.  Notare il cane austriaco, buono e composto.




















Naturalmente anche qui i dolci erano in vetrina (solo 8 tipi!!).  Se ingrandite l'immagine potete leggere i cartellini, ad uso dei turisti...


















E' in questo paese e ispirandosi a questa locanda che fu composta l'operetta "Al Cavallino Bianco", intorno al 1930

















L'operetta fu subito un successo perche' il regime nazista ne proibi' la rappresentazione, in quanto gli autori erano austriaci ebrei.
La notizia della proibizione fece il giro del mondo e l'operetta, per reazione, fu rappresentata in America e in Inghilterra con un enorme successo.

Anche qua, in Sankt Wolfgang im Salzkammergut,  bastava guardarsi intorno. Ho colto due dettagli interessanti.
















In questa bottega caratteristica, uno sporto tutto in legno, dove si vendevano speck, salsicce, wurstel, e tutto quanto di buono la zona produce, due turisti giapponesi discutevano con la proprietaria.  La quale, nonostante a vederla sembrasse la strega delle favole, stava sfoderando tutta la sua pazienza e gentilezza e spiegava che non li poteva accontentare.
Lo so perche' mi sono avvicinato per carpire i discorsi.
I giapponesi in un inglese stentato volevano, e continuavano a ripeterlo, un panino caldo col wurstel bollito.  La signora cercava di spiegare gentilmente che i wurstel cucinati caldi li poteva avere solo al mattino e che non avrebbe mai venduto un avanzo freddo adesso, nel pomeriggio. E i giapponesi insistevano.   Dopo un po' me ne sono andato, non so come sia andata a finire.

Il secondo dettaglio e' una vera chicca, guardate qua...
















Nel centro del paese, accanto a una casa tutta in legno (sulla sinistra), con persino le terrazze in legno scolpito, c'era questa casa tutta nera, con la sua regolare finestra con tendine e fiori.
Una casa di bambola?    Macche', e' un pescivendolo.
Se guardate sotto il tetto c'e' l'insegna di un pesce scolpita nel legno, e sulla destra c'e' la scritta verticale Fischierei, cioe' pescivendolo.  Il negozio ovviamente e' sul retro, ma dove mai ritroveremmo insieme ordine e amore per la tradizione?


Ci stiamo avvicinando a Salisburgo, che sara' l'argomento di un prossimo post.

Vi lascio col tradizionale saluto di Austria e bassa Baviera, buono per tutte le occasioni: Grüß Gott
(e' come dire "Salve", ma letteralmente significa "salute a Dio".  E' un saluto tipico della zona, tanto che se lo dite, che so, in Sassonia e' probabile che vi guardino, straniti, e magari che vi rispondano: Danke).

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8 commenti:

  1. Grüß Gott Corrado!
    anzi cruscotto come ripetevano a tutti i miei figli ridendo!!!
    Che nostalgia della dolce e riposante Austria!
    E che bel racconto ci hai fatto!
    Le Marillenknödel l'ho mangiate, ma ad esser sincera non mi hanno entusiasmato anche perchè le loro albicocche sono un po' asprine, niente a che vedere con la nostra dolcissima frutta estiva.

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    1. Quante cose non abbiamo visto... sara' per la prossima volta :)
      Io ho assaggiato solo la marmellata di albicocche, non saprei dire del frutto al naturale. Se tu dici che le nostre sono migliori, allora va bene cosi' :)

      Cruscotto!

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  2. Grüß Gott se lo dicono anche i ciclisti...La Wachau è bellissima, noi la conosciamo solo fronte Danubio. Tra Marillen, Gruener Veltiger e le soste nei ristoranti-giardino è veramente magica.
    Grazie di avermi fatto vedere un altro pezzo della Wachau.

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    1. Si, magica e' la parola giusta. Penso comunque che ve la siate goduta di piu' voi, pedalando, che non noi corri-di-qua e guarda-di-la'.

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  3. Gruss Gott lo dicevano anche a noi i camminatori tedeschi sui sentieri nelle montagne austriache, e noi ci stupivamo, non tanto perché non capivamo cosa dicessero, ma della gentilezza che ci riservavano! Sempre bellissimi i tuoi post, non oso pensare quello su Salisburgo, città di gran carattere e bellissima e sofisticata!

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    1. Salisburgo, anche se troppo turistica, e' quella che mi e' piaciuta di piu'. Tutte le volte che scrivo un post mi dico "accidenti, perche' non ho fatto ancora piu' foto?". Vedremo cosa verra' fuori per Salisburgo.
      Gruss Gott !!!

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  4. Mi piacciono quelle zone ma questa mi manca, che pasticcerie! :-D
    grazie per aver assaggiato per noi tutte quelle torte...!!!

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  5. Grazie Corrado per tutto quello che mi fai conoscere. Un post fantastico, pieno anche di dolcezze. Aspetto Salisburgo.
    Buona domenica.

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