21/10/09

Egitto - 1




















OK, siamo tornati. L'impatto e' stato notevole: dai 29 gradi delle 5 del mattino in Egitto, agli 11 gradi di Bologna, nel mezzo del giorno.
Viaggio meraviglioso, Anna Maria ha potuto fare indigestione di antichita' egizie (quelle che chiamo "sassi"), mentre io non ho potuto gustare un granche' della cucina locale!!!
Quando ci si appoggia a un tour operator e si viaggia in gruppo la cucina richiama forzatamente quella italiana. Parlando con le varie guide mi hanno tutti confermato che la cosa e' voluta, altrimenti il turista medio italiano rimane scontento e protesta. Il che non vuol dire che noi abbiamo mangiato male, ma certo non abbiamo provato la cucina tipica locale.
Comunque siamo stati, anche noi, contagiati dal mal d'Egitto e la prossima volta che ci torneremo, perche' una prossima volta ci sara', andremo da soli e mangeremo dove ci pare.
C'e' stata pero' una piacevole eccezione alla cucina standard che ci hanno propinato: i dolci. Quelli che ci hanno proposto erano per meta' dolci tradizionali, a cui siamo tutti abituati, e per l'altra meta' erano dolci tipici egiziani/arabi. Inutile dire che il sottoscritto si e' fiondato su queste specialita', anche sfacciatamente arruffianandosi con i vari chef pasticceri incontrati, cercando di gustare il piu' possibile e carpire quante piu' informazioni possibili.
Su questi dolci pubblichero' un post apposito, corredato di foto e ricette.

In questo post, e magari nel successivo se mi sopporterete, faro' una minicronaca della vita attuale dell'Egitto. Non pubblichero' foto o descrizioni dei reperti archeologici (peraltro assolutamente splendidi) perche' sicuramente avrete visto in televisione di tutto e di piu'. Vi raccontero' invece della vita spicciola degli egiziani e dei forti contrasti che quel paese presenta a occhi come i nostri.




























Innanzitutto: chi sono gli egiziani? Un popolo assolutamente cordiale e pacifico. Basti dire che la criminalita', come noi la conosciamo, non esiste: le banche non vengono rapinate, voi potete girare giorno e notte e nessuno vi rapinera', ne' vi scippera'. Non e' un'esagerazione, semplicemente la criminalita' di strada non esiste.
Gli egiziani sono un popolo pronto al sorriso e ad aiutare il prossimo, per noi una vera sorpresa. Se qualcuno si perde e chiede aiuto si fanno avanti in quattro e vi accompagnano dal piu' vicino poliziotto, che vi chiamera' un taxi e dara' all'autista le giuste indicazioni. L'ho visto succedere.
Nella foto che segue io e un poliziotto sul dromedario ci stringiamo la mano. Il poliziotto ha accettato tranquillamente e anche sorridendo. Provate un po' voi a chiedere la stessa cosa a uno dei nostri poliziotti...















Certo, se fate il turista "sborone", se fate pesare la vostra superiorita' occidentale, o se esibite davanti a loro molto denaro, riceverete occhiate invidiose o rancorose, tipiche di chi capisce di essere nato nel Paese sbagliato. Ma se vi rivolgete a un Egiziano come persona riceverete solo sorrisi e aiuto, molto meglio che in Italia. Ripeto: una sorpresa.

L'Egitto ha 75 milioni di abitanti, di cui 20 nella sola citta' del Cairo. La citta' con piu' abitanti al mondo e' Citta' del Mexico, Il Cairo e' la seconda. Citta' enorme e caotica, dove guidare e' impossibile se non sei nato li'. Una guida mi raccontava che una sua collega, tale Francesca, di Mestre, dovendo lavorare al Cairo come operatrice turistica e dovendo girarci in auto i primi giorni doveva ogni tanto fermarsi al bordo della strada e piangere dallo scoraggiamento. Pero' si e' abituata, mi raccontava, tanto che dopo 4-5 mesi Francesca guidava come gli altri, anzi peggio. La guida un giorno dovette dirle: ferma qui e fammi scendere, la Francesca andava a 100 in citta', rischiando ogni secondo un incidente, e mentre guidava bestemmiava agli altri automobilisti, in arabo!!
Forse saprete che ormai inglobato nella citta' c'e' un grande cimitero, veramente grande, anch'esso popolato da egiziani che nella guerra dei 6 giorni scapparono dalle rive del Mar Rosso e si rifugiarono li', dentro il cimitero. E non solo ci vivono ancora, usando le tombe di famiglia come alloggio, ma sono anche cresciuti di numero. Nell'ultimo censimento del 2006 vi risiedevano circa 2 milioni di persone, quanto gli abitanti di Milano!! Il municipio ha dovuto portare luce e acqua, visto che non riusciva a trovar loro una casa altrove. Ho potuto guardare dentro qualche viuzza del cimitero e sbirciare dentro qualche "casa": una poverta' che stringe il cuore. Quelli meno poveri hanno un asinello, per muoversi in citta', e qualche gallina, per le uova, gli altri neanche quelli. Pero' quasi tutti hanno la parabola sul tetto.
La pressione demografica e' forse il principale problema egiziano: nasce un bimbo ogni 23 secondi. Molto di questo problema nasce dalle tradizioni, tutti vogliono il figlio maschio, per cui se nasce una femmina subito si mette in cantiere un'altra nascita, finche' non arriva il maschio, meglio se piu' di uno. Ma non e' che la donna in Egitto sia considerata inferiore, anzi a parte i primi mesi dopo il matrimonio chi comanda in famiglia e' la donna, punto e basta. Certo, le tradizioni vengono perpetuate dall'ignoranza: solo l'8% degli scolari e' di sesso femminile. Perche'? Perche' il destino della donna, a parte poche eccezioni, e' gestire una famiglia.





























Quindi le femmine studiano poco volentieri, nell'attesa di sposarsi e guidare una famiglia. La grande maggiornza delle femmine o e' di famiglia troppo povera per continuare a studiare o comunque smette di studiare quando inizia la puberta', o, come dicono loro, e' diventata "matura" (la traduzione e' letterale). Il risultato e' che queste ragazze istruite poco, o per niente, saranno un giorno madri e non avendo verificato l'importanza dello studio non spingeranno a loro volta le figlie a studiare.

















E' anche vero che una classe normale e' di solito di 80 studenti, e che comunque lo stato non ce la fa, neanche volendo, ad assicurare il posto a scuola a tutti. Ogni anno, mi dicevano, solo il 91% riesce a frequentare. Di quel 91% l'anno successivo solo il 91% riesce a frequentare, e cosi' via. E l'incremento demografico aumenta ogni anno il numero degli abitanti (inteso come differenza tra nascite e morti) di ben 1 milione!!!!
Come paragone si guardi all'Italia: da noi la differenza tra nascite e morti e' praticamente zero.

L'aumento del numero degli abitanti del Cairo, anche dovuto ai contadini che si trasferiscono in citta' in cerca di una vita piu' facile, ha come conseguenza la carenza di alloggi. Gia' una casa di tre stanze puo' costare l'equivalente di 10-12.000 Euro, cifra spropositata per i redditi del posto.
E allora che fanno i cittadini del Cairo?
Hanno due possibilita': 1) - Costruiscono abusivamente, di notte. Il giorno lavorano normalmente, e di notte, con l'aiuto di qualche muratore o di qualche mini-impresa edile, costruiscono un piano. La notte dopo un altro piano, etc. Intendiamoci: non un piano completo, solo lo scheletro in cemento. Appena lo scheletro di un piano e' pronto mettono dei mattoni e formano delle pareti e vanno ad abitarci, intanto che costruiscono i piani superiori. Vanno avanti finche' non arriva un'ispezione del comune: a quel punto l'ispettore non puo' certo buttare sulla strada gli abitanti abusivi e demolire la casa (non lo fanno in Italia, figuriamoci laggiu', col problema demografico che hanno), quindi appioppa una multa e impedisce di continuare la costruzione di ulteriori piani. Vedere sotto, sulla destra, un esempio della soluzione 1. Nota: l'intonaco e' usato nelle case dei benestanti, se vedete una casa senza intonaco e con i ferri ancora sporgenti dalle colonne e' molto probabile che sia abusiva e che la costruzione sia stata interrotta dagli ispettori del comune.




























La possibilita' 2), tipica di chi non ha soldi nemmeno per una costruzione abusiva, consiste nel costruirsi una baracca sul tetto di altre case. vedere sotto un tipico esempio.




















La baracca e' costruita sul tetto di un capannone adiacente a un palazzo (abusivo anche quello). E' un'unica stanza, con sul tetto ammassato tutto quello che avanza in casa e che magari servira' in futuro. Per capirsi: noi mettiamo tutto in cantina, loro mettono tutto sul tetto. Se cliccate sulla foto la vedrete ingrandita e potrete scorgere la testa di un bimbo nel vano scuro della finestra. La foto e' mossa, l'ho ripresa da un pulman in corsa su una tangenziale sopraelevata.

Naturalmente la mancanza di un piano regolatore e l'abusivismo, diventato regola, comportano assenza di fogne e di tutto quello che siamo abituati ad avere in casa nostra.
Pero' quasi tutte le case hanno la parabola e la prima cosa che un abusivo si procura appena arrivato in citta' e' un telefonino.
Nella foto sotto un altro esempio di architettura abusiva.



















Ma con tutti questi problemi come fanno gli egiziani ad essere sempre pronti al sorriso e allo scherzo? Mistero. Alcuni ipotizzano -seriamente- una differenza genetica, ed e' possibile visti i comportamenti degli abitanti degli stati vicini (sudanesi, marocchini, etc).

Gli egiziani, infine, e a differenza di altri nordafricani, lavorano volentieri e quando non hanno un lavoro se lo inventano. Qua sotto un esempio tipico: comprano all'ingrosso del pane (il tipo piu' comune si chiama "pitta") e lo vendono per strada.






















Un altro esempio e' il settore dei trasporti pubblici: il servizio di autobus ufficiale e' assolutamente insufficiente e non raggiunge tutti i punti dell'enorme citta'. Alcuni intraprendenti cairoti allora si comprano un pulmino usato, gia' scassatissimo di suo, e seguono degli itinerari regolari, proprio come se fossero autobus. Il costo e' piu' o meno uguale a quello degli autobus regolari, ma partono solo quando sono pieni. Questi scassati pulmini sono diffusissimi e quasi tutti viaggiano col cofano aperto, per limitare il surriscaldamento. Ogni pulmino e' decorato in modo unico rispetto agli altri. Vedere le foto sotto.












































































Basta cosi', per oggi. Domani un'altra puntata. Spero di non annoiarvi, prometto che a breve parleremo dei loro tipici dolci , buonissimi.

Ciao :-)

.

15 commenti:

  1. bellissime immagini e racconti di viaggio, delle belle considerazioni

    RispondiElimina
  2. Amo l'Egitto e la cordialità degli egiziani. nel tempo (essendoci stata ben 4 volte) ho pututo apprezzarne anche la cucina tradizionale. le tue foto mi hanno riportato alla mente l'atmosfera che si vive in quei luoghi ;)
    Aspetto con ansia la seconda parte! Hai visto Abu Simbel?

    RispondiElimina
  3. grazie del resoconto, mi hai riportato indietro di quasi 20 anni quando ho visitato quel meraviglioso paese. Anche io ricordo gli egiziani come persone estremamente cordiali, gentili e solari. i dolci, oh i dolci sì che me li ricordo!
    non vedo l'ora di leggere la seconda parte, ma perchè non fai scrivere un post ad Anna Maria sui "sassi"? a me fa sempre piacere vederli!
    Silvia

    RispondiElimina
  4. Intanto ben tornati, e poi grazie per il racconto di viaggio. L'ho letto tutto d'un fiato, e davvero racconti cose dell'Egitto che (almeno per me che non ci son stato) non entrano nell'immaginario comune.
    Mi piace poi l'esempio del lavoro che sanno inventarsi, e mi è venuto in mente il caso della donna egiziana che a Milano faceva in casa e vendeva per strada il pane.
    Aspetto le altre... puntante
    Alberto

    RispondiElimina
  5. Ciao Corrado, bentornati!!!
    Bello il racconto del vs. viaggio, molto interessante.
    Ora vado a nanna, perchè è l'ora, ma domani rileggo ancora tutto e aspetto la seconda puntata. Bonne nuit. Virginia

    RispondiElimina
  6. A TUTTI: Avrei pensato di pubblicare altri 2 post sulla vita spicciola e di fare un post sui dolci egizian. Quindi cedero' la tastiera ad Anna Maria per una descrizione sui monumenti. Abbiamo visitato tutti i siti piu' importanti della valle del Nilo, da Abu Simbel, giu' (o meglio, su) fino a Esna e Luxor.

    RispondiElimina
  7. ..."Annoiarci"?! Ma scherzi?!!! Fossero tutti così i reportage di viaggio... Peccato per la forzata astinenza dai cibi egiziani: hanno dei piatti meravigliosi e tradizioni interessantissime. Non ti è capitato nemmeno di vedere da lontano una zuppa melokia, per esempio?

    RispondiElimina
  8. ciao!!leggendo Egitto nn ho resistito ed eccomi qua
    meraviglioso il post, molto interessante!!bellissime le foto!! mi hanno fatto emozionare ricordandomi il mio viaggio in Marocco
    nn vedo l'ora di leggere i prossimi post!!
    a presto!

    RispondiElimina
  9. Post assolutamente interessantissimo, è bello leggere il tuo punto di vista, ripulito dalle ovvietà che potremmo trovare ovunque.
    Non vedo l'ora di leggere quello sui dolci.
    Un bacione e bentornato!
    m.

    RispondiElimina
  10. Buongiorno Corrado!!!! Ben tornati, un' eloquente illustrazione delle abitudini di vita di un popolo che è stato ed è estremamente intelligente , grazie a loro sono state inventate tante cose!!!
    Un particolare abbraccio ad AnnaMaria a presto!!!

    RispondiElimina
  11. Bentornatiiii!!!
    Io leggo molto volentieri, questo e tutti gli altri post che vorrete fare, è come viaggiare un po' con voi, no? con altri curiosi viaggiatori che vanno oltre le apparenze e alle gite organizzate.. anche io in Marocco ho subito il tour guidato, mangiando solo cose internazionali o non molto tipiche...
    e come in Egitto, era incredibile vedere parabole ovunque!! nelle baraccopoli soprattutto!
    bacioni ad entrambi!

    RispondiElimina
  12. questi racconti di viaggio reali e concreti sono quelli che preferisco.ò..io ti ringrazioe per il tuo be modo di raccontare e bentornati

    RispondiElimina
  13. Ciao Corrado. Innanzitutto bentornati ad entrambi. E' molto bello il resoconto che hai fatto. E' bello confrontarsi con altre culture : serve sempre a capire che non esistiamo solo noi, con i nostri modi di vedere !!! Ma dobbiamo aprirci e cercare di capire e di apprezzare !! Io comunque rimango in attesa golosa del post sui dolci ...

    RispondiElimina
  14. mai stata in egitto, però è vero, sono gentili e cordiali gli egiziani, anche in italia, e vedo che hanno anche lo stesso nostro metodo per costruirsi la casa abusiva... comunque è vero che gli italiani vogliono mangiare italiano, tornano dal mar rosso tutti contenti e ti dicono, si ma era tutto italiano eh, animazione, cucina, tutto! al limite gli fanno una "serata etnica" per fargli assaggiare qualcosina di locale, ma opzionale, sia mai che gli faccia male non mangiare i maccheroni per una sera :-) aspetto il post sui dolci :-)

    RispondiElimina