02/10/09

Tea Time, due invenzioni giovanili

























1 - La versione invernale

Devo spiegare. Quando ancora ero uno studente Internet e i telefonini non esistevano, si studiava su veri libri e la vita sociale era unicamente di persona. Si parlava, cioe', guardandosi in faccia. Certi bui pomeriggi invernali li passavamo sui libri, a luce accesa. Oddio, non solo la luce, avevo anche la radio accesa, e mia madre: "ma come fai a studiare con tutto quel rumore?". Fuori faceva gia' scuro e magari pioveva. Verso le 4,30-5 una pausa calda si imponeva. Siccome, ormai e' noto, a me la roba dolce non piace un granche' una tipica merenda era il mio "te' strano", come lo chiamava mia madre.
Funziona cosi'. Si fa un te' e lo si lascia in caldo nella teiera. Poi si affetta una baguette (una frusta, si dice a Firenze) e si tostano le fettine con una gratella sul gas. Il profumo del pane tostato che si sparge in cucina e' gia' una prima soddisfazione... Poi ci si versa la prima tazza di te' e lo si zucchera poco. Si prende una fetta di pane ancora calda di tostatuta e ci si spalma del burro. Il burro comincia a sciogliersi e aggiunge il suo odore a quello del pane tostato. A questo punto ci si spolvera sopra un po' di sale, si inzuppa la fetta nel te' e la si porta alla bocca, calda e fragrante.
(Ecco, lo sapevo, le vostre sopracciglia si sono alzate). Ma, credetemi, questa merenda calda, odorosa e gocciolante, appena salata, e' una vera goduria.

Sotto, una fettina imburrata e salata in attesa di essere inzuppata nel te' caldo.























Una fetta tirava l'altra, tanto che mi ero organizzato: la teiera su un fuoco minimo, perche' tenesse il te' ben caldo in attesa della tazze successive, sul gas c'era la gratella che stava tostando le prossime fette, sul tavolo il panetto del burro, il coltello e la saliera. Questo e' uno dei ricordi che mi danno ancora piacere, mi tornano in mente lo scuro invernale fuori delle finestre, la luce accesa in cucina, il caldo del te' e gli odori che si sprigionavano dal burro caldo e dal pane tostato. E' anche vero che a cena a volte avevo poco appetito, ma, capirete, dopo che uno si e' mangiato una frusta di pane a merenda....
Vi consiglio di provare, sono sicuro che piacera' anche a voi.






2 - La versione estiva


























Premessa: la fotografia non rende giustizia a questa bonta'

Spiegazione - Certi pomeriggi estivi stare a studiare col caldo era davvero faticoso. Niente condizionatori. La radio, quella, era sempre accesa.... E' vero che finite le scuole in casa mi vedevano solo ai pasti ("ma che sei, a pensione?"), ma quando c'era da studiare si studiava. Sia perche' allora la scuola era quasi un lavoro, molto selettiva (e per questo ben formante, in attesa degli schiaffi che la vita ci avrebbe poi rifilato), sia perche' io prendevo sul serio l'impegno che la scuola richiedeva. Non so se capita anche a voi, ma anche oggi ogni tanto sogno di qualche esame o di qualche interrogazione, dove io non so proprio rispondere, in un crescendo di angoscia. Bene, anche in quei caldi e lenti pomeriggi serviva comunque una merenda stuzzicante. Non poteva certo essere un te' bollente, allora mi ero inventato un'altra merenda strana ("ma come fai a mangiare queste cose?").
Le fettine di pane andavano sempre tostate, ma aspettavo che si raffreddassero. Poi in una tazza mettevo della panna da montare comprata in latteria. Non c'erano ancora le confezioni. Prendevo una fettina di pane tostato, ci spremevo sopra delle gocce di succo di limone, la inzuppavo nella panna e procedevo a sgranocchiarla pigramente. Poi prendevo un'altra fettina etc. etc. Nei primi tentativi spremevo mezzo limone nella tazza della panna, ma tempo 5 minuti la panna era tutta cagliata!
Che dirvi? I sapori di tostato, della panna e del limone si completavano l'un l'altro e rendevano le fettine fresche e deliziose, perfette per quei pomeriggi caldi.
Erano anni che non le mangiavo, le ho rimangiate l'altro giorno dopo che le avevo fotografate. Sono ancora buonissime, ma condite con la gioventu' erano altra cosa.


Ecco qua. Ancora oggi non so dire quale versione sia piu' buona. Ognuna delle due era adatta a una diversa stagione ed era buona mangiata in quell'ambiente, quindi il paragone non e' neanche fattibile. La versione col te' caldo e' una vera e propria coccola, mentra la versione con panna e limone, oltre a coccolare, e' adatta anche per un antipasto (briciole sulla tovaglia a parte...).

Vi consiglio di provarle, sono molto appetitose e una fettina tira l'altra :-)

.

12 commenti:

  1. mi stai preoccupando con questi intrugli degni d'una maghetta d'altri tempi....... :-))))))

    RispondiElimina
  2. Forse è l'autunno che ci porta un po' di nostalgia....Capita di avere voglia di sapori di un tempo....Io ricordo invece che mia mamma ci preparava per merenda pane, burro e zucchero oppure marmellata; col sale non ricordo. Allora bisogna assaggiare.
    Ciao Corrado.

    RispondiElimina
  3. Corrado , nei ricordi che riaffiorano , ...non ti sei mai sentito dire ....' questa casa non è una pensione ! che si va e si viene ...solo per mangiare...?! A me succedeva . Prima di finire in collegio !Livio

    RispondiElimina
  4. Bhe, alle combinazioni particolari ci hai abituati da tempo ;)
    Il primo, se non fosse per il pane, ricorda la preparazione tibetana del te con burro salato di yak :)
    Sono daccordo comunque che il profumo di pane tostato riempie cuore, cucina e casa.
    Sul fatto che oggi hanno un gusto diverso rispetto a ieri.... si dovrebbe aprire un post a parte, tanto c'è da dire.
    Alberto

    RispondiElimina
  5. oh corrado che ricordi, anche per me: Pane burro e sale da sempre, per merenda, circondata da bambini con pane burro e zucchero o pane e burro e marmellata. ancora oggi quando voglio coccole pane burro e sale, ma utilizzo quello grosso,con la macina, perché anche il crunt di quando un granello un po' più grosso arriva tra i denti partecipa alla magia! e con il pane caldo altro che madeleines...ciao buon we anche a anna maria. proverò anche la versione estiva, adooooooro il limone!

    RispondiElimina
  6. La mia mente ed il mio palato dolce mi ha sempre pregiudicato la possobilità di gustare il te abbinato a sapori salati. Ma forse non è troppo tardi. Anche se ripensandoci qualcosina di simile da piccola la mangiavo pure io : intingevo fettine di polenta scaldate nel latte caldo .. e anche quella era una meraviglia confortante (ovviamente solo in inverno). Anche per me quelle merende fatte a metà pomeriggio hanno un ricordo ed un sapore particolare : il sapore dell'affetto di mia mamma che veniva nella mia stanza e mi chiedeva : facciamo merenda ??? Quanti bei ricordi .. e quanto mi piaceva !!!

    RispondiElimina
  7. A TUTTI - Scusate se l'ho fatta un po' lunga sui ricordi, ma ogni tanto mi piace aggiungere qualcosa alla nuda descrizione della ricetta.
    Per la versione col te' caldo e il burro salato effettivamente ho scoperto anni dopo che in Tibet avevano qualcosa di simile, proprio vero che non si inventa niente. Pero' loro non abbrustolicono il pane, semplicemente sciolgono il burro salato nel te' e lo consumano bevendo il risultato. Mi sembra che lo chiamino "tsampa". Un'altra differenza e' che mentre noi usiamo il gas o il fornello elettrico loro fanno (facevano) il fuoco bruciando gli escrementi secchi dello yak. Decisamente in cucina avevano altro odori.....

    La versione panna fredda, pane e succo di limone penso invece di averla inventata io. Sono comunque due merende molto appetitose, vi consiglio di provarle. E poi magari di dirmi se vi sono o no piaciute.

    CIAO

    RispondiElimina
  8. ecco... questa è la mia colazione ideale, e quella che ho fatto anche stamattina, nella versione pane tostato (fatto in casa con il lievito naturale), burro di centrifuga e marmellata di pesche, home made anche lei.
    E tè earl grey dolcificato con un po' di miele e "corretto" con un latte intero demeter, che quando lo apri ha un tappo di panna di tre centimetri. Proverò sicuramente la versione cagliata, mi incuriosisce :-)
    Se posso chiederti una cosa, però, abbrustolire il pane direttamente sul gas non è un'operazione molto pericolosa per la salute? Non ne sono sicura, mi informerò - certo anche gli escrementi dello yak non mi sembrano la soluzione che sceglierei.

    Un abbraccio, e grazie di essere passato a trovarmi.

    RispondiElimina
  9. IZN - Ho citato solo come facevo (tanti) anni fa, quando i tostapane elettrici non li avevamo. Oggi si usano quelli, anche se il pane bruciacchiato (come piace a me) non e' salutare, ne' ottenuto sul gas ne' col tostapane. Ma tant'e', la gola.....

    RispondiElimina
  10. ecco... io avrei dei problemi sulla versione estiva... quella invernale mi incuriosice invece. Io usavo buro e zucchero da piccina, ma il contrasto solce salato del the deve essere affascinante!!
    un abbraccio

    RispondiElimina
  11. Leggo questo post con un pò di malinconia, ha evocato in me una miriade di ricordi, sopratutto la spensieratezza di quegli anni!!!!!!
    Ma dai Corrado non ci facciamo prendere troppo dalla malinconia.
    Oggi le cose sono un tantino diverse ma ugualmente belle!!!!!!

    RispondiElimina
  12. Corrado, tutto questo è GENIALE!!!!!!
    Me ne sono innamorata!
    m.

    RispondiElimina