06/10/11

Il Paese dello "Scc..."






























































Premessa: dopo queste tre foto turistiche si avvisa che questo e' un post di osservazioni sul Paese, sulla gente e sulla vita spicciola.  Niente panorami, niente foto di monumenti.  Insomma, niente cartoline.  Se le preferite e' meglio che ve le guardiate con Google, qui vi parlero' d'altro.
Vi parlero' di un Paese che ci e' rimasto nel cuore, quello che avevamo battezzato "il paese dello Scc...".

E' il Portogallo, dove lo "scc.." abbonda.
Per scherzo si usa dire che per parlare spagnolo basta aggiungere a tutte le parole una "s".    Se fosse vero per parlare portoghese basterebbe abbondare con lo "scc...". Ma non e' cosi', la lingua parlata e' di difficile comprensione.   Infatti, mentre il Portoghese e' abbastanza facile da leggere per noi italiani, e' invece molto difficile da capire, anche per via dei famosi scc....
Per rendersene conto basta ascoltare questo professore che spiega della grammatica.   Provate a contare quanti "scc..." sentirete.    Anche se, mi dicono, il professore ha un forte accento brasiliano (il portoghese-brasiliano e' un po' differente dal portoghese-portoghese).
Allora: alzate bene il volume sul PC e cliccate QUI

Sentito quanti "scc..." e "sgg.."?

Poi ci sono alcune cose che per noi italiani sono curiose, divertenti, o imbarazzanti, dipende dai punti di vista.  Per esempio come "Ficar" che significa "stare, rimanere" (quindi "Fica" significa "sta, rimane"), e altre.

Nel capire lo scritto invece ce la possiamo cavare, ecco qua sotto alcuni esempi...


Fine lavori 


























Parrucchiere da uomo e callista





















Listino prezzi parrucchiera per signora


























Annuncio per studenti















"Aluga-se" significa Si affitta.   Poi: "appartamento ammobiliato con uso di cucina con tutte le comodita', stanza da bagno privata e accesso a internet. Sono incluse tutte le spese".
Nella seconda meta', nella frase che inizia con "Fica" (ricordate?): "Rimane a 10 minuti dall'Universita', con frequenza autobus di 7 in 7 minuti verso Piazza della Repubblica".


Vendita candele e lumini di cera (non e' qui che si riforniscono quelli di Striscia...)





















Alcune cose che in Italia ci sono familiari si trovano anche qui...























E ditemi se non riconoscete il logo di questi chioschi, molto comuni, dove vendono gelati























All'arrivo a Lisbona la cosa che per prima ci ha colpito e' stata la luce.   Tanta, bella.



















Ce ne siamo resi conto perche' alla discesa del pulman che dall'aeroporto ci ha portato a Belèm siamo stati attorniati da persone con le mani piene di occhiali da sole. Sul momento abbiamo pensato: che cosa curiosa! Ma dopo dieci minuti eravamo tutti con gli occhi ben strizzati.

Cosi' e' il Portogallo: tanta luce.









































Un'altra cosa che ci e' rimasta nel cuore e' la gente: calma, senza frenesie.  Le auto si fermano non appena si scende dal marciapiede, il traffico scorre senza prepotenze e nessuno suona il clacson (a Lisbona solo un po').

Mi e' capitato di vedere fermarsi, in una strada stretta, un'auto.  E il proprietario scendere, aprire il bagagliaio e scaricare tre o quattro casse di vino per un ristorante li' a fianco.  Prendeva una cassa, la portava dentro, tornava a prendere un'altra cassa, e cosi' via. Nel frattempo dietro a quella macchina se ne sono fermate altre quattro. Nessuno ha suonato, nessuno dava segni di impazienza. Hanno aspettato con calma che lo scarico finisse, poi sono ripartiti, tranquilli.
Certamente hanno pensato che per un paio di minuti non valesse la pena agitarsi.    Un paio di minuti!!   Tanto ci e' voluto.      Da noi lo avrebbero steso a colpi di clacson...

Abbiamo fatto il classico giro dei turisti: Lisbona, Cascais, Cabo Roque, Sintra, Braga, Batalha, Guimaraes, Viana do Castelo (chissa perche' la citta' che mi e' piaciuta di piu'), Coimbra, Nazare', Fatima, Alcobaca, etc.


A Nazare' l'oceano era bellissimo, onde di due metri, una spiaggia infinita, Anna Maria che voleva stabilirsi li'      (io resto qui, in Italia non ci torno).









































La vita non e' cara, un giro in taxi di oltre mezz'ora per 6,50 eur, un pasticcino e un caffe', servitici al tavolo di una bella pasticceria 0,90 eur.

Al nord Anna Maria ha comprato delle scarpe.  Bellissime, fatte a mano (lo si vedeva chiaramente) per soli 48 eur. Quando Anna Maria le ha portate dal suo calzolaio di fiducia (voleva capire se l'avessero imbrogliata) si e' sentita dire dal calzolaio -ammirato- che erano fatte davvero bene e che valevano ALMENO 200 eur.

C'erano tante cose belle da comprare, ma il limite di peso delle valigie ci ha dissuaso.



Se un turista non si occupa solo di monumenti, ma guarda la vita intorno a se', puo' vedere tante cose. Per esempio queste frequenti "Casa da sorte" (casa della fortuna), dove si vendono biglietti delle varie lotterie























Sono entrato in una di queste e su un lato c'era una statua della Madonna, alta, e non esagero, almeno 2 metri.






















Oppure un lustrascarpe

























O una vecchietta che lavora all'uncinetto e ricama, seduta in un angolo.    Anna Maria ha detto che la vecchietta li produceva lei, niente Cina. Le ha anche comprato dei ricami spendendo pochissimo.




O una serena coppia "bicolore", cosa inaudita in certi Paesi.


Devo dire che le persone di pelle piu' scura, di origine brasiliana, sono per lo piu' impiegate in lavori umili, come cameriera di hotel, spazzini, e cosi' via.  Tutto il mondo e' paese, ho pensato, certi lavori ormai finiscono dritti ai non residenti (diciamo cosi').




Certa gioventu', invece, specie se sostenuta dalla famiglia, se la gode con gli studi universitari. A Coimbra ne abbiamo visti tanti, molti con i tradizionali mantelli neri. Questi sono indossati al Giovedi, per tradizione, o all'inizio dell'anno accademico. Non solo il mantello, studenti e studentesse che scelgono la tradizione del "Giovedi dello Studente" devono essere vestiti completamente di nero, con cravatta, ugualmente nera, e con una camicia bianchissima.
Questi costumi sono rigorosamente su misura, e quindi sono gli studenti di famiglie facoltose che osservano la tradizione.











































Come altri studenti del mondo anche in Portogallo esistono le confraternite studentesche, e all'inizio dell'anno, per fare cassa, gli studenti si fanno fotografare insieme ai turisti, oppure cantano per strada.























Ci siamo fermati ad ascoltarli, erano bravi, e alla fine li abbiamo applauditi.   Erano quasi sorpresi.
E quanta gioia di vivere, in quegli occhi























Abbiamo, naturalmente, lasciato il nostro obolo.




Come sono le citta' Portoghesi? Belle, piene di verde, curatissimo, ordinate, e pulite.  Niente cartacce o altro, in giro.

Le case sono ben tenute e belle a vedersi, sembrano imbiancate ogni anno.  I colori vivaci, le ringhiere.  I portoghesi ci tengono molto.






















Ma le citta' portoghesi sono anche RIPIDE.    Notare il corrimano sul bordo destro della strada.





















Erano anni che non facevo tante salite....


Ultima tappa a Fatima. Intorno al santuario si sono sviluppati millanta negozi di ricordini, e' una citta' che campa di turismo/pellegrinaggio.  C'e' addirittura -e ci siamo entrati- un outlet grande piu' di un ettaro, con all'uscita 7 o 8 casse affiancate, modello supermercato. Migliaia e migliaia di oggetti per pellegrini, ma soprattutto per turisti.
Attrezzatissimi, c'era persino una scaffalatura di libri di cucina portoghese, ma in tutte le lingue. Indovinate un po'? Ho comprato due libri in lingua italiana.

Ma Fatima e' anche luogo di culto, la sera siamo andati a vedere la processione delle candele.
All'inizio abbiamo assistito a quasi due ore di rosario, con sacerdoti che si alternavano in almeno quattro diverse lingue (Padre nostro e Ave Maria fanno uno strano effetto in Portoghese e nelle altre lingue).
Qua sotto il rosario presso la cappella dell'apparizione.





















 A intervalli regolari, mentre il rosario proseguiva,  venivano fatte alzare le candele. Siccome la lingua italiana non era contemplata non saprei dire quando e perche' venivano alzate le candele.





















 Poi la processione e' iniziata, dietro a una enorme croce al neon e a dei sacerdoti sotto un baldacchino.  Nel frattempo dei fedeli che traversavano in ginocchio l'enorme piazzale hanno continuato la loro penitenza.
























Era molto suggestivo






















 


Qui si vede lo svolgersi della processione nell'enorme piazzale. In fondo si vede la testa della processione, con la croce al neon




















Per quel che ho potuto vedere i portoghesi sembrano piuttosto religiosi, specie nelle piccole citta'.
Hanno anche tante chiese, in diversi stili (gotico, manuelino, barocco classico, barocco flamboyant).
Mi ha colpito un'acquasantiera, fatta con un'enorme Tridacna, di almeno 80 cm.  Mi hanno detto che e' in ricordo del battesimo di Gesu', eseguito appunto con l'acqua raccolta con una conchiglia.























Quante cose ci sarebbero da vedere e da approfondire: e' facile trinciare giudizi dopo pochi giorni di visite. Penso che per capire e apprezzare una qualunque cultura ci si debba nascere, e ancora non basterebbe.





Dimenticavo il Fado: abbiamo imparato che ce ne sono di due tipi, quello di Coimbra e quello di Lisbona.
 A Coimbra l'accompagnamento e' fatto anche con una chitarra di forma particolare, a 12 corde.
Ovviamente siamo andati a sentirlo cantare









































Mi spiace, non ho avvertito quella saudade, quella nostalgia, che pervade le canzoni.   Ma forse la si percepisce solo comprendendo le parole portoghesi.
Similmente, mi sono chiesto come facciano i non italiani a capire Dante e la bellezza dei suoi versi endecasillabi.



E la cucina, direte?

Su quella faro' un prossimo post.  Per l'intanto vi passo tre foto delle attrezzature di cucina del palazzo reale di Sintra, con pentoloni, spiedi di quasi 3 metri e uno scaldavivande dell'epoca (tardo '500).


































































Vi lascio con due foto del monastero di S. Gerolamo.
Che c'entra con la cucina?    C'entra, c'entra, perche' e' li' che sono nati i Pasteis de Belèm, successivamente imitati in tutto il Portogallo come Pasteis de nata.



















































I famosi Pasteis di Belèm sono una vera goloseria, ne parlero' nel prossimo post e provero' a rifarli. Tanto semplici sembrano a vedersi, tanto complessi sono a realizzarsi.   Vedremo.






















Alla prossima


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8 commenti:

  1. Mi hai fatto tornare indietro di una decina d'anni,ad un bellissimo viaggio fatto in macchina in giro per il Portogallo.
    E' lì che ho imparato a mangiare il baccalà che prima, ammetto, non volevo vedere neanche da lontano.
    Ed i pasticci di Belem, fantastici!!!
    Mi ricordo che ero rimasta colpita quando passando da una delle loro enormi cattedrali, onestamente non ricordo quale fosse, c'era una fila di spose che al momento di entrare a dire il loro SI, si passavano un bouquet di plastica!!

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  2. che bello viaggiare, grazie per questo bellissimo racconto!

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  3. Corrado: BELLISSIMO POST! La saudade me l'hai fatta venire tu, sei bravissimo a raccontare!

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  4. Ciao Corrado, bentornato !!!
    Grazie per questo post molto interessante,ricco di curiosità, specialmente per me che non sono mai stata in Portogallo. Un saluto ad Annamaria.

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  5. bentornato!
    mi è piaciuto molto leggere i tuoi commenti e apprezzamenti su un paese che porto nel cuore e che ho vissuto con grande amore, sono d'accordo sulla calma dei portoghesi che trovo contagiosa :) e sul paese delle scc, è la prima cosa che ho imparato studiando portoghese eh eh eh

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  6. Avvisami quando parti la prossima volta, vengo via con te :)
    Un viaggio dal sapore ristoratore.

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  7. Bentornati a casa, vicini di casa :)
    Viaggio meraviglioso, storia bellissima, però quando ci incontriamo, du chiacchiere in portoghese, dobbiamo scambiarcele :))
    SCC con affetto
    Aurelia

    P.S il mio portoghese si limita con il buongiorno... quindi starà a te, chiacchierare :))

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  8. Ciao Corrado avevo scritto un commento e non lo vedo più cmq bel viaggio ci sono stata anche io e mi hai fatto ritornare a dei bei ricordi... un abbraccio a presto

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