02/11/10
Voiello e l'olio evo - Serata fiorentina
Qua sopra sono mostrati i due protagonisti della serata del 26/10: Voiello e l'Olio evo.
Al ristorante Convivium ci siamo ritrovati in 50, tra foodbloggers, accompagnatori e chefs. All'ingresso ci hanno consegnato un badge sul quale hanno scritto il nostro nome, ma -peccato- non il nostro avatar sui blog, per cui era tutto un cercare di identificare gli altri, con i soliti dialoghi surreali.
Immaginatevi qualcosa come: Ciao sono Acquolina, tu sei L'Omin di Pan Pepato?
I miei compagni di tavolo erano...
Giulia, deliziosa mora mediterranea che conosco dai tempi dei nostri Fettunta Party...
Fabien Butazzi, appassionato di cucina e bravo fotografo. Anzi molto bravo, guardatevi solo le foto dell'ex-manicomio di Volterra: "Poesia dell'abbandono", dove maestria fotografica e occhio poetico raggiungono alti livelli (per questo lo ammiro. O lo odio? Ancora non so). Fabien ha anche vinto un award per il miglior blog fotografico.
Eccolo qua, in due immagini vagamente luciferine, definizione che lui ha apprezzato.
(pero' me la cavo anch'io con le foto, vero Fabien?)
E ancora Giulia, qui assieme a Judy, simpaticissima californian/toscana. Judy, folgorata dalla toscana -e da un fiorentino- e' rimasta qua....
Questo e' il suo spiritosissimo biglietto da visita...
E per chiudere le immagini dei personaggi vi propongo Francesca (la famosa Acquolina), alla quale un anno fa in un mio contest ho anche assegnato un premio (QUI l'elenco dei premiati).
Francesca mi ha portato in regalo un pacco di sale di Cervia, regalo adatto a un gastrofanatico quale io sono. Grazie Francesca, non sai quanto piacere mi hai fatto.
Comunque ecco l'elenco completo dei foodbloggers: Giovanna e Marzia di WhiteDarkMilkChocolate, Judy di Divina Cucina, Giulia di Jul's Kitchen, Jean-Michel di Cucinare Lontano (Cuoco etnico), Fabien di La Cuisine de Fabien, Audrey e George di Non solo pizza e cinema, Libera di Accanto al camino, Francesca di Acquolina, Giovanni di La vetrina del Nanni, Corrado di CorradoT (sieta gia' qui dentro!!), Claudia di Pasticci & Pastrocchi, Serena di L'omin di pan pepato, Oxana di Pane & Miele e Pamirilla di Io porto il dolce
Mentre il responsabile marketing Voiello (simpatico oltre che professionale, non ne ricordo il nome, mea culpa) ci presentava la serata, e i suoi temi, tutti noi stavamo gia' sbirciando il menu....
Su uno dei protagonisti della serata, l'olio evo, ci ha intrattenuto Fausto Borello, appassionato maestro degustatore e spigliato intrattenitore. Prossimamente terra' a Firenze un corso, EcceOlio, durante il quale insegnera' a riconoscere e apprezzare i diversi tipi di olio (ne proporra' ben 40).
Personalmente da quello che ci ha detto ho imparato diverse cose, per esempio che dalla raccolta delle olive al portarle al frantoio non devono trascorrere piu' di 24 ore, oppure che per conservarlo con sapore e aromi intatti, anche per alcuni anni, occorre sottrarlo all'aria e tenerlo in atmosfera sterile di azoto. E anche che i maggiori nemici dell'olio, per una corretta conservazione domestica, sono la luce, l'aria e il caldo.
Ha anche detto una cosa che ha colpito me come molti altri: se al ristorante mandiamo indietro una bottiglia perche' il vino sa di tappo, perche' non dovremmo fare lo stesso per un olio cattivo che puo' rovinarci un'insalata (o una pappa col pomodoro, o una fettunta)? E perche' allora accanto a una carta dei vini non possiamo avere una carta degli oli?
Poi ci ha guidati in una degustazione: bisogna coprire il bicchierino col campione dell'olio, scaldarlo con la mano in modo che l'olio sprigioni i suoi profumi, annusare profondamente, assaggiarne l'equivalente di mezzo cucchiaino da caffe', farlo girare il bocca per un po', aspirare dell'aria "e se vi viene da tossire, non c'e' niente di male".
Quindi Fausto Borello ci ha chiesto che impressione ne avessimo ritenuta. Io sono stato zitto, ma a me quel primo campione era sembrato un'emerita schifezza. Tanto che ho pensato "ma non e' che ci stanno prendendo tutti per il k..?"
A seguire ci hanno portato un secondo campione. E questo era tutta un'altra storia: solido, profumato di campagna, giustamente pizzichino. Questo si, che diamine!!!
Ci e' stato svelato che il primo campione era olio da supermercato di una notissima marca. Per carita' cristiana non ne faro' il nome. E cosi' abbiamo imparato sulla nostra pelle, o meglio: con i nostri sensi, cosa vuol dire scegliere un olio.
Piu' tardi un'amica mi ha detto che un suo parente ha lavorato in quella ditta e che li' non e' mai, dico mai, entrata neanche un'oliva che fosse una!!! Ma invece tanti, tanti camion cisterna da tutte le parti d'Italia e del Mediterraneo. Lo stabilimento miscelava, imbottigliava e etichettava. E faceva tanta pubblicita'.
Finite le spiegazioni sull'olio il personale del ristorante ci ha servito l'antipasto, eccolo...
Certo che per un ristorante accontentare dei foodbloggers e' un compito davvero ingrato. Tutti, dico tutti, mormoravano che LORO "lo facevano meglio". Eh, si, non c'e' peggior cliente di quello che crede di sapere gia' tutto....
Nelle coppie foodblogger-accompagnatore si riconoscevano subito i ruoli: l'accompagnatore mangiava, beato, mentre i food blogger fotografavano il piatto, e da piu' angolazioni. All'arrivo di ogni piatto in sala era tutto un "Click!" "Click!" "Click!".
Poi e' venuto lo chef Voiello, Marcello Zaccaria, un simpatico massese (Marina di Massa, per l'esattezza), che ha brevemente introdotto i tre primi che sarebbero stati cucinati e serviti. Con la scarsa luce che c'era non ho neanche provato a fotografare lo chef, la foto che segue viene dal sito Voiello (e cosi' il copyright e' rispettato).
Dopo le sue presentazioni lo chef si e' precipitato in cucina a preparare i piatti.
Ed ecco il primo piatto, pasta mista su passatina di tre legumi: ceci, fagioli cannellini e fagioli borlotti.
Passata giustamente densa (osservate il cucchiaio che non affonda), pasta cotta al punto giusto. La pasta mista non e' stata cotta dentro la passata di legumi, ma separatamente e quindi adagiata sulla passata. I legumi, anche loro, erano stati cotti separatamente, in tre pentole diverse, poi frullati e uniti in padella al solito battuto di pancetta e odori. L'olio aggiunto alla fine ha esaltato tutti i sapori.
Pero', caro Zaccaria, mi sei simpatico ma devo farti un'appunto (altrimenti che foodblogger sarei?): c'era troppo rosmarino e il suo sapore mascherava e copriva i sapori della passata.
In ogni caso va riferito che che i piatti sono tornati in cucina assolutamente ripuliti!!
Ecco il piatto successivo, le penne piccole rigate in crema di broccoli e acciuga.
Ci hanno anche detto che in Toscana il formato di penne che va per la maggiore e' quello piccolo: curioso, davvero.
E qui caro Zaccaria, altro appunto (della serie: i foodbloggers sono insopportabili): le penne erano assolutamente scotte. Tutto buono, per carita', e l'olio aggiunto a crudo era una delizia, ma da uno chef che lavora per un produttore di pasta ci si aspettava di meglio.
O forse sono io che -da buon figlio del Sud- preferisco che la pasta sia croccante...
Pero' sia messo agli atti che i piatti sono stati coscienziosamente ripuliti!!!
Infine gli spaghettini aglio olio e peperoncino, con pomodorini confit e pangrattato tostato.
Questi erano OTTIMI: serviti perfettamente al dente, i sapori del condimento erano molto equilibrati e il piccante non era eccessivo (il troppo piccante e' segno di dilettantismo). Porzioni piccole, peccato.
Ma spaghetti speciali, ne avrei mangiati due piatti. E quel pane tostato.... Bravo Zaccaria, cosi' si fa!!!!
Lo chef alla fine e' tornato in sala e ci ha detto che aglio e peperoncino non sono stati soffritti in padella, ma che invece -per conservare tutti i sapori- erano stati messi aglio, peperoncino e prezzemolo a insaporire l'olio in una teglia in forno, per un'ora circa, a bassa temperatura, 65 gradi. In questo modo l'olio ha assorbito sapori e profumi, senza friggere. Ripeto: risultato OTTIMO.
Ha anche detto una cosa interessante, e cioe' che le foglie di prezzemolo in cottura fanno diventare amarognoli gli altri ingredienti con i quali cuoce. Tutti i foodblogger a questo punto hanno pensato: eh eh, lo sapevo...
E qui il buon Zaccaria ci ha stupiti, dicendo che nelle cotture il prezzemolo va usato solo come gambo tritato!! Il gambo da' il sapore di prezzemolo ma non rende il resto amaro, mentre le foglie devono essere aggiunte a crudo e fuori dal fuoco. E bravo Zaccaria!!
Il quale Zaccaria, poi, si e' scusato per la pasta un po' scotta, per via che le cucine erano al piano di sotto e che tra impiattamento e servizio il tempo passa... La dichiarazione e' stata segno di professionalita'.
Io, dovendo alzarmi molto presto al mattino dopo, ho dovuto lasciare il convivio prima che portassero il castagnaccio, che e' uno dei pochissimi desserts sui quali si puo' usare l'olio.
Nonostante la mia fuga anticipata, accompagnata da occhiate preoccupate dello staff, il responsabile marketing si e' fatto premura di accompagnarmi fino all'uscita e di farmi avere gli omaggi Voiello previsti. BRAVO.
Tra gli omaggi c'era anche un tubo contenente spaghettoni a lunghezza intera (60 cm). Il tubo era provvisto di cinghia a tracolla e uscendo mi sembrava di portare un missile RPG....
Mentre salutavo ho intravisto Juls e Judy che stavano davanti a una telecamera, pronte (ma nervose) per essere intervistare. Il filmato sara' online sul sito Voiello tra pochi giorni. Sono proprio curioso di vedere cosa e' venuto fuori...
Grazie Voiello, serata MOLTO interessante
.
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Deve essere stata veramente una gran bella serata...interessante lo spunto sulla carta deigli oli...ed il tuo resoconto sempre puntuale ;-) buona settimana corta
RispondiEliminaÈ stata una serata molto piacevole, soprattutto per la vostra compagnia (anzi, forse solo per quella perché sulla cucina c'era davvero tanto da ridire -ma che senso ha per la Voiello fare una serata con questi risultati?-) e finalmente ho dato un volto ai tanti blogger che leggo quasi ogni giorno...
RispondiEliminaGrazie per le foto luciferine :P e per la citazione delle foto su Flickr (a cui tengo molto, anche se ormai è da un po' che non vado in giro a cercare altri luoghi abbandonati).
Speriamo di poter bissare presto ;)
ciaoooooooo
Corrado complimenti! è credo il post migliore che ho letto sulla serata! mi son ritrovata in tutto e grazie per la descrizione che fai di me!!! :P
RispondiEliminaAmmiro sempre la tua onestà schietta ma rassicurante, bravo te, oltre che lo chef!
Ciao Corrado,
RispondiEliminagrazie per questo post! Provvediamo subito a far pervenire a Marcello Zaccaria il link così che possa leggere anche lui i tuoi commenti :)
A presto!
Che belle foto Corrado! c'era poca luce e non era semplice. Peccato non avere chiacchierato un po' ma spero in altre occasioni. Il tuo racconto è davvero divertente, in effetti mio marito ha spazzolato tutto mentre io fotografavo e parlavo! Ciao!
RispondiEliminaFrancesca... Acquolina :-D
bellissimo report!!!!
RispondiEliminaè stata una serata davvero piacevole, peccato non aver potuto conoscere tutti!
Anna Rita
Ciao Corrado!! innanzitutto grazie del link e ora parto con l'analisi del tuo post dettagliatissimo.. Il primo olio non appena annusato ho riconosciuto anche io che era una schifezza, e il secondo mi ricordava di piu quello fatto con le mie olive!!
RispondiEliminaLa passatina alla fine l'aveva fatta senza ceci, ma anche con i fagioli zolfini! Io comunque il giorno dopo ho fatto una passata di zucca e cuocendoci la pasta dentro era tutta un'altra cosa.. :)
Ma davvero il formato preferito dei toscani sono le penne? In effetti io sono toscana e mi piacciono le penne, ma non sapevo fosse una malattia diffusa!! Io comunque quelle con i broccoli le ho adorate..
La storia del gambo di prezzemolo sarà vera?? Io sapevo che era nocivo da ingerire..
Il castagnaccio non è stato una gran perdita! :) Chiedi anche agli altri..
Il responsabile marketing era Pepe, come dimenticare un nome cosi??
Anche a noi hanno fatto l'intervista, sono curiosa di vederla!!
Scusa se mi sono dilungata, ma ci voleva!
A presto
Ciao Marzia,
RispondiEliminaper il prezzemolo: e' velenoso, e' vero, ma solo in grandi quantita'. Un mazzettino e' innocuo.
Per i broccoli: prova invece a usare del cavolfiore scottato: soffrittino di aglio tritato (3 sp. a persona), peperoncino un po' abbondante, appena l'glio imbiondisce aggiungere 2 filetti acciuga tritati a battuto a persona (anche sott'olio, ma non e' la stessa cosa) e subito anche il cavolfiore. Schiacciare con la forchetta e far andare 5 min. mescolando. Eventualmente un po' d'acqua di cottura della pasta. Deve venire cremoso.
Buttarci dentro la pasta AL DENTE e aggiungere altri 2 filetti acciuga a persona, ma a pezzettoni. Far saltare per 2-3 min.
Tutta un'altra cosa, altro che broccoli!!! L'acciuga da ultimo da' un saporino.....
il fatto che non mi piacciono le acciughe e non riesca a toccare l'aglio rovina tutto..però nella ricetta dell'altra sera si sentiva pochissimo l'acciuga!!! Proverò col cavolo comunque..
RispondiEliminaahaha la pasta AL DENTE piace anche a me ;)
Ma bravo Corrado!
RispondiEliminaCome al solito bel resoconto!
Ti sei divertito e si capisce dal tuo racconto, poi non ti è mancata la bella compagnia!!
Per il prezzemolo lo sapevo anche io che si usano solo i gambi in cottura, anche nelle minestre e nel brodo di carne io uso solo i gambi, ma le nostre nonne e mamme hanno sempre usato anche le foglie e non siamo morti ne' per intossicazione ne' per l'amaro :-))
E' vero Marcella! L'hanno insegnato anche a me al Cordon Bleu, ma anche le mie nonne hanno sempre messo il prezzemolo con le foglie e il brodo è sempre venuto buonissimo! Corrado, splendido resoconto, come sempre, e anche belle foto!
RispondiEliminaBuongiorno Corrado, hai fatto davvero un bel reportage!
RispondiEliminaAlla serata io ero quello al tavolo con Anna Rita "Marble" e Francesca "Acquolina" col marito.
Concordo sulle piacevoli impressioni della serata, mi dispiace solo non aver potuto scambiare due chiacchiere con te e molti degli altri blogger presenti.
Buona giornata
P.S.: grazie per il link! ;-)
P.P.S.: il responsabile marketing Voiello si chiama Marco Gandolfi... ;-)
Sempre belle le cene Voiello. A breve per fortuna ci sarà a Roma. Un saluto.
RispondiEliminaEnrico
ho rifatto la pasta ai broccoli! reinterpretandola a modo mio.. vieni a vedere http://whitedarkmilkchocolate.blogspot.com/2010/11/penne-voiello-broccoli-e-zafferano.html
RispondiEliminaa presto
Marzia