11/02/15

Baci silvestri -- MTC 45























Siamo all'edizione 45 dell'MTChallenge, questa volta il tema non e' proprio facile, almeno per chi non si e' mai cimentato nell'arte del temperaggio del cioccolato.
Quello che si deve produrre e' il bacio, di perugina memoria.
Nato nel secolo scorso e' ormai una stabile istituzione, che specialmente si manifesta verso la meta' di Febbraio, alla festa degli innamorati. 
Il Bacio: ce lo propongono in tutte le confezioni possibili, ma con la costante di un messagio contenuto in un fogliettino, una quintessenza di romanticismo, piu' dolce del bacio stesso.
Credo che il messaggio piu' conosciuto sia quello estratto da un brano del Cyrano de Bergerac, di Edmond Rostand. 
Il brano, bellissimo, e'...

Un bacio – ma cos’è poi un bacio?
Un giuramento un pò più da vicino, una promessa più precisa, una confessione che cerca una conferma,un’apostrofo roseo fra le parole t’amo, un segreto soffiato in bocca invece che all’orecchio,
un frammento d’eternità che ronza come l’ali d’un ape, una comunione che sa di fiore,
un modo di respirarsi il cuore e di scambiarsi sulle labbra il sapore dell’anima!


Bello, vero?




Io non sarei capace di creare un brano cosi', io avrei scritto...








 (se il testo non e' chiaro vuol dire che la vita ha ancora molto da insegnarvi).





















Il tema di questa edizione e' stato dettato da Annarita Rossi, del blog Il bosco di Alici, QUI

Mentre veniva richiesto che la superficie del bacio fosse lucida, cosa che si ottiene col temperaggio del cioccolato, veniva lasciata ampia liberta' riguardo alla composizione dell'interno.

Io ho optato per un ripieno dolce e profumato, gia' pronto, preparato per me dalla natura.
Il mio bacio e' silvestre perche' il ripieno cresce nei boschi: la fragola.






















Fragola e cioccolato sono un'accoppiata perfetta.  Assolutamente.


Come cioccolato ne ho scelto una versione equadoregna, fondente, della Lindt.
Il colore non era scuro a sufficienza, secondo me.  Chissa' perche' piu' un cioccolato appare scuro e piu' si pensa che il sapore sia forte.
Comunque il cioccolato che ho comprato, chiaro o scuro che fosse, era squisito, e ho utilizzato quello.   Il sapore e' la prima qualita'.   Aveva anche un buonissimo odore.
Per il suo temperaggio avevo tre opzioni: il Tablaggio, l'Inseminazione, il Bagnomaria freddo.
Per i dettagli vedere questo magistrale post, QUI 

Non trattero' dell'inseminazione perche' dicono che di doppi sensi ne faccio anche troppi (ma la vita va affrontata con un sorriso.  Sorridete !)

Il metodo classico, quello che usa una lastra di marmo, due spatole e molta coreografia non si addice molto a un pigrone come me.
Siccome il punto critico del temperaggio e' il controllo della temperatura di cristallizzazione sono andato sullo scientifico, usando un termometro di precisione e due bagnomaria, uno caldo e uno freddo.
Quella del termometro e' una storia a parte, merita una diversione: tramite amici comuni avevo fatto la conoscenza di una chef, molto capace e simpatica.  Dopo un po', vincendo una naturale timidezza di fronte a cotanta competenza, l'avevamo invitata a cena.  I giorni precedenti ero caduto preda all'ansia da prestazione: cosa preparare? Come si comportera'?  Notera' la distanza siderale tra la mia cucina e la sua?   Perche' diavolo l'ho invitata?
Durante il pomeriggio ero troppo impegnato ai fornelli e le ansie non le ho piu' sentite, salvo vedersele riaffacciare quando e' suonato il campanello.
Ansie che si sono poi attenuate quando lei si e' presentata con un piccolo regalo:  non la solita pianta per la padrona di casa, ma un termometro di precisione per me.
Anche la cena e' andata benissimo, col mio risotto con le verdure croccanti, e lei che ne parlava con me mentre lo cucinavo.  E dopo, a tavola, quando lei ha chiesto una seconda porzione del mio "lesso rifatto" (tanto semplice dirlo, tanto difficile farne un piatto all'altezza dell'invitata).  Mi si e' allargato il cuore....
Tra l'altro, parlando mentre cucinavo,  ho chiesto se lei per la carne usava il termometro per misurare la temperatura dell'interno.   Ha sorriso e ha risposto che lei si basa sull'esperienza: preme la carne con la punta di un dito e da come la carne oppone resistenza, e da come la fossetta provocata dalla pressione ritorna su, stabilisce il grado di cottura.   Mi ha anche detto che per chi non ha tutta l'esperienza necessaria si puo' usare il sistema dell'indice destro sulla base del pollice sinistro, e me l'ha insegnato. 
Adesso basta diversioni, la conclusione e' che ho un termometro.
Quindi ho predisposto una ciotola di metallo (e' un buon conduttore di calore) per trattare il cioccolato, un recipiente con acqua mantenuta calda, un altro recipiente con acqua ben fredda, tenuta in frigo per un po'.
L'attrezzatura c'e', adesso devo pensare al ripieno del bacio, ossia alla fragola.
Ho speso diversi euro per acquistare molte fragole, in cerca di quella di forma adatta.  Meno male che in casa non siamo intolleranti, prevedo fragole a fine pasto per molti e molti giorni.
Naturalmente una fragola col pallino in cima, a simulare la canonica nocciola dei baci, non l'ho trovata.
Percio' con un coltellino ho intagliato la punta della fragola in modo da riprodurre l'effetto nocciola.   Ho poi tagliato la parte opposta della fragola in modo da ottenere una base piatta e far stare ritto il bacio.   Naturalmente mi son venute tutte storte, piu' che fragole sembravano tante piccole torri di Pisa. 
Ma siccome sono un tipo testardo sono andato avanti lo stesso.
Ho spezzettato il cioccolato nel recipiente di metallo e ho cominciato a scioglierlo a bagnomaria nel recipiente con l'acqua calda, mescolando continuamente e guardando il termometro.
Il termometro ha fatto il suo dovere e quando la temperatura ha raggiunto i 50 gradi ho spostato il contenitore nel bagnomaria freddo, controllando lo scendere della temperatura mentre mescolavo.   Arrivati ai 28 gradi canonici ho rispostato il contenitore con il cioccolato nel bagnomaria caldo, sempre mescolando e controllando la temperatura.
Arrivati ai 32 gradi e' cominciato il film alla Ridolini: presto, prendi una fragola, immergila bene, falla sgocciolare e, presto, appoggiala su carta forno.  Attento, controlla la temperatura.  Presto, prendi un'altra fragola, prima che il cioccolato cambi troppo di temperatura.... e cosi' via.
Alla fine ero tutto sudato.

Siccome ho fatto tutte queste operazioni la sera, e fuori era gia' buio, avevo preparato in precedenza l'occorrente per le fotografie, faretti e tutto.
Devo dire che per l'impazienza ho spostato i baci dal foglio di carta forno al set fotografico troppo presto, e qualche bacio, se ci fate caso, ne riporta i segni.
























Poi con un coltello affilato ho aperto un bacio in due per fotografare l'interno.
Che meraviglia di colori, col rosso delle fragole che sfuma dal chiaro al rosso vivo e il colore della camicia di cioccolato che fa capolino dai bordi.























All'assaggio del bacio si e' assaliti da un insieme di sensazioni: portandolo alla bocca gia' si percepisce l'odore del cioccolato.  Quando lo si addenta si sente scrocchiare la copertura e il sapore comincia a diffondersi in bocca.
Masticando, il sapore e il profumo della fragola esplodono e completano col loro dolce fresco l'amarognolo del cioccolato.

I baci sono spariti in un attimo, e questo e' quanto.

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