30/06/09

Cornucopia "sciccosa"














La cornucopia, che tradotto dal latino mi dicono significare "corno dell'abbondanza", e' da sempre raffigurata come un cono (meglio, come un corno) da cui escono cibo, fiori, denaro, e chi piu' ne ha piu' ne metta.
Questa cornucopia, naturalmente, trabocca di buon cibo. Il "corno" e' fatto di pasta frolla, mentre il ripieno e' un misto di formaggio, frutta, e altro.
L'unico difetto della pasta frolla e' che necessita di accendere il forno, ma con una ventina di minuti ce la possiamo cavare.
Ne risulta un antipasto da proporre a temperatura ambiente. E' semplicissimo da fare, e' gustoso ed e' giudicato persino chic delle signore, quindi potete proporlo in occasioni nelle quali volete fare bella figura.

Ingredienti
Un rotolo di pasta frolla pronta (ci vengono 2 corni medi o uno grande)
Formaggio a pasta dura: grana, o parmigiano, pecorino stagionato, emmenthal, etc
Un quarto di melone maturo (Avocado?)
Due o tre pere, a pasta piuttosto dura.
Succo di limone, o di lime
Una manciata di pinoli, meglio se freschi

Preparazione
Accendere il forno a 180 gradi, piu' o meno. Tagliare il melone, o l'avocado se cosi' avete scelto, a piccoli pezzi, 1-2 cm. Idem per le pere. Le pere migliori per questa preparazione sono le piccole "giugnoline", ma vanno bene anche le "cosce", purche' dure. Irrorare i pezzetti di melone e pere con un paio di cucchiai di succo di limone -o di lime- e mescolare bene, in modo che tutti i pezzi siano inumiditi.
Aggiungere il formaggio tagliato a pezzi di 1-2 cm. Io ho provato diversi tipi di formaggio a pasta dura, l'importante e' che il formaggio sia ben saporito.
Come quantita' di melone, pere e formaggio: misurare a occhio il volume dei tre ingredienti, dev'essere piu' o meno lo stesso. Mescolare tutti i pezzetti insieme alla manciata di pinoli.


















Dal rotolo di frolla ricavare un quadrato. Se volete fare due corni medi, cioe' lunghi una quindicina di cm, tagliate il quadrato in diagonale e otttenete due triangoli. Se volete invece fare un unico corno grande va gia' bene cosi'.
Mettere il ripieno sulla pezza di frolla. Non troppo, ma mettendo piu' ripieno su un lato piuttosto che sull'altro. Mi spiego: una volta ripiegato, il triangolo dovra' essere piu' gonfio da un lato e piu' a punta dall'altro, a simulare un corno. Ripiegare la frolla a formare dei triangoloni, premendo bene sui bordi e, come misura cautelare per assicurare la chiusura, ripiegare i bordi un poco in dentro, arrotolandoli.
Coprire una teglia con della carta forno e appoggiarci, delicatamente i triangoli. Infornare per 20-30 minuti, o finche' la superficie del corno sia ben dorata.
Far raffreddare e cospargere con poco sale macinato al momento. Al momento di servire tagliare il corno e far uscire un po' del ripieno, piu' o meno come nella foto.

E' un antipasto semplice e di veloce realizzazione (si impiega di piu' a leggere la ricetta che a prepararlo). Si puo' anche proporlo, porzionato, con l'aperitivo, o in un evento in piedi.
All'assaggio i vari sapori e profumi si fondono in maniera armonica. I contrasti dei sapori sono leggeri, ma stuzzicanti.
Piace soprattutto alle signore, che l'hanno anche definito "chic", da cui il nome di "Cornucopia sciccosa".




Ricordate che per il 15/07 sera nella campagna toscana abbiamo organizzato un "Fettunta Party", siete invitati. Dettagli QUI.


A presto :-)

28/06/09

Il 27 Giugno di tanti anni fa...

Era il 27 Giugno del 1973. Quanto tempo e' passato, e come mi sembra appena ieri. Io e Anna Maria ci siamo sposati, 36 anni fa.
Era un giorno molto caldo, dopo un poco ero tutto sudato. Ci siamo sposati di Mercoledi, nel pomeriggio, com'era e com'e' ancora usanza in Toscana. I toscani sono a volte piu' furbi di altri, e il matrimonio nel pomeriggio e' una di queste volte: niente pranzo, niente "viva gli sposi!", niente critiche al menu, etc. Abbiamo anche scelto una chiesina sulle colline, volutamente piccola, con solo 3 file di panche. Praticamente noi, i genitori, e pochissimi parenti scelti. Entrambi detestiamo le folle, gli sbaciucchiamenti, la confusione. Il matrimonio era per noi due. Solo quello contava.
Anna Maria era bella da levare il fiato. Io, beh, allora ero molto piu' magro di adesso, senza baffi e con un'aria ingenua da far tenerezza. Ecco perche' non trovate la foto :-)
Siamo andati in chiesa assieme sull'auto a noleggio e, prima stranezza della giornata, ci siamo trovati in forte anticipo sull'orario. L'autista si e' fermato lungo la strada per far passare quei 15-20 minuti e tutte le auto che passavano rallentavano e sbirciavano: "E questi che ci fanno fermi qui, tutti bardati da sposi?". Poi siamo arrivati alla chiesa, ma mancava il prete. Sconcerto!
Era l'anniversario dell'ordinamento a sacerdote ed era andato a pranzo con dei colleghi sacerdoti. Arrivarono in quattro, dopo 5 minuti (pochi, ma che a noi sono sembrati un'eternita'), tutti rossi di cibo e libagioni varie.
La cerimonia fu officiata da ben 4 sacerdoti, uno all'organo e due che facevano da chierichetti. Tutti con lo sguardo pacioso di chi ha fatto un buon pasto. Ricordo che ho pensato: sono quasi di piu' loro che noi. Quello all'organo stonava terribilmente (le libagioni) e dopo ogni stonatura ci guardava con gli occhi ridenti, come a dire: stiamo allegri e' un bel giorno per tutti. Della cerimonia non c'e' molto da dire, salvo che le sedie degli sposi erano delle "Savonarola", quelle senza spalliera. Indovinate chi, confuso dal rispetto della procedura del rito, ha tentato di appoggiarsi e per poco non e' caduto all'indietro? Gia', indovinato. Siamo poi usciti dalla chiesa nella luce del tramonto, bella e romantica, ma col sole negli occhi bisogna stare attenti a scendere gli scalini.
Le colline toscane sono meravigliose e lo sguardo spaziava per chilometri.
Siamo poi tornati a casa dove era stato allestito un buffet freddo per i colleghi di lavoro, ce la siamo cavata con un'oretta di pasticcini e chiacchere e poi siamo fuggiti, letteralmente.
Sono tornato in quella chiesa un paio di mesi fa, era chiusa e mi e' sembrata vecchia e un po' scalcinata. Dopo 36 anni l'aspetto esterno non migliora certo. O forse quel giorno vedevo tutto con occhi diversi.
Sono risalito in macchina e sono sceso in citta'. La vita va avanti.



P.S. - Se qualcuno di voi che mi leggete vuol raccontare le stranezze del suo giorno di matrimonio, e' il benvenuto. Fate un commento.


A presto.

25/06/09

Pasta fredda 2 - Aromi...
















Dovevo preparare una pasta fredda da mangiare l'indomani in ufficio. Cosa potevo metterci, le solite cose? No, veramente non potevo.
Me, voi mi conoscete, no? Ho pensato una commistione di ingredienti che, aroma contro aroma, desse un risultato insolito. E, perche' no, chic. Tanto per creare un po' d'invidia in ufficio...
Era squisita, ho pensato guardando la schiscetta vuota. Decisamente da rifare.

Ingredienti, per 2 persone (ma l'ho mangiata tutta io, da solo)
100 gr di Mini Pipe Rigate (quelle del mulino)
100 gr di piselli surgelati
100 gr di scamorza affumicata, pesata sbucciata
La buccia di un limone
2 filetti alici sott'olio (mooolto facoltative)
Foglie di maggiorana

Preparazione
Tagliare 3 fette di provola larghe circa 1 cm e sbucciarle. Tagliarle a strisce larghe circa 1 cm e quindi a cubetti, piu' o meno di 1 cm. Grattugiare la buccia di un limone, solo parte gialla.
Mettere i piselli surgelati nel microonde a due terzi della potenza per 3 minuti. Cuoceranno benissimo con l'umidita' interna, senza per questo disperdere sapori e vitamine.
Cuocere la pasta molto al dente, scolarla, stenderla su un vassoio e schiaffarla in frigorifero, zona piu' fredda. Sul perche' dell'uso del frigo guardare QUI. Dopo 4 minuti rimescolare la pasta, in modo da esporre al freddo anche la parte inferiore e rimettere in frigo per 3 minuti. I tempi sono adatti a questo piccolo formato di pasta, formati piu' grandi richiederanno tempi piu' lunghi.
Mettere la pasta in una capiente boule, salarla leggermente e mescolare, insieme a scamorza e piselli. Accomodare in un vassoio da portata, cospargere con il limone e le foglie di maggiorana. Facoltativamente, perche' dipende dai gusti, potreste aggiungere 2 filetti di acciughe sott'olio ben sgrondati e tagliati a piccoli pezzi.
All'assaggio si sentono, separati, i diversi sapori, l'affumicato leggero della scamorza, il dolce dei piselli, le acciughe (se le avete aggiunte). E su tutto i profumi di limone e maggiorana.
Veramente très chic. Si puo' dire di un'insalata di pasta? Si puo', si puo'....

A presto :-)

24/06/09

Sposalizio "Crostino toscano" - "Grana Padano"





















Cosa c'e' di piu' toscano dell'impasto dei crostini? Fegatini (a volte milza), acciughe, capperi, olio delle colline toscane.... D'abitudine questo impasto viene spalmato sul pane, ma si puo' pensare di abbinare il deciso sapore dei crostini all'altrettanto deciso sapore del Grana Padano stagionato.
E' uno sposalizio perfetto, il sapore dell'uno completa quello dell'altro. Amore a prima vista, sensualita', completezza....


Pasta per crostini toscani, versione fegatini

Ingredienti, per 4 persone
150 gr fegatini di pollo
2 cipolle bianche
3 cucchiai capperi sotto sale, ma possono andar bene anche quelli sott'aceto
una noce di burro
mezzo tubetto di pasta di acciughe
3 cucchiai olio evo
pepe q.b.

Preparazione pasta crostini
Lavare bene i fegatini, se e' presente la vescica del fiele toglierla senza romperla. Asciugarli. Tritare grossolanamente le cipolle bianche e farle soffriggere a fuoco medio in olio evo.
Quando le cipolle sono ben appassite e non sono ancora di colore marrone aggiungere i fegatini interi, o spezzettati grossolanamente. Quindi aggiungere 2 cucchiai di capperi, salare poco, pepare leggermente.
Far rosolare a fuoco vivace, mescolando spesso, per circa dieci minuti, dopo di che passare il tutto al mixer. Rimettere la crema ottenuta a fuoco medio, insieme alla noce di burro, un cucchiaio di olio evo, il terzo cucchiaio di capperi e mezzo tubetto di pasta di acciughe.
Far andare per non piu' di 5 minuti. Far raffreddare. Per questa preparazione e' opportuno mettere la pasta in frigo per una ventina di minuti: al momento dell'assemblaggio la pasta dovra' essere fresca, non fredda.

Grana Padano
Almeno 400 gr di Grana Padano, stagionato oltre 12 mesi.
DEVE, assolutamente DEVE, essere a temperatura ambiente, per apprezzarne tutti i profumi. Tagliare a bastoncini, oppure in uno spicchio da almeno 100 gr per persona, come nella foto.

Assemblaggio
In bicchieri da cocktail (tipo Martini) versare fino a meta' circa la crema per crostini e inserire su un lato lo spicchio di Grana Padano.

L'abbinamento dei sapori della crema per crostini toscani con la dolcezza e i profumi del Grana Padano ne fa un antipasto contemporaneamente di sostanza e raffinato.






Questa ricetta partecipa al concorso "Grana Padano nella cucina di casa mia" (Cliccando la scritta si scarica il PDF con le modalita' del concorso).








A presto :-)

21/06/09

Spaghetti limone, menta e vellutata di....

















Due giorni di vento forte e temperature piu' fresche: non e' tornato l'inverno, non c'e' il caldo estivo. Anche i piatti si devono adeguare: questo e' da "mezza stagione".
Ho improvvisato un primo da consumare caldo, ma che nei sapori richiamasse l'estate. Allora: buccia di limone, mentuccia e.... un qualcosa che legasse fluidamente la pasta e gli aromi, senza prevalere.
Insomma: una vellutata di fagioli . A noi fiorentini i fagioli lessi piacciono in tutti i modi, non per niente ci hanno sempre presi in giro, cantilenando "Fiorentin mangiafagioli, leccapiatti e tovaglioli...". Altra versione: "...leccapiatti e ramaioli...". I fagioli ci piacciono, non c'e' niente da fare.
In casa avevo dei cannellini; e quelli ho lessato, per ottenere una vellutata.
Anche se la preparazione e' semplice in modo imbarazzante, il risultato e' stato ottimo, un equilibrio perfetto. I vermicelli sono spariti in un attimo.

Ingredienti per 2 persone
200 gr. Vermicelli, o spaghetti
300 gr fagioli cannellini, pesati cotti
Brodo di verdura
2 limoni
Una bella manciata di foglie di mentuccia

Preparazione
Lessare i cannellini nel brodo di verdura, poco sale. Tenerli al caldo nel loro brodo. Mettere a cuocere la pasta e intanto grattugiare la parte gialla della buccia dei limoni. Poco prima di scolare la pasta passare al minipimer i cannellini caldi e meta' delle foglie di mentuccia, aggiungendo del brodo di verdura (della cottura, o fresco) in modo da ottenere una vellutata ben fluida. Assaggiare e regolare di sale.
Mettere la vellutata cannellini-mentuccia a specchio, appoggiarci sopra i vermicelli e cospargere abbondantemente con il limone grattugiato. Quindi far cadere sulla pasta e sullo specchio l'altra meta' delle foglie di mentuccia. Consumare subito.

Ecco qua: la vellutata di cannellini e menta, la buccia di limone, l'aroma delle foglie di mentuccia si completano l'un l'altro. Una vera delicatezza.

Alla prossima :-)

19/06/09

Sigrid, ti fischiavano le orecchie?

Ah, cara Sigrid, se ieri sera ti fischiavano le orecchie eravamo noi. Il tono dei discorsi era "bla, bla, Sigrid, bla, bla, si pero' insieme a Sigrid, bla, bla, il cavoletto, bla, bla, cosa facciamo?, bla, bla, la nostra belga, bla, bla, Sigrid, bla, bla, Giappone?, bla, bla, Sigrid.... e cosi' via.

Spiegazione: abbiamo deciso di trovarci, noi fiorentini interessati a organizzare un "cucinamento" locale assieme a Sigrid, per fare il punto delle iniziative e delle possibilita'.

Naturalmente l'abbiamo fatto davanti a una pizza, e abbiamo scelto un posto, PIZZA MAN, che (almeno qui a Firenze) fa una pizza ancora molto vicina a quella canonica napoletana. I proprietari partecipano ogni anno ai campionati mondiali di pizza e si classificano regolarmente nei primi posti. Pensate che fanno 3 soli tipi di pizza e 2 tipi di calzoni, e chi chiede qualche variante viene dissuaso immediatamente, anche indicando la fila di chi aspetta si liberi un tavolo.

Chi eravamo? In origine una decina, poi per un motivo o l'altro ci siamo ritrovati in 6. All'ultimo minuto sono mancate Juls e Monique, mentre Clo ha equivocato sulla data.

Ecco i superstiti, qua sotto














Da sinistra: Anna Maria, la moglie di Corrado; Emanuela (emamea), di Pistoia; io, la' dietro; Chiara (chiara_c); Livio (San Bernardo), senza barba!

Bene, abbiamo parlato e parlato. E mangiato.... Ci siamo scambiati pareri, conoscenze, opportunita' di organizzare in un modo piuttosto che in un altro, e cosi' via. Sigrid e' stata forse la parola piu' nominata, naturalmente. Abbiamo concluso che, sia perche' Sigrid ha dei contatti in corso, sia perche' Sigrid sparisce per un viaggetto in Giappone, sia perche' le ferie son li' che premono, ci risentiremo tra qualche settimana per concludere, con qualche dato di fatto in piu'.

Abbiamo anche detto che alla prima occasione ci troveremo tra noi per una versione locale di pasticciamento cuciniero. Certo sara' una cosa casereccia, e il tocco di Sigrid ci manchera', ma intanto che aspettiamo di far qualcosa con lei....

Adesso, un po' di cronaca spicciola

Il buon Livio, seriamente impegnato nel valutare le possibilita' organizzative.....





















Il buon Livio, vero factotum e anima della serata, ha persino preparato un miniposter per l'occasione, qua sotto Emanuela ce lo mostra. Incredibile.



















Un' altra sorpresa e' stata Chiara, effervescente e appassionata. Eccola qua sotto, animata dal sacro fuoco delle sue opinioni..

















Poi, ancora, la dolce Emanuela....




















Io e la mia meta', in una foto tragicamente sovraesposta, mentre anche Livio, in basso, tenta lo scatto....
















E infine le signore, o, come le vedevamo noi, "il ponte di comando".
















Siamo stati bene assieme, ci rivedremo.

Ma, Sigrid, ci manchi.

18/06/09

Risotto in brodo di porri con crema di cannellini


















E' sera. Caldo, apatia. No voglia di uscire. Bisogna inventarsi qualcosa per cena, qualche novita' che ci dia un po' di brio. In frigo ci sono dei porri che tentano di nascondersi dietro altre verdure. Implacabile, li prendo, li affetto e preparo un risotto veloce in brodo di porri.
Semplice, veloce, delicato. Con una mantecatura di fantasia.

Ingredienti per 2 persone
160-180 gr. di riso
4 cucchiai olio evo
4-5 porri sfortunati
Una punta di peperoncino, ma proprio una punta
Brodo
3 cucchiai di fagioli cannellini lessati

Preparazione
Affettare finemente i porri. In una casseruola mettere 2 cucchiai di olio evo e la punta di peperoncino. Dopo un minuto di fuoco medio aggiungere i porri, far andare per un paio di minuti mescolando, per far sentire il calore a tutta la massa. Coprire con brodo (carne o vegetale, fate voi), aggiungere una punta di cucchiaino di zucchero e far andare -incoperchiato- 10 minuti. Passare il tutto al minipimer, eventualmente aggiungendo un po' di brodo in modo da ottenere una crema un molto fluida.
In un'altra casseruola mettere i 2 cucchiai di olio evo e tostarci il riso. Quindi versare la crema di porri e far andare, mescolando, finche' non si rischia di attaccare il tutto al fondo. A quel punto aggiungere poco brodo e portare a cottura, solito sistema del risotto. All'ultima aggiunta di brodo assaggiare ed eventualmente aggiustare di sale.
Mentre il risotto cuoce prendere i cannellini lessati (l'ideale sarebbe che li aveste lessati voi, ma andranno bene anche quelli in barattolo, purche' sciacquati) e passarli al minipimer, aggiungendo un po' di brodo se serve, ma tenendo conto che deve risultare una crema densa.
Quando il risotto e' pronto mantecare, meglio se fuori dal fuoco, con la crema di cannellini. (Era questa la mantecatura di fantasia).
A noi e' piaciuto cosi', senza formaggio, ne' burro. Forse si poteva cospargere con qualche erba aromatica, ma non abbiamo voluto modificare il gusto dolce dei porri. Era delicato e saporito insieme, ben bilanciato, buonissimo.

Con questo tipo di cottura, in cui il riso viene portato a cottura con il brodo di porri, i chicchi ne assorbono tutto il profumo. Nella foto abbiamo guarnito con anelli di porri crudi, ma per non rovinare la delicatezza dei sapori non li abbiamo poi mangiati.

Provate; e sappiatemi dire :-)

17/06/09

Ravioloni di frolla e Grana Padano













Cosa fare quando avanza della pasta frolla e ti stuzzicano con una gara sull'utilizzo del Grana Padano? Io ho fatto dei ravioloni di pasta frolla e Grana Padano, appunto.
E' vero che chi ha indetto la gara, QUI, chiedeva ricette legate al territorio, ma in Toscana ricette che facessero un uso prevalente di Grana Padano non esistono. Comunque, dato che la ricetta nasce da me, che abito in Toscana, ADESSO e' legata al mio territorio.
Io intanto la presento; se non altro questa preparazione, oltre ad essere semplicissima e gustosa, e' una vera novita'.

Ingredienti, per ogni 8 ravioloni
Un rotolo di pasta frolla
150 gr. di Grana Padano (9 mesi)

Preparazione
Grattugiare abbondatemente il Grana Padano. Per le caratteristiche di questa preparazione ho scelto un Grana molto giovane, sui 9 mesi, perche' volevo che col calore il Grana si compenetrasse bene nella pasta frolla. Certo che un Grana di oltre 15 mesi sarebbe senz'altro piu' saporito.
Dal rotolo di pasta frolla ritagliare dei quadrati di circa 10x10 cm, ne verrano 6-8. Cospargerli di Grana Padano grattugiato, lasciando 1 cm vuoto sui bordi.
Ripiegare uno spigolo su quello opposto -cioe' lungo la diagonale- in modo da ottenere dei ravioloni triangolari. Appoggiare i ravioloni su un foglio di carta da forno e infornarli a 180 gradi per una decina di minuti, o finche' la pasta non si colorisce bene.
Lasciar stiepidire (ma non raffreddare del tutto), poi cospargere con altro Grana Padano grattugiato grossolanamente, o, se preferite, con pezzetti di raspadura.
Servire i ravioloni a temperatura ambiente, accompagnati da prosecco o spumantino secco non troppo freddo. Anche una birra leggera va benissimo. All'assaggio il sapore del Grana controbilancia bene il dolciastro della frolla e il risultato e' delicato, ma gustoso.

I ravioloni saranno perfetti sia come antipasti che come finger food, magari anche per una festicciola in ufficio o un incontro collettivo. Saranno graditissimi, percio' fatene molti.





Questa ricetta partecipa al concorso "Grana Padano nella cucina di casa mia".
I dettagli del concorso possono essere scaricati QUI (formato PDF).

16/06/09

Spirali frolla e formaggi














Vi ricordate quelle merendine arrotolate a spirale dette "girelle"? Questa ricetta la ricorda, ma solo nella spirale, perche' per il resto e' fatta di pasta frolla e formaggio stagionato. E' uno stuzzichino squisito: se volete stupire qualcuno con un antipasto o un finger food inusuale, questa ricetta e' quel che vi serve.
E sono anche facili da fare... Passo subito alla ricetta.

Ingredienti
Un rotolo di pasta FROLLA, o piu'
Formaggio stagionato a pasta dura o semidura
Polvere di liquerizia
Un po' di fantasia...

Preparazione
Grattare abbondante formaggio stagionato. Io ho usato pecorino, ma anche altri formaggi stagionati vanno bene, purche' di sapore molto deciso e piuttosto duri, da potersi grattugiare facilmente.
Dal rotolo di pasta sfoglia ritagliare dei quadrati di circa 10x10 cm, ne verrano 6-8. Cospargerli di formaggio grattugiato, lasciando 1 cm vuoto sui bordi.
Arrotolare da un lato in modo da ottenere una spirale. Rifilare i bordi col coltello. Se prevedete che chi le dovra' assaggiare saranno signore del tipo "in-punta-di-dita", allora dividetele in due, cosi' saranno piu' piccole e piu' adatte alle boccucce. Appoggiare le spirali su un foglio di carta da forno e infornare a 180 gradi per una decina di minuti, o finche' la pasta non si colorisce a sufficienza.
Lasciar stiepidire (non raffreddare del tutto), poi guarnire con polvere di liquerizia. Se non se ne ha, acquistare dei bastoncini di liquirizia ben secca e tritarli finemente con la mezzaluna. Occhio che mentre li tritate vorranno schizzare dappertutto. Qui si e' usata della polvere di liquerizia con lo scopo di controbilanciare il dociastro della sfoglia e il salato del formaggio stagionato. Ma si possono usare altri tipi di guarnizione, a voi la fantasia non manca. Polvere di arancia? Poca mostarda di senape, tipo leggero? Fate voi.
Servire le spirali a temperatura ambiente, accompagnate da prosecco o spumantino secco non troppo freddo. Anche una birra leggera va benissimo.

Le spirali saranno perfette sia come antipasti che come finger food, anche per una festicciola in ufficio, o un incontro collettivo (te'? partitina a carte?). Saranno graditissime, percio' fatene molte.

15/06/09

Ratatouille di Anna Maria


















La ratatouille e' nata molto tempo fa nel sud della Francia, in Provenza. Personalmente amo quella parte di Francia, solare e mai brumosa, con le caratteristiche vigne basse e buona cucina tipica. Ma anche ottimo pesce: rammento ancora certe sere quando, finito il lavoro alla IBM di Montpellier, andavo a volte a cena sul porto (le Sphinx?), dove c'erano dei trionfi di coquillage da perderci la testa.
Altri tempi. Torniamo alla rataouille, che mia moglie ha rivisitato (anch'io ho fatto delle prove, ma quella di Anna Maria e' tuttora vincente).
I contadini poveri preparavano in estate la ratatouille con le verdure di cui potevano disporre. E' sostanzialmente uno stufato.
Il termine viene da "touiller", rimestare, e rispecchia il modo di preparazione di queste verdure. In origine veniva preparata sulle braci del camino, o in pentola chiusa alla bocca dl forno, approfittando della cottura di pane o altro. La ricetta piu' antica non prevedeva le melanzane, che sono state introdotte in seguito. Qui si e' tornati alla ricetta originale, con l'aggiunta pero' delle patate, che secondo noi i contadini aggiungevano per dare corpo al piatto e saziarsi meglio.
Ingredienti tanti, preparazione semplicissima, nutrizionalmente salutare.

Ingredienti per 4 persone
2 patate grandi
3 cipolle rosse medie (ma anche bianche vanno bene)
2 carote
4 zucchine
7 pomodorini tipo ciliegino
un ventina di fagiolini freschi
4 spicchi aglio (in cottura perde il sapore acre)
4 cm di gambo di sedano
Mezzo peperone rosso, anche giallo va bene
Mezzo peperoncino rosso secco, no semi
Un tazza di brodo
Un rametto di timo
Una manciatina di origano

Preparazione
Pulire tutte le verdure e tagliarle in pezzi di 2-3 cm, con l'eccezione dell'aglio che deve restare intero, della cipolla e del sedano che vanno affettati, e dei pomodorini che vanno semplicemente divisi a meta'.
In una capace casseruola mettere 3 cucchiai di olio evo, la cipolla, il peperoncino, l'aglio intero e il rametto di timo. Far scaldare l'olio a fuoco medio per un paio di minuti, poi aggiungere patate, carote, fagiolini. Mescolare per 3-4 minuti, poi aggiungere una tazza di brodo. Non salare.
Cuocere circa 10 minuti, mescolando 3-4 volte, in modo che tutte le verdure sentano il calore. Togliere il rametto di timo, quindi aggiungere le zucchine e i pomodorini. Cuocere altri 10 minuti, mescolare un paio di volte stando attenti a non rompere le verdure e, se fosse troppo secco, aggiungendo un po' di brodo. Verso la fine dei 10 minuti assaggiare e salare di conseguenza.
La cottura, a differenza della ricetta originale, e' piuttosto breve, perche' ha lo scopo di far percepire -separati- tutti i diversi sapori delle verdure. A fuoco spento aggiungere la manciatina di origano e mescolare con prudenza. Servire caldo e mangiare tiepido, accompagnato da fettine di pane a portata di mano e da rametti di maggiorana a parte, che ognuno potra' usare a proprio gusto.
C'e' chi lo propone come contorno, ma secondo me proporlo cosi' e' un delitto, perche' si coprono tutti i diversi sapori.

E' un piatto che, leggendo la ricetta, non ci si immagina cosi' gustoso, ma lo e'. E molto. Ricordo che piu' volte ho sentito delle signore italiane che, estasiate, chiedevano al cameriere la ricetta di quel buon piatto, sentendosi rispondere (con il solito sguardo di compatimento) "c'était seulement une ratatouille".
Seulement un piffero; se preparata con attenzione regge la competizione con ricette ben piu' complicate. E poi: non ha praticamente grassi e ha pochissime calorie, che vogliamo di piu'?







Questa ricetta partecipa alla raccolta interblog "giragiral'orto", QUI

12/06/09

Conchiglioni e crema universale ai peperoni last minute

















A parte la ricetta che si puo' leggere qua sotto, peraltro ottima e molto veloce (roba che in 15 min iniziate a mangiare), la vera novita' e' la crema che viene utilizzata per condire i conchiglioni.
E' una crema "last minute" a quasi-zero-grassi che puo' essere usata sia come condimento che come copertura di crostini, ma anche semplicemente mangiata a cucchiaiate, come abbiamo fatto io e Anna Maria. E' molto golosa (la crema..).
Non si conserva piu' di un paio di giorni in frigo, ma e' quasi sicuro che finisca prima. Una vera crema universale.

Ingredienti per 2 persone
1 grande peperone rosso, ben maturo e scrocchiarello
200 gr di fagioli cannellini in scatola (sorpresa!)
Olio evo
Basilico, se piace
Una puntina di cucchiaio di olio piccante, se piace

Preparazione.
Sgocciolare e sciacquare i fagioli. Pulire il peperone, che ho scelto rosso non solo per il colore, ma perche' e' piu' dolce, e tagliarlo a pezzetti di un paio di cm. Quindi (udite, udite) mettetelo nel microonde a forza medio-alta e impostate il timer a 9-10 minuti.
Ebbene, si, il microonde. Spiegazione: il sistema a microonde funziona tanto meglio quanto piu' il cibo contiene acqua, quindi i peperoni sono l'ideale. I 9-10 minuti ci vogliono tutti, nessuna paura. Con questo sistema il peperone cuoce nella sua acqua di vegetazione e conserva tutti i sapori e profumi, meglio che se fosse cotto a vapore. Nessuno vieta di cuocerlo in altro modo, io ho usato il microonde perche' in 10 minuti ho risolto una situazione di "poco tempo-poca voglia".
Mettere i pezzetti di peperone in un bicchiere da minipimer (altra genialata per risparmiare tempo) insieme ai fagioli e a 2-3 cucchiai di olio evo. Se volete il risultato leggermente piccante aggiungete anche una puntina di olio piccante. Niente sale.
Lavorare il tutto fino a ottenere una bella crema, aggiungendo ancora olio se la preferisce piu' fluida. Assaggiare e valutare se e' da salare. Puo' darsi di si, puo' darsi di no. Dipende se i fagioli sono piu' o meno salati o dal gusto di chi assaggia. Se ci aggiungete del sale date ancora un minutino di minipimer.
Unico neo -ma non per me- i minuscoli frammenti di buccia che si possono ritrovare nella crema. Sono al max lunghi 2 mm, ma se non piacessero valutare se sia il caso di cuocere i peperoni in altro modo, magari in forno, per poi spellarli. Secondo me la buccia da' il suo contributo di sapore, ma fate voi.
Ecco, crema pronta. All'assaggio si nota subito che il sapore del peperone e' addolcito dal sapore dei cannellini, l'insieme e' ben bilanciato e delicatissimo. E praticamente con zero grassi (solo poco olio evo a crudo). Se ci volete condire la pasta limitate gli assaggi, perche' con questa cremina un cucchiaio tira l'altro.
Fate cuocere i conchiglioni (io li adoro) o altra pasta che vi piace e conditela con questa crema universale. Fate saltare i conchiglioni nella crema se volete mangiarli caldi, altrimenti, se preferite mangiare la pasta fredda fate l'operazione di condimento poco prima di mangiare. Su come non far scuocere la pasta e tenerla al dente anche fino all'indomani seguite i miei consigli, QUI.
A questo punto si deve scegliere se cospargere il piatto con una nevicata di basilico spezzettato a mano oppure se completare con formaggio grattugiato. O magari si preferisce usare altre erbe aromatiche (timo? coriandolo? maggiorana?). Fate la vostra scelta, ma siate di mano leggera, per non coprire il buon sapore dolce del peperone. A proposito di dolce: se pensate che il peperone sia di sapore un po' acre, potete aggiungere un mezzo cucchiaino di zucchero prima di frullare. Non e' peccato.

Crema delicata ma saporita, praticamente a crudo, quasi senza grassi. Che volete di piu? Provate :-)





Questa ricetta partecipa alla raccolta "Red Hot Chili Peppers", QUI












11/06/09

Fettine "nelle" cipolle dolci

















Vegetariani e non amanti della cipolla: alla larga da questa ricetta!
C'e' la carne, si, e c'e' tanta cipolla. Ma la cipolla -cotta come dico io- alla fine e' dolcissima e ha perso, assolutamente, quegli acri sapori e odori che spesso la fanno evitare.
Il segreto, se di segreto vogliamo parlare, e' nella tecnica di cottura. Il risultato e' una carne tenera e molto saporita, con delle cipolle dolci, che si sciolgono in bocca. Nessun problema di digestione o di alito (baciate pure..).
La tecnica di cottura? Le fettine di carne vengono cotte, non "con" le cipolle, ma "nelle" cipolle, e queste successivamente vengono spente nel brodo.
NOTA 1 - Qui ho cucinato delle fettine di vitellone, ma potete utilizzare delle fette di petto di pollo. Stesso risultato, un po' meno di sapore, ma carne bianca.
NOTA 2 - Si cucina con poco olio, quindi le cipolle non vengono soffritte e non trattengono l'unto.

Ingredienti per 4 persone
4 fettine di vitellone, circa 120 gr. ognuna. Oppure fette di petto di pollo
4 grosse cipolle, o 5-6 medie (non sono troppe, fidatevi)
Mezza tazza di olio evo
Una tazza di brodo di carne
Mezzo peperoncino rosso secco, no semi
5-6 pomodorini tipo pizzutelli, o perini piccoli, purche' maturi
Un bel ciuffo di basilico

Preparazione
Tagliare le cipolle a fette larghe almeno mezzo cm. In una padella grande abbastanza da accomodare insieme tutte le fettine di carne (io ho usato la mia fida padellona Agnelli) mettere l'olio evo e il mezzo peperoncino sbriciolato. Far andare a fuoco medio per un minuto, poi aggiungere tutte le cipolle. Vedere la foto sotto.

















Siccome le cipolle sono tante e in proporzione l'olio e' poco fare attenzione che le cipolle non si attachino, mescolarle e girarle spesso. Continuare per cinque minuti, o finche' le cipolle non cominciano a cambiare colore.
A quel punto scansare le cipolle, sistemare sul fondo della padella le fette di carne e coprirle, letteralmente, con le cipolle, facendo attenzione che qualche pezzetto di cipolla non resti a contatto col fondo (altrimenti nei minuti successivi quella cipolla si brucerebbe).
Vedere la foto sotto, dove ho scoperto una fetta di carne per farla vedere. Notare che le altre fette sono nascoste sotto le cipolle.



















Questa tecnica di cottura fa si' che la carne non soffrigga nel solo olio (del resto ce n'e' cosi' poco), ma invece cuocia nel liquido rilasciato dalle cipolle.
Dopo 3-4 minuti -ma dipende dal tipo di carne e dall'altezza delle fette- scansare tutte le cipolle, girare le fette e coprirle con le cipolle, facendo attenzione etc. Dopo altri 3-4 minuti togliere la carne e metterla in un piatto, salandola da entrambi i lati.
Versare la tazza di brodo nella padella, salare abbondantemente, mescolare e far cuocere per 5-10 minuti per far lessare le cipolle. Se avete un coperchio abbastanza grande usatelo, i profumi non si disperderanno. Vedere la foto sotto, dove il brodo inizia a far lessare le cipolle.

















Le cipolle dovrebbero ora essere tenerissime. Tagliare a fette di un cm. i pomodorini e aggiungerle alle cipolle. Far andare ancora un paio di minuti, in modo che i pomodorini si ammorbidiscano, rilasciando un po' di sapore ulteriore alle cipolle. Dopo di che rimettere le fette di carne in padella e far andare un 3-4 minuti, girandole una volta.

Servire ben caldo, cospargendo i piatti con una nevicata di basilico spezzettato a mano. Prevedere abbondante pane a portata di mano.

Ecco qua: un piatto molto appetitoso e ben digeribile. Provate :-)

Alla prossima...

10/06/09

Il risotto della sera prima - I segreti svelati al mondo...

















Dovete sapere che per tutta una serie di motivi io pranzo in ufficio. Dove ho portato un microonde e dove mi scaldo ogni giorno quello che ho preparato la sera prima. Il che, col tempo, ha fatto di me un vero esperto di come -in che modo- cucinare la sera cosi' che il giorno dopo si possa mangiare decentemente.
Si, va bene, il piatto principe sarebbe l'insalata di pasta, o quella di riso, ma provate a mangiarli tutti i giorni..... I panini, poi, io li odio. Ecco perche' preparo cose sempre diverse ogni giorno.
I primi ovviamente vanno cotti molto al dente, ma il vero problema e' fermare definitivamente la cottura, altrimenti uno si trova una roba collosa, che nemmeno il piu' scalcinato dei bar proporrebbe. Il mio metodo consiste nel raffreddamento rapido in frigo, per le ragioni che ho gia' spiegato in un mio precedente post, QUI.
Sistemato l'aspetto cottura il successivo problema e' la perdita di sapore: il giorno successivo il primo tanto amorosamente preparato non sa di niente. Perche'? E chi lo sa. Ma e' un fatto che il sapore di sale e' sparito, il piccante pure e il sapore del sugo -al pomodoro o ragu' che sia- chissa' dov'e' andato. Allora l'avveduto cuoco (sempre io) impara a cucinare dando sapori molto esaltati. Si, insomma, esagerati, tanto che l'assaggio della sera potrebbe scoraggiare chiunque. E allora: molto sale, molto peperoncino (io non uso pepe), sugo di condimento tirato bene. Il sale, veramente, ho imparato a aggiungerlo subito prima di mangiare, come ho spiegato in un post precedente, QUI.
Per i secondi bisogna limitarsi a preparazioni in umido. Tentativi fatti con carne o pesce ai ferri o al forno hanno dato risultati desolanti. Ma, per esempio, il lesso rifatto e' ottimo (per la ricetta vedere un mio post precedente, QUI). Per sale e peperoncino vale il discorso gia' fatto per i primi.
E infine il microonde: per come funziona il sistema delle microonde il calore indotto nei cibi e' tanto maggiore quanto piu' i cibi contengono acqua. Quindi se il giorno dopo la preparazione appare un po' secca occore spruzzarla con un po' d'acqua, rimescolare, e solo dopo mettere il tutto a scaldare.
L'aggiunta di formaggio -se si tratta di primi- o di sale va fatta dopo l'uscita dal microonde. Una mescolata veloce, e via di forchetta!
Ecco svelati al mondo i miei segreti. Ora anche i colleghi la smetteranno di invidiare i miei piatti....

Nella foto, fatta col cellulare in ufficio poco prima di iniziare a mangiare, si vede un risottino fantasia fatto la sera prima, segue la ricetta. Notare tovaglietta e tovagliolo scelti dalla moglie, la mia dolce (il piu' delle volte) Anna Maria.


Ingredienti, per una persona (me)
80-100 gr. di riso, io uso la qualita' Roma
Due zucchine
Brodo vegetale
Una fetta di prosciutto crudo, senza la parte grassa
Una manciatina di pancetta a dadini, la piu' magra possibile
Una punta di Peperoncino, no semi
Olio evo

Preparazione
In poco olio evo mettere il peperoncino e accendere un fuoco medio. Dopo un mezzo minuto aggiungere le zucchine a pezzi di un cm. circa, con la buccia. Mescolare e dopo un tre minuti aggiungere il riso. Farlo tostare bene, aggiungere un dito di vino bianco e farlo evaporare.
Quindi aggiungere poco brodo e fare evaporare. Mentre il riso sta andando, in un padellino appena unto di olio mettere il prosciutto tagliato a julienne e i dadini di pancetta. Far rosolare lentamente.
Il riso va cotto -diciamo cosi'- aggiungendo poco brodo alla volta. Assaggiare spesso e togliere dal fuoco quando mordendo un chicco questo smette di fare rumore. OK, e' solo per dire che il riso va tolto poco piu' che crudo! Fuori dal fuoco aggiungere prosciutto e pancetta e mescolare un paio di volte. Quindi allargare il risotto in un vassoio e schiaffarlo subito in frigo, nella zona piu' fredda.
Al mattino successivo passare il risotto dal vassoio in un contenitore adatto al trasporto e mettelo in una borsina termica. Quelli che come me mangiano in ufficio si riconoscono dalla borsina termica....

Che altro? Rifiutare di far assaggiare ai colleghi, altrimenti che vi resta?

Alla prossima :-)

09/06/09

Baccala' - Estivo?

















Si puo' preparare un piatto estivo di baccala' senza fare una delle solite insalate? Si puo', si puo'.
Quando mia moglie Sabato ha portato del baccala' salato ho cominciato a pensare a una soluzione estiva.
Et voilà. Sembra un'insalata, ma non lo e', e' una preparazione molto gustosa e veloce da preparare.

Ingredienti per 2 persone
300-400 gr. di baccala' salato, pesato dopo l'ammollo di 3 giorni.
3 patate un po' grosse
Mezzo peperoncino rosso secco
3-4 spicchi di aglio
Un bicchiere di olio evo
Mezzo bicchiere di vino bianco
Un ciuffo di basilico
Erba cipollina

Preparazione
Cuocere le patate, tagliate a pezzi di circa 3 cm, molto al dente. Tagliare il baccala' a pezzi di 4-5 cm e scottarli 3-4 minuti in acqua molto calda. Fare attenzione che l'acqua non bolla troppo forte, altrimenti il baccala' comincia a disfarsi. E' sufficiente scottarlo, perche' gia' dopo l'ammollo il baccala' e' tornato ad avere la consistenza di un normale pesce. La scottatura serve solo per togliere il sapore troppo forte e ammorbidire la pelle, che dopo la scottatura sara' facile da togliere.
In un teglione mettere il bicchiere di olio evo, l'aglio tritato finemente e il mezzo peperoncino sbriciolato, no semi. Far andare a fuoco medio finche' l'aglio non inizia a sfrigolare, poi aspettare 30 secondi e aggiungere i pezzi di baccala'. Far prendere sapore due minuti per parte, girando i pezzi con cautela, per non frantumarli. Poi aggiungere le patate e mescolare lentamente per far prendere sapore da tutti i lati alle patate, ma senza romperle.
Dopo altri 3-4 minuti cospargere col vino bianco e salare senza timidezza. Salare? Certo. Il baccala' dopo l'ammollo e la scottatura avra' perso tutto il sale e le patate sono sciocche. Mescolare per un minuto e togliere dal fuoco. Servire con abbondate basilico spezzettato a mano e qualche stelo di erba cipollina. Nella foto non avevo ancora aggiunto il basilico, ma ci vuole!
Consumare a temperatura ambiente, ma anche tiepido e' buono. Anzi, a me piace di piu' quando e' tiepido. Fate voi. Questo piatto fa molto, come si dice, "companatico", quindi prevedere in tavola delle fettine di pane.

Non so a voi, ma a noi questa preparazione piace sempre molto. C'e' il sapore del mare, il leggero piccante di aglio e peperoncino, il fresco del vino bianco e il profumo del basilico.

Provate!

05/06/09

Borbottino toscano, in versione estiva















Anche questa ricetta viene dal nonno Corrado (dal quale ho preso il nome), che spesso la sera si faceva il suo borbottino personale. Praticamente ogni famiglia toscana ha la sua ricetta: alcune volte e' un sistema per riciclare gli avanzi, altre volte e' un piatto costruito apposta. E' comunque un piatto semplice e gustoso.
"Borbottino" viene da borbottare, dove uno dei significati e' "il rumore prodotto da cose che borbottano, specialmente il gorgoglio dei liquidi". In cucina, e particolarmente in Toscana, il borbottino era una preparazione da cena serale che richiedeva delle cotture a fuoco lento, in cui i liquidi cuocevano lentamente sulle stufe, borbottando, appunto. In pratica, un modo per rimediare la cena con quello che era avanzato e con i prodotti che i contadini avevano a portata di mano, come ortaggi e uova. Oltre che per il borbottamento, quindi, si chiamavano "borbottino" anche le preparazioni con tanti diversi ingredienti mescolati, sia cotti che crudi. Ai nostri giorni le cose sono cambiate e anche il borbottino non e' piu' quello di una volta. Oggi il borbottino puo' essere estivo (con pochissima cottura e da mangiare freddo) o invernale (con le classiche cotture a fuoco lento, da mangiare caldo).
Qui vi descrivo un borbottino estivo, il mio, che sembra un'insalata ma non lo e': e' un piatto unico, piacevolissimo e nutrizionalmente ideale. Per i miei gusti una vera golosita'.

Ingredienti
Lesso avanzato (manzo bollito) o anche fegato di vitella saltato. O anche pollo lesso, se vi va. Nella foto la carne quasi non si vede, nel mescolare il tutto mi e' rimasta sotto, ma c'e'.
Patate lesse, cotte nel brodo.
Pomodori maturi (pizzutelli o ciliegini)
NOTA - Considerate che carne, patate e pomodori devono essere circa della stessa quantita' in volume (1/3 , 1/3, 1/3).
Lattuga (poca)
Cipolla rossa (mooolto facoltativa)
Basilico
Olio evo, sale
Aceto?

Preparazione
Carne: se avete il lesso -o il pollo- spezzettatelo sul tagliere. Se avete il fegato saltatelo in poco olio evo e peperoncino per soli 20 secondi (di piu' e' peccato mortale!). Non salare.
Patate: rigorosamente cotte nel brodo. Se possibile cotte insieme al lesso (e chi se ne frega se il brodo non viene limpido), altrimenti cotte nel brodo di dado, vegetale o di carne a vostra scelta. L'importante e' che le patate siano molto cotte, al limite della sfaldatura.
Mescolare la carne con le patate tagliate a piccoli pezzi e con i pomodori, anche loro tagliati a piccoli pezzi. Aggiungere, se piace, delle foglie di lattuga tagliate a pezzetti e il basilico spezzettato a mano.
Dulcis in fundo, per quelli a cui piace, delle fette sottili di cipolla rossa, la piu' dolce che trovate. Ma poca.
Se vi piace l'aceto mettetecelo pure, ma con mano leggera, per non coprire troppo gli altri sapori. Adesso e solo adesso e' il momento di salare abbondantemente e di mescolare bene, in modo che il sale si sciolga a contatto con l'umidita' degli ingredienti. Dopo e solo dopo condire con olio evo. Se avessimo messo per primo l'olio il sale non si sarebbe sciolto bene, perche' il sale si scioglie nell'acqua e non nell'olio, con il risultato che l'insieme vi sarebbe sembrato sciocco e vi avrebbe obbligato a salare ancora. Il sale e' un componente essenziale del sapore, ma non bisogna esagerare. Come diceva mio nonno "Diobono, la roba che garba fa sempre male!".

Ecco qua: questa e' la mia personale versione del Borbottino. E' un piatto semplice ma veramente gustoso e si digerisce bene. Dal punto di vista nutrizionale e' un piatto completo, in quanto a proteine (la carne), carboidrati (le patate), vegetali verdi (la lattuga, il basilico), quelli rossi (pomodori, ricchi di licopene, potente antiossidante), e infine con i grassi nobili (olio evo a crudo). Dal punto di vista nutrizionale e' da proporre tranquillamente anche ai bambini.
In ultimo: e' un piatto che si presta a molte variazioni, costruite voi la ricetta della vostra famiglia.
Dovete solo provarlo :-)





Questa ricetta partecipa alla raccolta interblog "giragiral'orto"

01/06/09

Aspic di zucchine senza pate'

Addio al ponte del 2 Giugno: piove e fa quasi freddo. E allora, vai di post!!!!

















Non un granche' come presentazione (leggerete nel seguito il perche'), ma la ricetta e' buona.

A seguito di uno scambio di commenti sulle zucchine, sulla maggiorana, e sulla "minestra dei becchi" (divertente, vedi QUI ), Evelyne ha lanciato una raccolta di ricette basate sulle zucchine.
Ho pensato e ripensato (mumble, mumble) e ho poi deciso di partecipare, con una ricetta che era da un po' che avevo in mente di fare e che prevedeva l'uso del pate' di fegato d'oca. Ma in dispensa niente pate', e di farselo nemmeno a pensarci, troppa fatica.
Ecco allora che al posto del pate' ho usato della crema di prosciutto cotto (quello, in frigo, c'era).
L'insieme e' da conservare in frigo e da servire affettato come antipasto.
Sul vassoio, con le fette adagiate su un letto di soncino o di rucola, si presenta molto bene, ma e' tutta scena: si realizza facilmente.

Ingredienti per OGNI zucchina
Una zucchina (lapalissiano...)
100 gr prosciutto cotto
25 gr. burro

Per ogni litro di aspic (misurare la capienza dello stampo!!)
1,2 litri di acqua
20 gr di agar-agar (kanten)

Preparazione
Tagliare un quarto del prosciutto a striscioline di 2-3 mm e tenerle da parte, vi servira' un coltello ben affilato. I rimanenti tre quarti vanno tritati finemente e messi in un frullatore con il burro, un pizzico di sale. Se piace aggiungere un cucchiaino o piu' di cognac. Frullare a oltranza, eventualmente aggiungendo un po' di acqua, fino a ottenere una crema. Se siete capaci di montare il burro a mano e ottenere la "vera" spuma di prosciutto, accomodatevi pure.
Bollire le zucchine intere, quindi tagliarle a meta' per il lungo e scavare un po' di polpa. Scavare cautamente, non come me che con un gesto brusco ho rovinato una mezza zucchina. Una volta eseguito lo scavo riempire con la crema di prosciutto, premendo poi con il cucchiaino, in modo da lasciare un incavo.
Sotto, le mezze zucchine con la crema di prosciutto un po' incavata. ..
















Quindi prendere le striscette di prosciutto e disporle per il lungo nell'incavo della crema, vedi sotto...















A questo punto mettere a bollire l'acqua e versarci l'agar-agar, mescolando. Far bollire 5-10 min sempre mescolando. Occhio che il birichino tentera' di traboccare, sorvegliatelo. Deve risultare una roba gelatinosa, ma fluida, che si possa ancora colare.
In uno stampo rettangolare colare, appunto, un cm di questa roba e schiaffare subito nel freezer, oppure nella zona piu' fredda del frigo. Dopo qualche minuto dovrebbe essere solidificata, controllate spesso.
Quando il fondo e' abbastanza duro da reggere il peso delle mezze zucchine, mettetecele, affiancate, ma non a contatto tra di loro. Quindi versare la rimanente roba gelatinosa ai lati delle zucchine (non sopra, rovinereste tutto il paziente lavoro di composizione) fino a coprire, e mettere in frigo in una zona di normale freddo.
L'unica avvertenza e' di non far passare troppo tempo da quando mettete in frigo la base di roba gelatinosa e quando verserete il resto a coprire tutto, perche' altrimenti la roba gelatinosa nella pentola sara' a sua volta solidificata e non la potrete versare.

Per sformare il panetto di gelatina contenente le zucchine dovrete mettere un minuto o due lo stampo in acqua bollente. Il tempo dipende se lo stampo e' metallico o no.

Affettare il panetto e presentare le fette su un letto di valeriana (soncino) o anche di rucola, spruzzando prima il letto di verdura con un po' di aceto balsamico. Nella foto niente letto di soncino/rucola (Domenica, e in casa niente soncino ne' rucola).

Non e' che l'insieme sia saporitissimo (non c'e' il pate'), ma fa molta scena. Fateci caso, quando portate il vassoio in tavola. E' fresco, molto adatto per i mesi caldi.




Come detto, questa ricetta partecipa alla raccolta di Evelyne "Tutto ruota intorno a una zucchina", vedi QUI







La prossima volta al posto dei filetti di prosciutto mettero' sopra la crema delle striscette di basilico, ancora piu' piacevole con il caldo dell'estate.

Alla prossima...