
Solo per dire che siamo stati, finalmente, a mangiare da Lisa, chef del ristorante Munaciello, confidenzialmente il "Muna".
Hanno definito Lisa "giovane promessa della cucina fiorentina": giovane anagraficamente lo e' davvero, ma vanta lunga e fruttuosa esperienza -e passione- in cucina.
Ed e' anche bella, ma questo lo avete gia' visto nella foto di apertura....
Io e Anna Maria siamo cosi' andati al Muna per la prima volta. A piedi, passando l'Arno e entrando nella "rive gauche" (in fiorentino "diladdarno"), che e' la parte piu' vera di Firenze. Lontana dai troppi turisti, con strade strette e ancora con botteghe artigiane. La stessa strada dove eravamo diretti sara' stata larga in tutto 4 metri, mica di piu'.
Varcando la porta si entra in un altro mondo: non troppo illuminato, soffitti alti a volta, mattoni a vista, candele, grandi trecce di agli alle pareti, vicino a festoni di pomodorini appesi, e altro ancora. Intorno, la musica napoletana e a completare l'atmosfera un enorme angelo appeso al soffitto. Il Muna e' fuori dai giri guidaroli, ma e' sempre pieno, segno che la buona cucina "acchiappa".
Ecco alcune foto del posto. Ma prima: NOTA per gli appassionati di fotografia: bello, eh, fotografare col cavalletto, in un ambiente dove le luci sono scelte da voi? Ecco, qui no, era un buio rischiarato da diverse candele e qualche faretto. Io, poi, cerco di evitare il flash, che appiattisce tutto e fa sembrare le persone rimbambite o stupite. Insomma: credo di aver fatto abbastanza bene anche con queste condizioni di luce. O meglio, di buio....


Ma veniamo a quello che piu' interessava a noi: la cucina di Lisa.
Lei e' venuta a salutarci al nostro arrivo, e dopo ogni portata, e' venuta a scambiare opinioni e a darci indicazioni su composizioni e metodi di cottura. Gentile e disponibile, come rarissimamente sono certi chef, anche se in cucina dicono che diriga con decisione la sua truppa.
Intanto che aspettavamo che facesse uscire dei primi e avesse tempo di venirci a salutare ci siamo visti portare davanti un covaccino con l'origano che ad Anna Maria ha fatto spalancare gli occhi dalla gioia. Ottimo impasto, cottura perfetta. Grazie Carmine... (si, perche' il posto e' anche noto per le pizze fatte da Carmine, napoletano verace, come le sue pizze. Carmine e' l'altra colonna portante del Muna).


Poi Lisa si e' informata se avevamo qualche intolleranza alimentare e quindi ci ha detto "faccio io" (che era quello che speravo dicesse...).
Ci ha anche confermato che da lei si fa tutto espresso e che quindi c'era un po' da aspettare (e chissene... abbiamo pensato io e Anna Maria).
Sono arrivati degli antipasti che ricorderemo per un bel po'. C'erano dei gamberi cotti a bassa temperatura (che cosi' mantenevano tutto il sapore del crudo e del mare), sgusciati, aperti per il lungo e adagiati su una crema di caprino lavorata col lime. In un'angolo un'ombra, solo un'ombra, di (Paprika dolce? Cannella?). OK, era pomodoro disidratato, grazie per la precisazione.
Al primo assaggio siamo rimasti immobili, persi nei sapori. Io, lo ammetto, mi sono ricordato che avevo la macchina fotografica quando di gamberi ne era rimasto solo uno....

Poi c'era un sandwich di alici, mozzarella e basilico: leggerissimo. Una frittura, fatta al momento, che ci faceva capire che in cucina la mano e' la cosa piu' importante, oltre alla qualita' degli ingredienti. La ricetta di queste alici la trovate anche
QUI ...
Quindi una caponatina di polpo composta in bicchiere: polpo tenero, pezzetti di pane cafone bruscato e intriso del sapore di mare, olive di Gaeta, minicapperi col sapore del sole, cozze sgusciate. Detto csi' puo' sembrare niente, ma -fidatevi- sono stati attimi di piacere!!
Un altro livello.... Non c'e' niente da fare: la mano si sente. Insieme hanno portato del pane cafone fatto da loro, che pero' non abbiamo mangiato per non smorzare troppo i sapori.
Abbiamo sommerso Lisa di complimenti, e lei si schermiva e un poco arrossiva.
Io e Anna Maria, intanto, abbiamo pensato, come il Boiardo: "
Principio sì giolivo ben conduce..."A dimostrazione ecco Anna Maria che, soddisfatta, aspetta il seguito....

Ed eccolo il seguito: dei paccheri croccanti, con freschissimo pesce bandiera, cubetti di melanzane dry e pomodorini confit. Da mettersi a ululare alla lupina, e -credetemi- io per la pasta sono sempre molto esigente.

Dopo la fine del piatto avevamo ancora in bocca un'ombra vaga di piccante (che non avevamo percepito al momento) e un sentore agrumato delizioso. Lisa ci ha poi svelato che era un minimo di buccia d'arancia. Altro che stella Michelin ci sarebbe voluta... Abbiamo potuto verificato di persona una scelta meticolosa di ingredienti di qualita'. Anche i paccheri: perfetti, scelti da un artigiano pastaio gragnanese.
Eravamo gia' stesi, ma siamo andati sui dolci, perche' Lisa i dolci "li sa fare". Ed e' verissimo. Ci siamo trovati davanti: 1) Cheese cake leggero come una nuvola; 2) bicchiere di crema di zabaione (cioe' zabaione ben montato, cremoso) con minibiscotti, impossibile indovinare come fossero fatti, e fragole; 3) Sorbetti cremosissimi e leggeri (non simil-granita, perdio, ma proprio levigati sorbetti) su crema di frutti di bosco, lamponi interi e foglioline di menta. La descrizione non puo' rendere la qualita' goduriosa di questi desserts.

Mi sono particolarmente piaciuti perche' non erano stucchevoli, ma anzi scendevano giu' che era una meraviglia e non dovevano combattere con i sapori di pesce precedenti.
Un piacere, intenso.

Secondo il mio pensiero Lisa non ha stelle Michelin -o forchette, o quel che vi pare- solo perche' il locale e' grande (120 coperti, ma e' sempre pieno...), e' volutamente "napoletano", quindi sanguigno, debordante, e non e' come quei locali di design, piccoli, belli ma freddi (e mezzi vuoti...). Il numero di coperti consente di tenere i prezzi bassi: vini esclusi si spende sui 35 Euro, troppo poco per meritare stelle....
Vi riporto alcuni indirizzi nei quali andare a sbirciare le recensioni di altri, tanto per capire di cosa stiamo parlando....
Scatti di gusto 1,
Accademia affamati affannati,
Scatti di gusto 2 e ci aggiungo una delle ricettine sciue' sciue' di Lisa, su
Lost in kitchenSeguono alcune foto di Lisa, Anna Maria e di noi tre insieme.

La foto che segue non e' stata fatta da me, e si vede. Come sono modesto....

Un omaggio finale alla Chef: ciao Lisa!

Digerito benissimo, ci siamo addormentati ancora coi buoni sapori in bocca e nella mente.
Alla prossima :)
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