29/11/09

3 su 5: che vogliamo fare?








Gia', che vogliamo fare?

Per il contest "3 su 5" (lanciato il 4 Novembre scorso) ho ricevuto diverse richieste di prolungamento di durata e sono stato, da buona Bilancia, un po' indeciso su acconsentire o meno.
Poi mi sono arreso e ho deciso di prorogare la data limite al 15 di Dicembre.
Chi non ha ancora partecipato ha adesso piu' tempo per inventare e sperimentare, mentre chi ha gia' partecipato puo' inviare, se crede, altre ricette. Si, perche' c'e' chi ci ha preso gusto e ha gia' spedito piu' di una ricetta: Francesca del blog Acquolina.

Io resto in attesa.

Per il premio ho finalmente deciso, sara' una cosa semplice, ma spiritosa. Almeno lo spero.

Per l'intanto ecco una lista aggiornata dei partecipanti.....


Francesca, del blog Acquolina, con i suoi "Tortelli 3 su 5"

Giulia, del blog Rossa di sera, con la sua "Zuppa autunnale con castagna nel caramello salato"

Silvia (nick "furfecchia"), del blog Pan con l'olio, con i suoi "Cannelloni di cavolo nero, con zucca, funghi e castagne, su fonduta di parmigiano"

Alberto, del blog La cucina di Albertone, con le sue "Lasagne al cavolo nero con ragu' di zucca e castagne (al profumo di bosco)"

Virginia (nick "Virgikelian"), del blog "Ai sapori", con il suo "Bottaggio variegato e cupolette di polenta al casera"

ancora Francesca, del blog Acquolina, con la sua "Bavarese 3 su 5"

Lenny, del blog Una finestra di fronte, con i suoi "Gnocchi di zucca con crema di castagne e polpettine di funghi"

Antonella, del blog Pane al pane.. vino al vino, con il suo "Crumble di zucca e cavolo nero con castagne"

Virginia, del blog Lo spilucchino, con i suoi "Ravioli di cavolo nero e castagne su crema di zucca"

Emanuela, del blog Forchettina irriverente, con il suo "Sformato di zucca e castagne con funghi porcini e salamella"

Stefania (nick "stefi"), del blog La bottega delle bonta', con le sue "Lasagnette di pasta fillo con zucca, porcini e castagne glassate al burro salato, su fonduta di taleggio"

Tania, del blog Dulcis in furno, con il suo "Sformato di polenta ai funghi porcini, con castagne e zucca"



Postilla

Segnalo anche due preparazioni di Acquaviva, non le ho accettate perche' con solo 2 ingredienti su 5: le avrebbe rifatte volentieri per raggiungere i 3 su 5, ma le manca il tempo di cucinarle. Per cui le ho incluse, ma "fuori concorso".
Vi riporto i links: La fiaba dei kaki e La castagna viaggiatrice








E siamo a 12. E voi, che aspettate? Troppo difficile? Ma no....



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26/11/09

9 minuti, e lo spaghettino sia !!






















Ecco qua degli spaghetti veramente veloci e profumati di Mediterraneo. Ho usato gli spaghetti Garofalo, del n. 9.
Sono di sicuro e soddisfacente risultato, a condizione che: 1) Gli ingredienti siano di prima scelta; e: 2) Le proporzioni indicate siano rispettate, in modo da ottenere l'equilibrio che ho sperimentato.

Ingredienti, per ogni persona
90 gr. spaghetti, Garofalo n. 9
25 capperi piccoli sotto sale
3 cucchiai olio evo
10 gr burro
Zenzero in polvere
La buccia grattugiata di mezzo limone
15 foglie di menta
Polvere di cannella, per guarnire

Preparazione
Grattugiare il limone. Sciacquare e asciugare i capperini. Triturarne finemente 10 dei 15. Triturare 10 delle 15 foglie di menta.
Mentre la pasta cuoce (non piu' di 11 minuti, come indicato sulla confezione, ma io li ho cotti 9, li volevo molto al dente) si prepara il condimento.
In una padella grande abbastanza da contenere gli spaghetti mettere l'olio e i capperini tritati. Portare a soffriggere a fuoco basso, ma appena soffriggono togliere la padella dal fuoco.
Quando la pasta e' cotta scolarla poco e passarla in padella, aggiungendo il burro, il trito di foglie di menta, la buccia di limone grattugiata e un bel pizzico di zenzero in polvere. Padellare per un paio di minuti, quindi impiattare, guarnendo con qualche capperino intero, le foglie di menta intere e un po' di polvere di cannella sui bordi dei piatti.

All'assaggio si apprezzano, separati, tutti i diversi sapori e profumi. C'e' un buon equilibrio di contrasti e il risultato e' gustoso e insieme delicato.






















E con 9 minuti siamo andati in tavola. Che lo spaghettino sia !!!


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24/11/09

Prima lista partecipanti contest 3 su 5








Ecco i partecipanti, a oggi 24/11....

Francesca, del blog Acquolina, con i suoi "Tortelli 3 su 5"

Giulia, del blog Rossa di sera, con la sua "Zuppa autunnale con castagna nel caramello salato"

Silvia (nick "furfecchia"), del blog Pan con l'olio, con i suoi "Cannelloni di cavolo nero, con zucca, funghi e castagne, su fonduta di parmigiano"

Alberto, del blog La cucina di Albertone, con le sue "Lasagne al cavolo nero con ragu' di zucca e castagne (al profumo di bosco)"

Virginia (nick "Virgikelian"), del blog "Ai sapori", con il suo "Bottaggio variegato e cupolette di polenta al casera"

ancora Francesca, del blog Acquolina, con la sua "Bavarese 3 su 5"

Lenny, del blog Una finestra di fronte, con i suoi "Gnocchi di zucca con crema di castagne e polpettine di funghi"

Antonella, del blog Pane al pane.. vino al vino, con il suo "Crumble di zucca e cavolo nero con castagne"


Sono solo 8 preparazioni, ma guardate di che livello... Gia' ora sono in imbarazzo :-)









POSTILLA

Segnalo anche due preparazioni di Acquaviva, non le ho accettate perche' con solo 2 ingredienti su 5, le avrebbe rifatte volentieri per raggiungere i 3 su 5, ma le manca il tempo di cucinarle. Per cui le ho incluse, ma "fuori concorso".
Vi riporto i links: La fiaba dei kaki e La castagna viaggiatrice









E, per finire, DOMANDA....

Ho ricevuto alcune richieste di prolungamento, che ne pensate se estendiamo il limite fino al 15 Dicembre?

Tenete presente che se portiamo la data limite al 15/12 non ce la faro' a provare le ricette e spedire il premio per Natale, come speravo.

Che mi dite?


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21/11/09

Dessert afrodisiaco



Non solo e' un dessert veramente squisito (Anna Maria, mia moglie, e' un giudice severissimo), ma secondo le piu' recenti teorie e' realmente afrodisiaco!
Non che chi scrive, o chiunque legge, possa avere bisogno della seconda caratteristica, ma nel caso....

Nel settore dei cibi afrodisiaci ci sono tantissime credenze, quasi tutte basate sul niente. Gli unici cibi ai quali la scienza ha riconosciuto un poco di potere afrodisiaco sono i crostacei e certi molluschi (come ostriche e cozze), per il contenuto di zinco e magnesio.
Ma gli effetti variano da persona a persona.   La solita storia: chi tanto e chi niente.
La scienza e' d'accordo anche sulle sostanze contenute in pepe e peperoncino: agiscono sul sistema circolatorio, in particolare nelle zone del ventre e basso ventre.  Ma (pare) quasi solo sugli uomini, e nemmeno su tutti in egual misura.
E poi dobbiamo parlare delle dosi: le quantita' di sostanze afrodisiache contenute e, cosa piu' importante, assorbite, sono minime   Per cui teoricamente per vedere qualche effetto se ne dovrebbero mangiare quantita' assurde.
Dimostrazione: provate a chiedere a chi ha mangiato 24 o 36 ostriche se ha avuto gli effetti sperati, o solo un gran mal di pancia....
Un cenno sugli alcolici: e' noto che possono abbassare i freni inibitori, il che puo' servire ai timidi, ma non certo aumentare gli effetti fisici.....
Quindi creando un dessert con possibili conseguenze afrodisiache dobbiamo pensare a cibi di veloce assimilazione e con consistenti contenuti di glucosio, zinco e magnesio.
Ed eccoci a questa ricetta: se non sara' afrodisiaca e' senz'altro buonissima, e' la quintessenza della dolcezza, senza essere stucchevole.


Ingredienti
Castagne
Vino dolce, tipo passito o zibibbo
Miele, se possibile di acacia
Cioccolato fondente amaro
Pistacchio (abbondante)

Esecuzione
Incidere le castagne sui lati della punta, metterle in una pentola a pressione coperte a filo di acqua e farle cuocere 10 minuti scarsi dall'inizio del fischio. Sbucciare le castagne ancora calde, compresa la pellicina interna, finche' sono ancora calde. Cercate di non romperle. Buona fortuna, a a me si sono rotte quasi tutte, per cui le ho dovute tagliare a meta' conservando la meta' non danneggiata. Ma voi siete di sicuro piu' brave....
Mettere le castagne superstiti in un pentolino con del vino dolce, zibibbo o passito, a coprirle a filo e scaldate il tutto facendo attenzione che non bollano, per non rovinarle. Spengere e lasciare a bagno per alcune ore. Approfittate per sbucciare il pistacchio (la buccia interna e' un po' amara) e tritarlo a coltello.
Al momento di preparare i piatti, o il vassoio di portata, tritare del cioccolato fondente in pezzi molto piccoli e sciogliere il miele a bagnomaria, solo allo scopo di renderlo colabile. Se cola anche senza scaldarlo va bene cosi'.
Sul piatto far colare un basso strato di miele, accomodare le castagne e cospargere intorno i pezzi di cioccolato. Con un cucchiaino far cadere qualche goccia di miele su ogni castagna, quindi far cadere sulle castagne e sul resto molto pistacchio tritato.

Et voila, in 10 minuti e' fatto.

All'assaggio e' un paradiso di dolcezze, ma non stucchevoli. Insistete perche' i commensali con il loro cucchiaino portino alla bocca tutti i tipi di ingredienti assieme: e' la combinazione che e' eccezionale.

19/11/09

Sambousek

























Ho voluto provare a farli, memore di quanto avevo raccolto dagli chef pasticceri egiziani.
Sono stato molto leggero con gli ingredienti dolci, per non stuccare. Un problema dei dolci egiziani e' che sono troppo dolci e che dopo il primo pasticcino uno deve proprio fermarsi, ormai saturo di zuccheri. I miei sambousek sono invece solo leggermente dolci, anche troppo poco dolci per i nostri gusti. Ma a me (e a chi li ha assaggiati) sono piaciuti cosi'.
Comunque ho fatto due tipi di Sambousek: sia dolci che salati.

Dalla foto si capisce che i Sambousek sono ravioloni, che possono essere fritti o al forno. Io li ho fatti al forno, il fritto ammazza un po' la delicatezza dei ripieni.
La pasta: siccome io sono negato per impastare (e' una bugia, in realta' mi fa fatica...) ho comprato della frolla gia' pronta. Pero' se va la fate in proprio tenete lo spessore piu' sottile che potete. La prossima volta voglio provare con la pasta fillo. Ho provato anche con della brise', che da' un gusto piu' salato, il risultato non era male. Per formare il Sambousek ho usato un coppapasta di una decina di cm, sconsiglio di farli piu' piccoli.

Ingredienti, in ordine sparso
Ricotta fresca
Zucchero
Foglie di menta
Uvetta, ammorbidita. Non con alcolici
Noci tritate
Stracchino
Zenzero in polvere

Accendere il forno e portarlo a 160 gradi circa

Base per ripieno dolce
Egual volume di zucchero e ricotta. Lavorare bene,

Sambousek dolce alla menta
Mettere sulla pasta un cucchiaino di ripieno (non di piu', o vi scoppieranno in cottura. Occhio!!), poi inserite un chicco di uvetta e il trito di due foglioline di menta, o di una grande.

Sambousek dolce alle noci
Mettere sulla pasta un cucchiaino di ripieno (non di piu', etc.), poi un chicco di uvetta e un pizzico di noci tritate.

Sambousek salato 1
Mettere sulla pasta un cucchiano di stracchino (non di piu', etc.), poi spolverare con abbondante zenzero in polvere.

Sambousek salato 2
Mettere sulla pasta un cucchiano di stracchino (non di piu', etc.), poi inserire un capperino salato e ben lavato.

Richiudere accuratamente il raviolone, sigillando bene sui bordi. Poi con uno stecchino da denti fate un piccolo foro sulla cupoletta. Altrimenti l'acqua contenuta nei ripieni fa gonfiare il Sambousek e il ripieno si secca.
Infornare a forno gia' in temperatura per una decina di minuti o finche' il colore e' ben dorato. Quelli della foto li ho tenuti troppo..... voi non fate altrettanto !!!
Far raffreddare.

All'assaggio il ripieno fa esplodere in bocca sapori e profumi. Me lo dico da me: sono buonissimi. A me sono piaciuti di piu' quelli dolci che quelli salati, e tra i dolci quelli con la menta, ma dipende dai gusti.
Consiglio di preparare diversi tipi di ripieni (sbizzarritevi!!!) e di servire poi i Sambousek mescolati, lasciando ai presenti il compito di indovinare. Vedrete che saranno molto graditi.
Quelli dolci si servono a fine pasto per essere sgranocchiati in compagnia, ma anche possono accompagnare un te', oppure essere proposti come antipasti semidolci. Quelli salati solo come antipasti.

Provateli, sono veloci da preparare e di grande resa. Saranno apprezzatissimi.

A presto :-)

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18/11/09

Sei ricette del Rinascimento














(Immagine dalla rete)


Piccola nota storico-gastronomica - Il Rinascimento e' posteriore al Medioevo: mentre questo termina verso il 1350 i Rinascimento va dal 1350 a tutto il 1600. Dal punto di vista gastronomico la cucina medioevale faceva largo uso di carni e spezie, anche dolci. Il sale era usato raramente. Nel Rinascimento si continuano ad usare le spezie note nel Medioevo, ma si cominciano ad usare le verdure. Le tecniche di cottura si fanno piu' raffinate.
Sull'uso delle spezie: erano indispensabili, in quanto non esistevano i frigoriferi e i cibi deperibili, ebbene, deperivano. Ma non per questo venivano gettati, si usava quindi abbondare con le spezie proprio per mascheraregli effetti del deperimento. Naturalmente anche per aumentare i sapori, ma il loro uso principale era il mascheramento.

Qui nel seguito troverete alcune ricette, recuperate ed adattate. Alcune le ho recuperate durante la Cena Rinascimentale, di cui ho pubblicato il menu nel mio post del 13/11. Sullo svolgimento della cena, eccezionale -sono rimasto piacevolmente stupito, e non solo dai cibi-, faro' una minicronaca in un prossimo post.

Le ricette che troverete descritte, come quasi tutte le altre del Rinascimento, sono giunte fino a noi tramite vecchi scritti o addirittura per trasmissione orale.

Proseguo con la piccola nota storico-gastronomica - Nel Rinascimento si cominciano anche a trovare grandi cuochi, mentre quelli del medioevo erano semplici cuochi di cucina.
Per esempio Guillaume Tirel, noto con lo pseudonimo Taillevent (1310 – 1395), fu un celebre cuoco francese. Cuoco di numerosi sovrani francesi e imperatori, tra i quali Filippo VI, Carlo V e Carlo VI e' considerato l'autore del celebre manoscritto di cucina chiamato Le Viandier.
In Italia e' celebre Cristoforo da Messisbugo, con la sua opera "Banchetti, compositioni di vivande et apparecchio generale". Il Messibugo era forse nobile, sicuramente un gentiluomo elevato al rango di scalco, figura importantissima nelle corti e nei palazzi signorili, che aveva il compito di tagliare le carni per servirle e di dosarci sopra il sale, all'epoca costosissimo.
Altro grande e' Bartolomeo Scappi, autore del testo "Opera", in 6 volumi. Lo Scappi, cuoco di cardinali e papi e'' ricordato per aver introdotto l'infarinatura e l'impanatura dei cibi. Inoltre traghetto' la gastronomia dal medioevo al rinascimento, spingendo il cambiamento dall'uso di carni di selvaggina piumata alle carni di animali di allevamento. Inoltre applico' tecniche come la marinata, farci' torte salate con carciofi, piselli o altre verdure, e riempi' i dolci con ricotta o formaggio tenero, cose che nel medioevo erano impensabili.
A titolo di esempio ecco una ricetta dello Scappi, copiata dalla sua "Opera".
Anatra in salsa di prugne:
Trovo d’esser di piu’ sorti l’anatre, grosse e picciole variate di piuma e di piede, ma le migliori son quelle che hanno il becco e i piedi rossi, percioche’ si pascono nella campagna, e quelle che hanno il becco e i piedi negri, che si pascano nelle valli non son cosi’ buone.
Spiumate che saranno le anatre e nette dell’interiori, levinosi loro i colli e i piedi, e pongasi in un vaso con tanto vin rosso e un poco d’aceto, che stiano coperte, e prosciutto tagliato a pezzuoli, pepe e cannella, garofani, noci moscate e zucchero, cime di salvia e uva zibibbo e turasi il vaso in modo che non possa fiatare e facciasi bollire per un ora e mezza e piu’ o meno secondo la vecchiezza e la grossezza delle anatre, e cotte che saranno servonsi con il suo brodo sopra e con esse si possono cuocere prugne e visciole secche

Notato che in questa ricetta non si fa uso di sale? Era merce rara e costosa. Ma si comincia a vedere lo zucchero, fino ad allora veniva usato il miele.

Veniamo a noi: nel seguito troverete 6 ricette, adattate ai nostri gusti e agli ingredienti disponibili ai nostri tempi:

SALVIATA
CROSTINI CON SPUMA DI FICHI SECCHI E NOCI
ZUPPA DI PREBOGGION
POLLO FINOCCHIATO
TORTA DI RISO (DOLCE)
PANCRISTIANO




SALVIATA

Ingredienti per 4 persone
8 uova
4 cucchiai di pecorino grattugiato
40 gr. di farina bianca
1-2 bicchieri di latte parzialmente scremato
6 rametti di salvia
olio d’oliva per friggere q.b.

Preparazione
Lavare e tritare finemente le foglie di salvia e metterle in una terrina assieme al formaggio grattugiato, alla farina e al latte; insaporire con un pizzico di sale e di pepe e sbattere il tutto con cura per amalgamare bene gli ingredienti. Ungere un tegame, meglio se di coccio, con l'olio, versarvi il composto e friggerlo. NOTA - Questa piu' che una frittata deve risultare come una crêpe, quindi lo spessore deve essere veramente limitato (max 3 mm) e la frittura deve avvenire in pochissimo olio e a fuoco basso, in modo che l'impasto si rapprenda, ma non colorisca troppo.
Buono caldo, ma molto buono anche freddo, come antipasto.



CROSTINI CON SPUMA DI FICHI SECCHI E NOCI

Ingredienti
Per ogni fico secco, una noce sgusciata e pulita
Vino bianco semidolce, tipo passito o moscato
Polvere di cannella

Preparazione
Spezzettare i fichi secchi e le noci e mettere tutto a bagno nel vino semidolce per una nottata.
Il giorno dopo far bollire qualche minuto il tutto, quindi scolare fichi e noci, cospargere con un pizzichino di sale (per esaltare i sapori) e passarli al passatutto. Si puo' anche usare il minipimer/frullatore, eventualmente aggiungendo un po' del liquido di cottura. Il risultato deve comunque essere ben denso, non deve colare via.
Tostare del pane, affettato non piu' alto di mezzo cm, spruzzarci sopra della cannella e spalmarci la pasta di fichi e noci. Al top mettere una foglia di prezzemolo. Volendo si puo' accompagnare con delle fette di salame giovane, in ogni caso un salame non troppo saporito, per non distrarre il gusto dal crostino.



ZUPPA DI PREBOGGION

Ingredienti
Cavolo nero
Cavolo cappuccio
Bietola
Prezzemolo
Aglio
Basilico
Burro

Tagliare a pezzi piuttosto piccoli del cavolo nero e un mazzo di preboggion, composto di bietole e cavolo cappuccio in egual proporzione e un ciuffo di prezzemolo.
Mettere il tutto a cuocere in acqua bollente non salata, finche' il cavolo nero non sara' tenero. L'acqua non deve essere troppa, il risultato deve essere una zuppa piuttosto densa. Nel caso, aggiungere acqua in cottura. A fine cottura assaggiare e regolare di sale.
A parte preparare un pesto con aglio, basilico, burro, sale, pepe e un po' di acqua di cottura.
Aggiungere il pesto alla zuppa mescolando molto bene.
Servire la zuppa di preboggion molto calda. Nella ricetta originale non e' prevista l'aggiunta di formaggio grattugiato, ma penso che noi possiamo fare un'eccezione, se piace.



POLLO FINOCCHIATO

Ingredienti
Cosce di pollo, complete di pelle
1 finocchio per ogni coscia
Un cucchiaino raso di mandorle tritate per ogni coscia
Qualche foglia di prezzemolo
Burro, Olio evo
Zenzero in polvere (facoltativo)

Preparazione
Tagliare i finocchi a quadretti di un 3 cm circa. Tritare il prezzemolo. In un tegame capiente sciogliere meta' burro e meta' olio, poi portarci a mezza cottura le cosce di pollo. Quindi aggiungere acqua e portare a completa cottura a fuoco lento, senza coprire. Se del caso aggiungere un po' d'acqua. Salare a fine cottura.
Togliere il pollo dal tegame, metterci i pezzi di finocchio, le mandorle e il prezzemolo. Far bollire finche' si addensa. Passare al passatutto fine. Aggiustare di sale. Rimettere pollo e passato in padella e scaldare bene. Se piace, cospargere con zenzero in polvere, senza esagerare. Servire caldo, coprendo le cosce con la salsa.



TORTA DI RISO (DOLCE)

Ingredienti per 4 persone
220 gr di riso
Mezzo litro di latte
Mezzo litro di acqua
3 uova intere + 1 tuorlo
150 gr di zucchero o miele
Vaniglia (essenza?)
Polvere di cannella
1 pizzico di sale

Preparazione
Mettere latte e acqua in una pentola, aggiungere a freddo il riso e la vaniglia e portare a ebollizione. Far continuare la cottura a fuoco basso. Spengere il fuoco e lasciar raffreddare.
A parte sbattere insieme uova, tuorlo, zucchero (o miele) e il pizzico di sale. Unire quindi il riso e cospargere con cannella. Mescolare bene il tutto.
Imburrare una teglia, versarci dello zucchero e farlo scorrere lungo tutta la superficie e i bordi, in modo che lo zucchero resti attaccato al burro. In alternativa, si puo' invece spennellare con miele sia fondo che pareti della teglia.
Versare l'impasto col riso nella teglia e far cuocere in forno una mezz'ora circa a 180 gradi.
E' buona, secondo me, soprattutto fredda.



PANCRISTIANO

Questa merita due parole di introduzione: durante medioevo e rinascimento c'era l'usanza di fare pellegrinaggi a Roma. I pellegrinaggi erano fatti a piedi e passavano per la Toscana, seguendo la Via Romea o la Francigena. Lunghi centinaia di chilometri, rigorosamente a piedi. spesso da persone povere che per sopravvivere potevano contare solo sulla carita' di qualche contadino di buon cuore. Ottenevano da loro ben poco, ma quanto bastava per non morire di fame. Nei casi particolarmente pietosi la padrona di casa preparava e dava il cosiddetto "Pancristiano", cristiano inteso come di carita' cristiana.
Il Pancristiano era fatto inzuppando delle fette di pane, di solito raffermo, nel latte telato. Il latte telato e' semplicemente il latte appena munto, fitrato attraverso un telo. Poi il pane inzuppato viene passato nell'uovo sbattuto e fritto nel burro. A quei tempi friggevano solo nello strutto, avanzo della macellazione del maiale.
Un cibo grasso e robusto, che secondo me i pellegrini digerivano nell'arco di un paio di giorni....
Dicono che i signori lo consumassero caldo, spruzzato di cannella.


A presto :-)


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17/11/09

Questo sono io






















Ho avuto alcune richieste..... eccoci qua.


Ciao


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16/11/09

Sigrid a Firenze, 16/11/09


























La foto qua sopra dice molto del "cavoletto tour": anche a Firenze Sigrid ha scritto tantissime dediche, e tutte personalizzate.




Come al solito e' stata gentile e disponibile con chiunque, vedi sotto





























Peccato che lo spazio messo a disposizione dal Santo Bevitore fosse troppo piccolo, c'era una densita' di partecipanti per metro quadro veramente troppo alta. Ma tant'e'...

Il nostro gruppo (della serie: siamo o non siamo i meglio?) ha portato in omaggio a Sigrid un mazzo di cavoletti e peperoncini, vedere la foto sotto....






























Poi Sigrid ha accettato di buon grado di farsi fotografare con molti di noi. Ecco qua sotto alcune delle foto che ho scattato io...
















































Ed ecco altre foto di colleghi food bloggers...

Livio/San Bernardo
































Chiara e Chiara































Cecilia, della serie: ho avuto il gelatino e me lo godo...






































Visto il poco spazio, le felici chiacchere sono proseguite fuori, sul marciapiede..
























A proposito: con Marcella abbiamo anche noi, qui in Toscana, una nostra Acquaviva !!!!




Discussioni animate.....





































Concludiamo: ho avuto il piacere di conoscere e rivedere diverse foodbloggers, siamo gia' d'accordo che ci ritroveremo quanto prima per cucinare (e consumare!) assieme.


Fine della minicronaca :-)

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13/11/09

Cena nel contado


































Sabato sera parteciperemo a questa cena contadina, fatta cioe' da gente del contado.

Siccome il menu e' quasi illeggibile, l'ho ricopiato qua sotto...

Prima vivanda o primo servizio di credenza
Crostini funghi e pere
Crostini con spuma di fichi secchi e noci, coperti di salame
Salviata
Torta al formaggio e pancetta affumicata

Seconda vivanda o primo servizio di cucina
Zuccata (minestra di zucca, ceci, cannellini e farro)
Torta di riso e zucca

Terza vivanda o secondo servizio di cucina
Rosto in cisame
Pollo finocchiato
Insalata di campo

Quarta vivanda o Secondo servizio di credenza
Torta di pere e mele al mosto

Pane e Vino del contado et Acqua della fonte

(Le cuciniere fiorentine)


Lo scopo e' beneficenza, e, a parte la quota di iscrizione, penso che a tavola ci spilleranno delle offerte "libere". Col ricavato contribuiremo, nel nostro piccolo, a costruire dei pozzi in Africa.
Il menu, l'avrete visto, e' rigorosamente basato su ricette rinascimentali, e a tavola saremo serviti da donne in costume contadino dell'epoca. Tutto e' comunque fatto su base volontaria, niente organizzazioni o catering, solo tanta buona volonta'.
Volevo segnalarvelo, iniziative come queste dovrebbero essere piu' frequenti.

E, anche, volevo farvi un po' rosicare.....



PS - Per il mio contest "3 su 5" ho gia' ricevuto diverse ricette, ne pubblichero' una prima lista a breve. Amici e conoscenti si stanno scervellando per inventare qualcosa da presentare.
Ho anche ricevuto qualche rimostranza da mariti che lamentavano che le mogli li scocciassero in continuazione: "e te, come faresti?".

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11/11/09

Carabaccia - Un comfort food da 5 minuti






















E' periodo di zuppette calde, un genere di conforto che la sera rasserena le pance e gli spiriti.
Se poi si va anche a tavola in 5 minuti....
Il trucco consiste nell'avere una minestra di verdura pronta, magari avanzata, e proporla in una nuova veste, piu' golosa.
Mia moglie quando prepara la minestra di verdura la fa in quantita' industriali "cosi' la mangiamo in settimana...". Lodevole proposito, ma poi quel pentolone va smaltito. Bene, questa e' una saporosa soluzione :-)

Questo post e' una riedizione del mio primissimo post, ho deciso di copiarmi per far vedere ai nuovi lettori una vecchia ricetta, che pure ha i suoi meriti. La storia, divertente, che ha dato origine alla ricetta la potete rileggere QUI.

In un menu di ristorante la carabaccia potrebbe essere ribattezzata "Piatto rinascimentale di origine contadina, rivisitato per adeguarlo ai nostri attuali gusti". Carabaccia, ma cos'e'? La carabaccia e' nata chissa' dove e chissa' quando e ha avuto un grande sviluppo nel rinascimento toscano. Seguendo il gusto dei tempi comprendeva anche ingredienti agrodolci, come zucchero, aceto, mandorle e cannella. Spesso era il pasto serale dei contadini, che aggiungevano anche un uovo a crudo. E' riportato che anche Leonardo da Vinci, vegetariano convinto, ne fosse ghiotto.
Nel seguito la ricetta, adattata ai gusti dell'oggi. Tempo di esecuzione: 5 min al massimo

Ingredienti - Per 2 persone
4-6 mestoli di minestra di verdura densa, con le verdure a piccoli pezzi
2 fette di pane, meglio se toscano (non salato)
Formaggio pecorino maturo
1 Spicchio di aglio (facoltativo).
Olio evo, se possibile di quello nuovo, bello pizzichino

Preparazione
Abbrustolire il pane. Deve risultare croccante e di colore marrone, non carbonizzato. Strofinare leggermente i due lati con l’aglio oppure ungerli con olio aromatizzato all'aglio. Se il sapore dell’aglio non fosse gradito se ne puo’ fare tranquillamente a meno, nel qual caso sarebbe consigliabile utilizzare del pane non toscano (salato).
Disporre in ogni piatto 2 mezze fette di pane abbrustolito ed eventualmente agliato. Coprire il pane con abbondanti fettine (scaglie) di pecorino, spessore max 2 mm.

Assemblaggio
Versare in ogni piatto due mestoli di minestra di verdura molto calda. Ricoprire con 4-6 scaglie di pecorino, spessore max 2 mm. Un giro di olio evo versato a filo sottile, servire subito. Il pecorino deve risultare morbido, non fuso del tutto.

Si, lo so, alla fine e' minestra riscaldata, ma vi assicuro che l'insieme dei sapori e' golosissimo !!!

A presto



PS - Vi ricordate, vero, del mio primo contest, il "3 su 5" ?

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08/11/09

La crostata di mele e mandorle é di Adriano Continisio

La crostata di mele e mandorle é di Adriano Continisio.

Punto e basta.


Vergognati !
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04/11/09

Invenzioni autunnali - Contest "3 su 5"





















Ormai da giorni e settimane sui vari blog vedo ricette con zucche, castagne, funghi, diosperi (cachi), cavolo nero e altri prodotti dell'autunno. Ma vedo anche molte repliche e poca cucina creativa, ossia poche invenzioni.

Allora ho pensato: perche' non stimolare l'inventiva di chi ama cucinare? Lo so, lo so, inventare qualcosa di completamente nuovo in cucina e' quasi impossibile, ma almeno ci si puo' provare....

Lancio allora il mio primo contest: proponete delle ricette che abbiano come ingredienti principali tre dei cinque prodotti di cui sopra. Principali, ho detto, niente ricette con due ingredienti protagonisti e l'altro, che so, come salsina di accompagnamento.

Difficile? Ma certo! Altrimenti che gusto c'e'?

A parte l'utilizzo contemporaneo, prevalente e non marginale, di tre prodotti di vostra scelta avete la piu' ampia liberta'.

Cavolo nero
Zucca
Diosperi (cachi)
Castagne intere (no farine)
Funghi

C'e' tempo fino al 30 Novembre, dopo di che -a mio insindacabilissimo giudizio- verra' proclamata la ricetta vincitrice.
Il mio metro di giudizio si basera' sia sulla novita' che sulla cucinabilita'. Percio' preparazione eseguita in una normale cucina e da normali foodbloggers. Quindi niente strampalatezze, please, e niente ingredienti quasi impossibili da trovare, come ad esempio sovraccosce di coccodrillo, testicoli di toporagno, fave antartiche, o pomodorini venusiani :-)

Cosa ci sara' di premio? Ancora non lo so, qualcosa mi verra' in mente, e sara' di sicuro gradito.

Per partecipare pubblicate la ricetta nel vostro blog con un link a questo post, e aggiungete qui un commento che mi faccia sapere della pubblicazione.
Se una ricetta del genere l'aveste gia' pubblicata va bene lo stesso: aggiungere il link da voi e commentare qui.

Se credete, questo e' il logo da riportare.







Periodicamente pubblichero' l'elenco aggiornato delle ricette partecipanti.

Penso che pochi accetteranno la sfida, che e' piuttosto ardua. Come si dice: pochi ma buoni :-)

Allora che ne dite? Ho stimolato in voi fantasia e spirito competitivo? Accettate la sfida?

3 ingredienti su 5...























Voglio proprio vedere quanti saranno cosi' coraggiosi (pazzi?) da provarci....

Vi aspetto


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02/11/09

Vellutata di cavolo nero - Zero grassi


























Il tempo del cavolo nero si avvicina... Non quello del supermercato, quello si trova tutto l'anno, ma quello che si raccoglie dopo la prima notte che lascia i campi con la brina.
Qui da noi ancora niente brina e questo cavolo nero viene dal supermercato, pero' la ricetta quella e'.
Che poi proprio nero non e', ma di un bel verde scuro, come si vede in fotografia.
Non vi dico che coccola e' stata il mangiarla caldissima, soffiandoci anche un po' sopra.

Ingredienti per 2 persone
7-10 foglie di cavolo nero (dipende dalle dimensioni)
2 patate piccole
1 spicchio di aglio
1-2 litri di brodo di verdura
Sale, Pepe
Anellini o altra pasta non troppo grossa
Eventuali aggiunte, vedere sotto

Preparazione
Sbucciare le patate e tagliarle a dadini di un paio di cm. Separare il gambo dal resto della foglia (gia': come si chiama la parte che non e' gambo? Chi di voi lo sa?) e tagliarlo a pezzetti. Per fare velocemente questa separazione stringete la base del gambo nella sinistra, poi fate scorrere la destra lungo il gambo, stringendo un po'. Di solito funziona.
Il gambo rimasto non serve in questa preparazione, ma vi consiglio di friggerlo dopo averlo intinto in pastella di acqua e farina. Strepitoso.
Lessare i dadini di patate, lo spicchio di aglio e i pezzetti della foglie nel brodo di verdura, finche' all'assaggio la si sente tenera. Niente sale. Nel frattempo in altro brodo di verdura salato far cuocere gli anellini. Cavolo e anellini hanno tempi di cottura diversi e quindi vanno cotti separatamente. Quando le foglie sono cotte mettere cavolo e patate nel bicchiere del minipimer (o frullatore) con poco brodo di cottura. Frullare a oltranza, eventualmente aggiungendo brodo di cottura, dipende da quanto fluida vi piace la vellutata. Assaggiare, regolare di sale e magari di pepe e rifrullare un attimo. Rimettere al fuoco per far ricuperare il calore perso durante la frullatura. Versare nei piatti aggiungendo gli anellini scolati. Consumare caldissimo.

Le aggiunte, molto opzionali - Potreste usare dei dadi di pane fritto al posto della pasta, piu' saporiti, ma un po' grassi. Oppure potreste mettere sul fondo del piatto una fetta di pane casalingo ben tostato e versarci sopra la vellutata. Oppure potreste spolverare con formaggio pecorino (romano?) grattugiato. Magari potreste aggiungere un filo d'olio evo a crudo. Oppure, se non vi preoccupate dei grassi, potreste aggiungere una quenelle di ricotta. Insomma, sbizzarritevi. A noi e' piaciuta senza aggiunte.

All'assaggio si sente, bello deciso, il sapore del cavolo. Una vera delizia invernale. Secondo noi se si vuol apprezzare il sapore del cavolo in purezza le aggiunte non servono, ma voi non siete noi, quindi fate secondo il vostro gusto. Pero', prima, vi consiglio, assaggiate la vellutata senza aggiunte.

Buon appetito :-)

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