30/06/11

Mangiaebevi, anni '80?



















Chissa' perche' il cosiddetto mangiaebevi mi fa pensare agli anni '80.
Anni in cui avevo una azienda a Milano, anni dove si diceva "Milano da bere", dove si passavano delle serate in Brera, tra Via Madonnina, Via Fiori Chiari, e simili.
E il bello e' che ancora adesso non ricordo di averci mai mangiato un mangiaebevi, ricordo invece gli spaghetti piccantissimi a mezzanotte, e altro.
Perche' allora, ma oggi non saprei, Brera era il centro della vita serale, non si parlava di "movida" (che sa tanto di obbligo di girare), ci si godeva solo la vita. Non girava tanta droga, non c'erano torme di ragazzi vocianti con bottiglia di birra in mano, o bicchieri di plastica con alcolici mescolati.
Si, altri tempi.
Tornando al qui e ora, stamani a Firenze c'era un caldo umido bestiale, tanto che dopo la doccia ci si sentiva subito sudati e unticci. Come Dio vuole, e con l'aiuto dell'aria condizionata, si arriva a sera, ma un po' sullo sfinito.
Ecco che il famoso mangiaebevi torna alla mente, bello freddo e invitante, e subito scatta la voglia di fare.  Con quello che c'e' in casa, perche' no.
Dopo la cena il nostro mangiaebevi, bello fresco, e' stato quasi un'estasi.
Io l'ho improvvisato cosi'....

Ingredienti per 2 persone sfrante dal caldo
1 ananas non troppo grande
Una centrifuga, e chi la pulisce
3 pesche noci bianche
3 albicocche
3-4 cucchiai di zucchero
foglioline di menta

Preparazione
Sbucciare l'ananas e passarlo alla centrifuga. Se non avete una centrifuga frullatelo il piu' possibile, poi passatelo al colino cinese, o dove volete voi, basta che dell'ananas resti il puro succo. Resistere alla tentazione e NON zuccherare il succo di ananas.
Tagliare meta' della frutta a spicchi sottili. In una padella antiaderente con lo zucchero fare un caramello leggero e caramellarci gli spicchi. Farli raffreddare in frigo, in modo che diventino belli croccanti.
Mettere in frigo anche il succo di ananas (a meno che non si sia ottenuto il succo da un ananas gia' tenuto in frigo) e l'altra meta' della frutta.
Quando e' tutto freddo comporre il mangiaebevi.
Affettare a spicchi sottili l'altra meta' della frutta. In una coppetta adatta versare il succo di ananas, poi mettere gli spicchi di frutta, alternando pesche e albicocche, e gli spicchi caramellati a quelli tagliati sul momento. Aggiungere delle foglioline di menta per guarnizione.




















Si presenta anche bene, vero? All'assaggio si nota subito il contrasto tra la frutta caramellata e quella fresca, seguita dal contrasto tra il dolce della frutta caramellata e l'aroma naturale della frutta fresca. Mangiando la frutta insieme al succo di ananas si assaporano insieme sapori dolci e leggermente aciduli, il tutto ben freddo.
Un dessert che non si finirebbe mai di mangiareebere.
Lascia lo stomaco fresco e la bocca felice, ve lo consiglio (ma non aggiungo "caldamente" perche' non e' il periodo adatto).
Provatelo, e' una fresca delizia, tutta naturale.

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28/06/11

Capellini speziati estivi





















 Questa ricetta fa parte delle mie sperimentazioni, in particolare sull'uso della spezia Allspices nelle preparazioni salate.
Questa spezia e' anche nota come pepe garofanato, o pimento, o pepe giamaicano, o anche pimienta gorda. Il nome inglese significa "tutte spezie", in quanto in una sola spezia si possono apprezzare tante diverse fragranze, come cannella, noce moscata, chiodi di garofano.
Nei paesi di lingua anglosassone viene utilizzata quasi solo come aromatizzante per i dolci (di solito Pancakes).
In molti altri paesi, sia caraibici che nel Medio Oriente, maggiormente in Palestina, viene invece usato per aromatizzare e insaporire piatti di carne o per fare salse di accompagnamento.
Potevo io resistere a usare quasta spezia nei salati? Certo che no, ho gia' pubblicato tre ricette: Lasagnette monoporzione quasi caraibiche, un Goulash di nasello e infine il Gumbo senza gombo.
Mi mancava di provarlo con il nostro cibo nazionale: la pasta.
Considerando che stiamo entrando nell'estate ho esperimentato due ricette da consumare tiepide. Siccome sono piaciute ve le propongo. Sono anche veloci da fare, il che non guasta mai.

Ingredienti per 2 persone
120 gr di spaghettini o capellini, ma di quelli buoni
8-9 bacche di allspice (pepe garofanato)
1/2 cuccchiaino di zenzero in polvere
2 coste di sedano non sbiancato
60 gr di burro salato
Un pizzichino di peperoncino in polvere

Preparazione
Siccome la pasta sara' consumata tiepida e' importante che sia di quella buona, che tiene molto la cottura. La prima prova e' stata fatta con degli spaghettini, la seconda, quella qui fotografata, con dei capellini. Purtroppo i capellini che ho usato non erano il massimo e mentre li fotografavo e si stavano intiepidendo si sono un po' appallati, e si vede.
Per un fanatico della pasta come me una pasta che intiepidendosi si attacchi e' peccato mortale, ho depennatao quella marca dalla mia lista di ingredienti preferiti. Il sapore complessivo pero' non ne ha risentito. Foto a parte la ricetta e' stata un successo.
Tritare il sedano piu' o meno finemente, a me e' piaciuto tritato un po' grosso, in modo da sentirlo bene sotto identi, a fare contrasto di consistenze.
In una padella grande abbastanza da saltarci poi la pasta far sciogliere lentissimamente il burro salato. Se non avete burro salato poco male, aggiungerete una bella presa di sale alla pasta ancora nel colino: una bella girata e via.
Insieme al burro mettere in padella lo zenzero in polvere, un pizzichino di sedano tritato e le bacche di allspice. Io le ho schiacciate sotto la lama di un coltellaccio da cucina, ma naturalmente si possono macinare, purche' siano macinate grossolanamente, il risultato sara' migliore. Far sciogliere agitando la padella, in modo che il burro assorba tutte le fragranze delle spezie.
Cuocere la pasta AL DENTE, scolarla e aggiungere un pizzico di sale nel colino. Versare la pasta in padella e mescolarla bene al condimento.
Impiattare, cospargere con abbondante sedano crudo tritato e un pizzichino di peperoncino in polvere. Quest'ultimo servira' per dare "una botta di vita" al piatto, ma naturalmente dipende dai gusti.
La pasta deve essere servita tiepida, o anche calda, in modo che il burro resti comunque fluido.
Ho provato anche una versione con l'olio al posto del burro, ma con il burro il risultato e' molto, ma molto superiore.
Un po' di burro una volta tanto non e' peccato. Pensate solo a quanto ne mettete nei dolci: anche li' non e'  peccato.....
Questo piatto e' stato graditissimo a tutti quelli che l'hanno assaggiato (compresa la mia prima giudice, Anna Maria), in particolare sono rimasti sorpresi dalla delicatezza e dai profumi.
Sapori e profumi inediti, mai provati prima. Sorprendente.























Ne ho fatta una seconda versione, dove la polvere di peperoncino non c'e', ma la dose di sedano tritato e' raddoppiata rispetto alla prima versione.
Raddoppiata sia in padella che a crudo sul piatto.






















Come si puo' descrivere un piatto speziato? A noi e' piaciuto moltissimo l'insieme degli aromi, molto fresco. L'insieme era delicato, profumato e saporito di spezie allo stesso tempo. Il sedano croccante era delizioso.

Ve lo consiglio vivamente.

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24/06/11

Contest del Perche' -- Le vincitrici
























Eccoci qua.   Dopo il necessario mumble mumble ho deciso chi premiare.
Il mini contest era nato da una mia osservazione in giro per i blog: risultava che le donne foodblogger pubblicavano molti piu' dolci che primi piatti.
Inoltre, e me lo hanno confermato in diverse, quando si pubblica un dolce c'e' un'impennata nel numero dei visitatori dei blog.
Mi sono chiesto il perche' e ne ho fatto un mini contest.
Per partecipare si doveva solo spiegare questo perche'.

Adesso, prima di proseguire, premetto che ho scelto le due risposte che a me sono piaciute di piu', quindi ho usato un criterio assolutamente soggettivo e, aggiungo, autoritario.
Siccome in questo mini contest non si danno giudizi sulle capacita' di cucina; e siccome non ci sono sponsors e ricchi premi, voglio sperare che non si accendano polemiche come vedo spesso in giro per i blog.
Non ho sponsors e i premi li ho pagati di tasca mia, quindi scelgo e premio chi pare a me.  Punto.

Nelle risposte ho trovato i perche' piu' vari, tutti intelligenti, moltissimi divertenti.

Eccone alcuni, presi qua e la'....

> per l'influenza degli ormoni nelle donne
> per il fatto che gli uomini vogliono riempirsi la panza
> perche' da piccole non gli avevano comprato il "Dolce Forno"
> perche' le donne vivono un'amara esistenza (visto che stanno con gli uomini) e quindi amano i dolci
> perche' il motto delle donne e' "Liberté, Egalité, Frivolité" e i dolci sono appunto frivoli
> perche' i dolci danno modo di fotografarli con calma, mentre i primi vanno mangiati subito (marito che scalpita)
> perche' nei dolci le donne riescono ad essere piu' creative
> perche' la donna e' delicata, complicata e dolce, proprio come la cosa che ama cucinare di piu'
> perche' le donne sono "la dolce meta' del cielo"
> perche' hanno una carenza psicologica affettiva
> perche' dal punto di vista sociale si sono create nel tempo delle associazioni tra salato = forte e dolce = delicato
> perche' sono un sostitutivo del latte materno, un modo per continuare a dare e a darci amore
> perche' i dolci sono preparazioni raffinate, e le donne lo sono

Basta cosi',  di belle spiegazioni ce ne sono ancora tante, semmai andate a rileggervi tutti i commenti   :)


Ho deciso di assegnare due premi: uno alla spiegazione meglio motivata, e l'altro a quella piu' umoristica, ridanciana o irriverente.
Poi -in corso d'opera- ho trovato una terza spiegazione che mi e' piaciuta moltissimo, ma avevo gia' comprato i due premi.   Quindi mi sono inventato una "menzione d'onore".

Comunque sia ho spedito i due premi alle vincitrici, con preghiera di farsi fotografare assieme al premio e di autorizzarmi a pubblicare la foto.
In un caso ho avuto la foto mentre nell'altro (per motivi logistici che vi diro') non e' stato possibile e la foto non ci sara'.

Vabbe', ve l'ho menata abbastanza, e' ora di annunciare le vincitrici.

Squilli di trombe e rullo di tamburi......





























Un premio va a Carola, della Casetta delle Pesche.....
"La pasticceria lascia spazio alla fantasia ma va seguita minuziosamente, con dosi precise  .... mentre l'uomo che cucina di solito e' un creativo senza regole"


Eccola qua sotto, con il premio (una semplice coppa) e con la sua splendida Coco'























L'altro premio va a Stefania, l' Araba Felice.....
"Perche' noi ci prendiamo la dolcezza che voi non sempre ci date, e voi la sostanza che noi a volte vi facciamo mancare".

Non c'e' foto di Stefania con la sua coppa, perche' sta per tornare in Italia e c'era il rischio che coppa e vincitrice non si incontrassero.
Quindi Stefania ha chiesto di spedirle la coppa all'indirizzo italiano e la foto in questo momento non ci puo' essere. Pazienza.






E adesso alla cosiddetta "Menzione d'onore": non avra' una coppa, ma la meriterebbe.
La Menzione d'onore va a Lydia per....
"A me a scuola hanno insegnato che il simile attrae il simile, indi per cui le donne cucinano dolci".

Niente coppa per te, Lydia, ma quando passi da Firenze, magari insieme a Giovanna, vi invito tutte a mangiare da Lisa (che forse mi fa anche un po' di sconto....).







Ecco qua, finito. 


Grazie a tutte, mi avete davvero deliziato con i vostri perche'.


Appuntamento tra un anno, per il prossimo contest :)



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22/06/11

Melon au Grand Marnier..... quasi





















Oggi e' stata una di quelle giornate che io chiamo "del quasi".
Dove il lavoro va quasi bene, il pasto e' quasi buono, l'aria condizionata quasi funziona, il traffico quasi scorre, etc.
Anche quando mi sono messo in testa di fare una mia versione di melone al Grand Marnier ho incontrato molti quasi. Il melone era quasi maturo, lo scavino l'avevo quasi trovato, il Grand Marnier era quasi finito e la bottiglia non si voleva stappare, la panna si e' quasi smontata, il centrifugato e' andato quasi tutto dove doveva (ma il resto e' sprizzato sui miei piedi, diventati belli appiccicosi), la macchina fotografica era quasi scarica, etc.
Insomma una di quelle giornate li'.
Intanto spiego cos'e' il Grand Marnier: e' un miscuglio composto da vari Cognac, da essenza (non succo!) d'arancia, e altri ingredienti. E' stato creato intorno al 1880 in Francia e si trova raramente in giro, almeno quello vero, quello buono. Adesso ho smesso di bere alcolici, ma ho ancora in mente l'aroma paradisiaco del vero Grand Marnier. Vengono usate misture in proporzioni rigide (e segrete) di Cognac di 20-25 anni di varie regioni francesi, delle essenze di arancia (dette essenze di Portogallo), che altro non sono che oli essenziali solubili in alcol, e cosi' via.
Un vero liquore da meditazione, da gustare a piccolissimi sorsi, vietato fumare nelle vicinanze.
Una bottiglia di Grand Marnier di quelli appena descritti puo' costare anche 150 Euro. Poi le "imitazioni", fatte con brandy di 3-4 anni e essenze di seconda scelta, si sprecano. Intanto queste "imitazioni" si chiamano "Gran Marnier" senza la d, perche' altrimenti sono dolori per via del copyright. Comunque si trovano al supermercato e finiscono di solito in dolci o nei cocktails.
Vabbe', transeat....
Che c'entra il melone? C'entra perche' in Francia si e' scoperto che il sapore del melone maturo lega benissimo col Grand Marnier.  Un dessert che un amico francese mi ha fatto provare (tanti anni fa) e' il Mezzo Melone al Grand Marnier. Consiste in un mezzo melone svuotato dai semi, riempito con palline ottenute dall'altra meta' del melone e coperto di Grand Marnier. Tutto tenuto in frigo per almeno un'ora. Vi assicuro che alla fine del pasto si comincia assaggiando queste palline deliziose e fresche, si continua perche' non si smetterebbe mai e finisce che vi devono portare via a braccia, briachi come tegoli (detto in  fiorentino), ma felici.
Ho voluto rifare una mia versione, molto, molto piu' morigerata e, come dicevo, mi e' venuta quasi bene. Insomma, non tiriamoci troppo giu', e' sempre e comunque una vera delizia, che si puo' servire senza paura a chiunque e che piacera' moltissimo nelle calde serate estive.

Ingredienti per 2 persone
3 cucchiai di Gran Marnier, purtroppo senza la d.
1 melone retinato, ben maturo
1 scavino piccolo, se lo trovate (io no)
3 arance bionde
1 centrifuga e chi ve la pulisce (non io)
Panna montata
Lingue di gatto all'arancia
Menta o Basilico per guarnire

Preparazione
Misurare i cucchiai di Gran Marnier e travasarli in un barattolo. Chiuderlo per non sprecare l'aroma e metterlo in frigo per un'ora.
Mettere il melone in frigo per almeno due ore. Idem per le arance. Se siete dei puristi come me mettete in frigo anche i bicchieri, o coppette, o quel che sono.
Tagliare il melone a meta' e con lo scavino ottenere  da una delle due meta' tante palline. Siccome lo scavino lo avevo quasi trovato, ma sentendosi cercato chissa' dove si e' nascosto, ho dovuto invece ottenere tanti cubetti a coltello. Fa lo stesso, salvo che le palline di melone sono moooolto piu' coreografiche....
Dall'altra meta' ottenere due fette ben pulite, senza buccia, ovviamente. Sbucciare bene le arance e pelarle al vivo.  Passare fette di melone e arance in centrifuga. O altrimenti arrangiatevi con colini, chinoises e simili. Quello che si vuole ottenere e' puro succo filtrato.
Montare la panna. Cucinare delle lingue di gatto all'arancia. Io non l'ho fatto, infatti in foto non ci sono, ma se avete tempo e voglia voi fatelo, sono il complemento perfetto.
Riempire il bicchiere di palline (per me cubetti, sigh), versare  il centrifugato di arancia e melone fino quasi a coprire, aggiungere il Gran Marnier e, su un lato, un fiocco di panna e la menta. E magari un paio di lingue di gatto infilate nella panna.
Il bello di questo dessert e' che si possono preparare i componenti molto prima e assemblare il tutto poco prima di servirlo. L'assemblaggio e' questione di 2-3 minuti. Sconsiglio invece di assemblare molto prima e tenere in frigo, i sapori si mescolano e i profumi se ne vanno. Servire subito, bello fresco.




















Avrete notato che non ho usato zucchero. Secondo me e' migliore senza zucchero, che peraltro si sentirebbe poco, essendo il tutto molto freddo di suo. Ma sono gusti.
All'assaggio si verifica il fenomeno una-pallina-tira-l'altra e dopo aver detto "ma e' buonissimo", finiranno il dessert senza dire altro, concentratissimi.
Il sapore e i profumi li potete immaginare, e' un dessert che fa sognare.  Il Gran Marnier si sente appena in sottofondo, in pratica aggiunge solo aroma.
E' un dessert-quasi gelato che piacera' moltissimo, ve lo consiglio.


Aggiornamento: l'amica-di-tastiera Babs mi fa notare che la panna a lei non sembra una grande aggiunta.  Effettivamente avevo pensato di usare parte del succo arancia-melone facendolo addensare un po' con agar-agar o simili.  Il risultato perfetto sarebbe stato non qualcosa di solido, ma di cremoso, quasi un sorbetto.   Poi la pigrizia mi ha vinto, e cosi'....
Ma se voi non siete come me, fatelo. E immaginatevi invece della panna una montagnetta di crema melone-arancia-gran marnier.
(SLURP)

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20/06/11

mumble mumble in corso




















Per il mio mini contest sul perche' le foodblogger donne pubblicano piu' dolci che primi piatti....

......... ebbene, ho iniziato a valutare i vostri perche'.


Le vincitrici saranno proclamate tra qualche giorno, alla fine del mumble mumble.....

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15/06/11

Il menu di Torre del Saracino, grazie Greta, Greta grazie

Questa mattina ho trovato che Greta aveva, con la pazienza che a me e' mancata, annotato e fotografato tutte le 15 portate del menu di Gennaro Esposito della Torre del Saracino della serata del 11/06.
Eravamo li' grazie all'invito del progetto Gente del Fud.

Vi rimando direttamente al post di Greta,     Enjoy :)



Grazie Greta,   Greta grazie ! ! ! ! !


We all love you for the report  ! ! ! !





Aggiungo una vera chicca di Dario, chi c'era capira' il perche'....





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13/06/11

Gente del Fud, un progetto che mi piace





















Sono stato con mia moglie al week-end di presentazione del progetto "Gente del Fud" di Pasta Garofalo.
Insieme a me sono stati invitati circa un centinaio di foodbloggers. Conoscendo un po' il mondo ed essendo io contrario e intollerante a sponsorizzazioni, markette e cose del genere, ho subito contattato l'organizzazione (ciao, Giorgio) e ho chiesto se partecipare comportasse qualche limite o vincolo per il futuro.
La risposta e' stata un deciso "assolutamente no" e ho confermato la partecipazione.
Quello che veniva prospettato era allettante: un week-end tutto compreso in un Hotel della costiera equense, appena fuori Castelammare di Stabia. QUI il link al sito dell'Hotel. C'era poi la possibilita' di prenotare una cena in diversi ristoranti famosi, e io, quando ho visto che c'era elencata La Torre del Saracino di Gennaro Esposito, con posti molto limitati, ho prenotato immediatamente.
Sugli argomenti dell'incontro regnava il segreto. Intrigante aspetto...
L'organizzazione era perfetta, noi ci siamo spostati in treno e sono venuti a prenderci alla stazione di Napoli. Altri sono stati prelevati all'aeroporto o anche al porto.
Il Sabato era dedicato al viaggio e al tempo libero. Peccato che poi sia piovuto, con Anna Maria avevamo adocchiato un chiosco, a noi gia' noto, che preparava granite coi limoni della costiera. Pazienza, non manchera' occasione di riprovarci.




















Appena arrivati ci hanno dato un kit di benvenuto con dentro, udite, udite, un vasetto di cicerchie doc e uno di peperoncino locale (ci hanno consigliato di annusare il peperoncino ed e' vero, profumava di sole e di costiera, incredibile), delle magliette con i loghi di Gente del Fud e uno smartphone Nokia con annessa password per utilizzo di wi-fi gratuito. Con la raccomandazione di caricarlo perche' sarebbe servito il giorno dopo.
Consentitemi un complimento di natura professionale agli ideatori e agli organizzatori: hanno lavorato molto bene, e ve lo dice uno che di questi eventi ne ha organizzati diversi, anche con ospiti internazionali. Io sono stato in grado di percepire tutto il lavoro di ideazione e organizzazione, il dietro le quinte, e quello che ho visto mi e' piaciuto. I miei complimenti.
Fine della digressione professionale e torniamo a noi. Il Sabato e' terminato con la cena da Gennaro Esposito, cuoco dell'anno 2011, una celebrita' per noi appassionati. Noi da Gennaro eravamo solo in 12, i piu' svelti a prenotare, gli altri sono andati in almeno altri 7 ristoranti di livello sulla costiera. 
Le donne, inutile dirlo, si presentavano in tutto il loro splendore. Una per tutte, l'amica Giulia, del blog Rossa di Sera....






















Io e Anna Maria


























Anche qua shuttle Hotel-ristorante e ritorno. Menu' non dichiarato, ma con Gennaro si casca sempre bene. Bel locale, si vede la mano di un bravo architetto, non uno di quelli che vogliono stupire per forza. Gennaro si e' fatto avanti a darci il benvenuto e io, gia' vecchio venditore e quindi equipaggiato di  faccia stagnata, gli ho chiesto se potevo fotografarmi con lui. Il quale, umano e simpatico com'e', non si e' negato.
Ora, accettare di farsi fotografare quando la tavolata e' tutta di foodbloggers e' sempre imprudente. Mentre eravamo in posa tutti hanno tirato fuori macchine fotografiche e smartphone, al che Gennaro, fermo in posa, mi ha sussurrato a mezza bocca: "disastro...".
Qua sotto, insieme a me (io sono quello col sorriso da deficiente).





















E qua sotto con Anna Maria, a destra, e con Emanuela di Forchettina Irriverente. Tutte le altre foto le troverete nei blog degli altri.






















E poi e' cominciata l'avventura: 15 portate. Non le ho fotografate, ero troppo intento ad ammirare, annusare e assaporare. Ogni portata un piccolo paradiso di sapori, odori, consistenze, La portata che mi e' piaciuta di piu' e' stata la cozza ripiena. Una cozza aperta con precisione chirurgica su un lato e farcita con della ricotta aromatizzata. Il tutto adagiato su un tappeto di crema di fave e altre verdurine. Tanti sapori che venivano percepiti via via che si procedeva. Un capolavoro.
Si, tutti dei veri paradisi.
Il problema e' cominciato verso il decimo paradiso, quando il nostro organismo non ce la faceva proprio piu'. Per dirne una: a me non piacciono molto i dolci, ma con un'eccezione: il baba'.
Trovare un baba' perfetto e' ormai un miraggio. Ma vi assicuro che quello di Gennaro lo era. E ho dovuto lasciarne meta' nel piatto.   Ma come.... uno aspetta da una vita il baba' perfetto e quando ce l'ha nel piatto non riesce a finirlo....
Comunque sia, arrivati verso le 9 ne siamo usciti alle 1 e un quarto. Lo shuttle si era stufato di aspettarci ed era andato via, della serie: arrangiatevi. Ma Gennaro ha preso il telefono e con autorita' ha chiamato dicendo "i signori sono pronti" e uno shuttle si e' materializzato in pochi minuti.

La Domenica c'era un bel sole. Davanti a noi, sull'altro lato del Golfo, si stagliava il Vesuvio. C'e' chi ha detto "io non torno a casa, lasciatemi qui".
























Abbiamo fatto qualche foto, di noi e  con gli amici, ve ne metto qualcuna qua sotto,  senza tante descrizioni.






























































Chi c'era? Tanti amici, alcuni gia' conosciuti, altri contattati solo via web. Tutti avevamo il nostro badge, con nome, cognome e titolo del blog, per cui la scena era sempre quella: ci si avvicinava, si sbirciava il badge, anche strizzando gli occhi.
Poi gli occhi si spalancavano e si si sentiva: "Ahhhhhh, ma tu sei Corrado (Marie, Claudia, Paola, Milena, etc.) !!!!!"    a cui seguivano baci e abbracci. Ecco, devo dire che non mi era mai capitato di baciare un'ottantina di donne in appena due giorni. E devo anche aggiungere che sulla nuca percepivo le occhiate di Anna Maria.....
Se volete vedere altre cronache, anche migliori della mia, e con tante foto, fate una ricerca con Garofalo e Gente del Fud 2011. Una delle primissime cronache e' quella di Luciano Pignataro, guardatevela QUI, ci sono anch'io. Nei prossimi giorni usciranno anche filmati vari, c'erano due cameramen con telecamere professionali, sempre in azione.
Lo stile era volutamente rilassato: Emidio, il responsabile commerciale, vero deus ex-machina, era in bermuda, t-shirt ed infradito (ciao Emidio, sei un grande).
Ci ha spiegato il progetto Gente del Fud, che partira' a Settembre: un food social network, nel quale noi 100 potremo indicare prodotti del nostro territorio che meritano di essere segnalati. Se abbiamo fatto una ricetta con questi ci sara' il link al nostro blog. In cambio di cosa? Di niente, Garofalo ha stressato il concetto che  se lo facciamo lo facciamo senza secondi fini, col solo scopo di segnalare delle eccellenze. La stessa Garofalo non compare, se non come proprietaria del sito Gente del Fud: un marketing che e' stato definito "garbato". A me, intollerante di limiti e vincoli, e' piaciuto moltissimo. In pratica Garofalo si rivolge a noi in qualita' di esperti sul campo per costruire un insieme di segnalazioni di eccellenze consultabili da chiunque, anche col telefonino. Il tutto molto tecnologico: compare una mappa dell'Italia sulla quale si puo' zoomare e scegliere, categoria per categoria, l'accellenza che ci interessa conoscere.  Una specie di Wikipedia del food, ma fatta da persone competenti e disinteressate.  OK, c'e' molto di piu' che non quanto descritto in queste mie poche righe, ma lo scopriremo assieme, da Settembre in poi.
E' stato chiesto a Emidio con quale criterio eravamo stati selezionati e la risposta e' stata che su oltre 2.000 foddblogger italiani hanno chiamato i migliori e i meno commerciali.
Se la cosa messa su da Pasta Garofalo (ciao, Emidio!!) andra' come dovrebbe sara' una delle piu' belle iniziative mai viste.
Per quanto mi riguarda partecipero' molto volentieri.

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