19/04/10

Cena russa....


















Sabato sera abbiamo partecipato a una cena "russa", cioe' a una cena con piatti di cucina russa. Una cena di beneficenza.
La cena era organizzata dalle iscritte alla "Banca del Tempo" http://www.coopfirenze.it/informazioni/informatori/articoli/3009 di Firenze, sezione Soci Coop, con lo scopo di raccogliere denaro per costruire una piccola diga nel Corno d'Africa ed aiutare a coltivare campi senza dover piu' dipendere dai capricci del tempo. In quelle regioni piove pochissimo e irregolarmente: se le piogge sono poche, oppure ritardano, un raccolto puo' andare in malora e mettere alla fame interi villaggi. Da quelle parti carestia non e' un concetto astratto, vuol dire morte per i piu' deboli.
Si puo' fare beneficenza in tanti modi: battendo la grancassa mediatica (e ottenere un gran ritorno d'immagine), o affidando denaro a organizzazioni piu' o meno sconosciute che nel caso migliore fanno arrivare a chi ha bisogno solo una piccolissima parte (se arriva), o anche a chi nel Corno d'Africa ci va davvero e realizza cose. Nel nostro caso una piccola diga (soli 12 metri di lunghezza, pensate quanto poco basta). Abbiamo visto un insieme di foto che dipingevano una realta' che ci e' sconosciuta: poca terra coltivabile e molte rocce, acqua a due ore di cammino, niente energia elettrica, l'inizio dei lavori della diga, la gioia degli abitanti di guadagnare 1 euro al giorno lavorando alla diga, le difficolta' di far arrivare il cemento da 200 km di distanza su mezzi a 4 ruote motrici che devono viaggiare su piste che ci sono e non ci sono.
Per farla breve, dopo aver ringraziato Dio di essere nati qui e non la', abbiamo partecipato volentieri.

Le signore della Banca del Tempo si sono documentate da conoscenti russe su ricette, usi e costumi della Russia di qualche anno fa, quando le matrioske erano comuni. Si sono poi cucite i costumi, hanno cucinato e servito in tavola. Oltre a fornire un po' di intrattenimento tra una portata e l'altra. Tutto volontariamente. Gente cosi' e' solo da ammirare. La Coop ha fornito le cibarie e le strutture di cucina.
La cena era a numero chiuso e come era immaginabile i posti sono andati a ruba.

Siamo stati accolti da due gentili matrioske che ci hanno indirizzato alla sala della cena....




















Abbiamo trovato lunghe tavolate, con il nostro segnaposto....




















E il menu....



























Per quel poco che mi intendo di cucina russa vedo che i piatti non sono tipici di una regione, ma spaziano dal Nord al Sud. Giulia di Rossa di Sera potra' darci il suo parere al riguardo.
E' un po' come la cucina italiana all'estero, dove vi mettono davanti contemporaneamente piatti di tutte le regioni italiane, che so, Speck, Spaghetti cacio e pepe, Coniglio all'ischitana, Pandoro.

Intanto ci portano il pane di benvenuto, una fetta da inzuppare nel sale e mangiare a morsi.







































Subito dopo le volontarie (pardon: le matrioske) che avrebbero eseguito il servizio ai tavoli si sono presentate sfilando a piccoli passettini veloci, tutte in fila. Eccole, all'andata e al ritorno.
Sembravano volare...









































La supervisione del servizio era della signora che vedete sotto, con costume secondo me del profondo Sud russo. Ma forse mi sbaglio.....
























Si comincia: le volontarie servono l'antipasto.
Da sinistra a destra in senso orario: Piroshki ripieni di ricotta e verdura, Bicchierino di Vodka, Cetriolo in salamoia, Blinis con caviale rosso.




















Dopo questo energico antipasto, in attesa del primo e per far passare un po' di tempo per far sparire il rossore alle guance provocato dalla vodka, abbiamo assistito a un saggio di danza classica, ecco il "corpo di ballo".























Le danzatrici sono "volontarie", nel senso che sono figlie o parenti di soci della Banca del Tempo. Probabilmente le organizzatrici avevano provato a cercare delle ballerine classiche professioniste, ma la beneficenza e il professionismo evidentemente non vanno d'accordo. Allora, con l'avvertenza che avrebbero fatto del loro meglio, queste assolute dilettanti hanno ballato "La morte del cigno" per la prima volta nella loro vita.
Ci hanno messo un incredibile impegno, ma le resa e' stata involontariamente comica.
L'étoile che impersonava il cigno era la ragazza di destra nella foto sotto, come vedete piuttosto formosetta e non proprio sincronizzata con le altre...
























E' stata assolutamente coraggiosa e incurante delle conseguenze.
Nella foto sotto la vedete che viene colta dalla ridarella ed e' del tutto incapace di continuare, mentre la collega di sinistra la rimprovera e la incita.




















La scena finale, nella quale il cigno (grassottello) si dibatteva a terra nell'agonia non ho potuto fotografarla perche' mi mancava il fiato dal ridere e avevo le lacrime agli occhi.
Il pubblico ha capito che non faceva finta, ma che ci metteva tutto l'impegno possibile e alla fine l'ha sommersa di applausi. Eccola mentre ringrazia.
A lei dedico questo primo piano, scusandomi di aver riso del suo impaccio.































E' arrivato il primo: una zuppa, il famoso Bortsch. Come ogni piatto classico immagino che anche il Bortsch avra' infinite varianti locali, io non so giudicare, perche' era la prima volta che lo assaggiavo. Posso solo dire che, nonostante fosse pallidissimo (ma non doveva essere a base di rape rosse?) e' piaciuto moltissimo e non solo a me. La salsa smetana era poco acida (siamo in Italia), ma -ripeto- l'insieme era veramente buono.






















Tra il primo e il secondo abbiamo assistito all'irruzione di un cosacco (che poi era una cosacca) che ha coinvolto nella danza due stupite matrioske-cameriere che stavano portando via i piatti.
























































A quel punto mi aspettavo come minimo una "Danza delle Spade", ma hanno invece portato il secondo. E che secondo: praticamente un giro turistico della vecchia Russia. Da sinistra in senso orario: Melanzane in salsa di noci, limone e spezie varie, Pollo Satsivi alle noci, Manzo Stroganoff (questo l'avevo gia' mangiato altrove, e nonostante l'aspetto non era male) e infine Insalata georgiana di spinaci, con uvetta e altro.



















Questi sapori, cosi' diversi l'uno dall'altro, hanno lasciato perplessi i commensali, ma i piatti sono stati finiti quasi tutti. Io ho lasciato meta' dell'insalata di spinaci, perche' il suo sapore non legava affato con gli altri cibi del piatto, ma forse il mio gusto deve ancora essere abituato a questi contrasti.

Prima del dessert le matrioske hanno eseguito un coro, ma alcune si divertivano troppo e cacciavano delle urla fuori tempo. Nella foto sotto la maestra del coro sta redarguendo una corista...



















Il dessert era formato da Syrniki con marmellata di mirtilli, Miele, Panna liquida




















Alla fine, ci aspettavamo ancora qualcosa, eravamo stati cosi' bene che non ce ne volevamo andare....

Abbiamo salutato tutte le volontarie con un lunghissimo applauso, sia per l'impegno in cucina che per quello nel cucirsi gli abiti, che, infine, per il coraggio dimostrato nell'intrattenerci tra una portata e l'altra.

Se tutta la beneficenza fosse cosi'.....

.

11 commenti:

  1. Che ganzata!!lo sai che ti stai avvicinando molto a Sigrid con tutte queste foto e questi bei racconti?
    Un abbraccio Ily

    RispondiElimina
  2. Bellissima serata! Un applauso alle organizzatrici per l'impegno e l'allegria dimostrata, bravissime! e grazie per il racconto :-D

    RispondiElimina
  3. Сorrado, innanzitutto i miei complimenti alle organizzatrici volontarie! CI vuole un gran entusiasmo per fare queste cose!
    Non posso permettermi di criticare la cena, perché è come se io, che conosco poco o niente della cucina e delle tradizioni del... diciamo, Bangladesh, mi mettessi a preparare i piatti loro tipici. Magari con errori con non si noterebbero dagli italiani, ma che gli originari del Bangladesh noterebbero subito.
    Due cose soltanto: la borsch deve essere rossa, si vede che la Coop non aveva fornito le barbabietole! :-))
    E poi che c'entrano i piatti tipici georgiani con la cucina russa?.. Anche se sono popolari, non c'entrano niente.
    Corrado, avresti potuto consigliarli di dare un'occhiata al mio blogghino! :-))
    Ecco, per questo desidero moltissimo pubblicare il libro sulla cucina russa, perché ci sarebbero le nozioni di ogni genere, i piatti tipici e la spegazione di tante tradizioni.. Speriamo che prima o poi riesca a trovare l'editore interessato..
    Un abbraccio, bella serata!

    RispondiElimina
  4. Quando ho avuto l'invito era gia tutto deciso :)
    Quando pubblichi il libro fammelo sapere, hai gia' la mia prenotazione :-)
    CIAOOO

    RispondiElimina
  5. E si, Giulia ha raggione: dovevano dare un'occhiata al suo blog che ha tanti nostre belle ricette;))) Comunque complimenti a loro!

    RispondiElimina
  6. Corrado... se penso che la morte del cigno è una delle cose più difficili da interpretare per una professionista, non posso che ammirare cotanto coraggio! Ma mi hai fatto morire dal ridere!....

    RispondiElimina
  7. Che bella iniziativa!
    Ma l'avevano pubblicizzata sull'informatore coop?

    Ad averlo saputo venivo anch'io!

    RispondiElimina
  8. @GuyaB: si era sull'ultimo numero, nelle pagine delle varie. Ma come ti puoi immaginare dopo due giorni i biglietti erano gia' esauriti, noi ci siamo rientrati per un pelo.

    RispondiElimina
  9. Una serata all'insegna del divertimento per uno scopo di grande importanza. Belli i costumi e i piatti sembrano veramente buoni e intriganti.
    Una organizzazione splendida per una iniziativa meravigliosa!!!!!!
    Questa si che si chiama beneficenza.

    RispondiElimina
  10. Ciao Corrado. Il fine giustifica i mezzi. E se ad un fine così nobile, si associa anche una buona dose di divertimento, beh, allora non si può dire nulla (a dispetto di certi ricevimenti magari ben organizzati ma decisamente più ingessati e noiosi)!!! E dalle foto mi pare che si siano divertiti tutti : organizzatori e partecipanti. Manu

    RispondiElimina
  11. ma che cena meravigliosa e che bell'iniziativa...davvero! è bellissimo conoscere così

    RispondiElimina