27/03/12
E tre. Capesante per La Bella Estate
Questa e' la terza ricetta con la quale partecipo al contest de "La Bella Estate", di Terredavino.
Ho gia' presentato un primo, dei Tajarin, e un secondo di carne, una Lombatina di agnello.
Adesso e' la volta di un prodotto del mare: la capasanta.
Anche detta Conchiglia di San Giacomo (Coquille de Saint Jacques) e' nota come simbolo dei pellegrini, specialmente di quelli che si recano a Santiago di Compostela, ma anche -e questo e' risaputo da pochi- per essere raffigurata nello stemma di Papa Benedetto XVI. Cito, da Wikipedia: "Nella parte centrale [dello stemma] e' riportata una conchiglia, simbolo dei pellegrini, ma che ricorda anche la leggenda secondo cui Agostino d'Ippona, incontrando su una spiaggia un bambino che con una conchiglia voleva svuotare il mare dalla sua acqua, comprese l'impossibilità per la mente umana di capire il mistero di Dio".
Simbologia a parte, questo mollusco e' buonissimo, delicato e colmo di sapore di mare.
Per l'abbinamento con un Moscato Passito ho pensato di completare con una crema di formaggio erborinato, tenuta piuttosto leggera per non prevalere sulla delicatezza delle carni del mollusco.
Secondo me si e' prodotto un insieme insolito, molto buono e, perche' no, raffinato.
Ingredienti
1 capasanta
2 cucchiai di Roquefort, o Gorgonzola stagionato
3-5 cucchiai di latte
Farina
olio di semi
Sale
Preparazione
Far sciogliere a fuoco basso il Roquefort bagnato dal latte. Tenere in caldo. Se si addensasse troppo aggiungere un altro cucchiaio di latte.
Aprire e pulire la capasanta, separando la parte bianca dal corallo. Spruzzare la parte bianca con del succo di limone, sgocciolarla e infarinarla leggermente.
Saltarla 30 secondi per lato in padella con olio di semi. Salare e tenere in caldo.
Questa mini frittura serve per formare una crosticina croccante, ma se non piacesse il lieve sapore di fritto si puo' anche fare a meno della farina, saltando semplicemente nell'olio caldo.
Il corallo invece va immerso per pochissimo nell'acqua bollente, con lo scopo di servirlo caldo. Attenzione che un'immersione prolungata puo' farlo raggrinzire.
Con questi tre componenti caldi costruire il piatto: nella conchiglia inferiore versare un dito di crema di Roquefort, quindi appoggiarci sopra, accostati, parte bianca e corallo.
Servire subito, accompagnato da La Bella Estate fredda, ma a non piu' di 10 gradi.
Avere l'accortezza di non servire ne' pane ne' grissini. L'insieme va gustato per quello che e', solo accompagnando ogni boccone caldo con piccoli sorsi di moscato freddo.
All'assaggio il sapore di mare e' chiaramente avvertibile, di poco contrastato da quello dalla crema di Roquefort. Altri contrasti sono le diverse consistenze tra la corposa parte bianca, il tenero corallo e la cremosita' del Roquefort.
Il tutto e' caldo e accompagnato da moscato freddo.
Un piatto per intenditori, forse non da tutti apprezzato per i suoi insoliti accostamenti, ma decisamente buono e raffinato.
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Lasciamelo dire, penso che sarei in grado di apprezzarlo, anche ora, come contentino prima di addormentarmi.
RispondiEliminaTi addormenteresti con la bocca buona :)
EliminaAppetitose!! e poi è sempre bello leggere le tue ricette perchè vengono sempre accompagnate dalla storia.
RispondiEliminaBravo
Molto appetitose!!!!
EliminaE te ne racconto un'altra: in molte chiese la conca dove intingere le dita per farsi il segno della croce era a forma di conchiglia, per ricordare che Gesu' venne battezzato con l'acqua del Giordano raccolta, appunto, con una conchiglia. Non ne so altre :)
rischioso l'erborinato ma penso tu l'abbia dosato al meglio proprio per non sovrastare il gusto della capasanta ma solo per creare un delicato contrasto di sapori
RispondiEliminamagari una spruzzata di moscato passito sulla capasanta dopo la rosolatura?
ciao
cris
Hai pensato bene: ho dovuto fare diverse prove per trovare un equilibrio accettabile. Naturalmente molto dipende dalla sapidita' dei componenti. Per lo spruzzo di moscato sulla capasanta ho preferito di no, perche' il moscato, freddo, avrebbe raffreddato il tutto, concepito come antipasto caldo.
EliminaCIAO
P.S. - sto ancora pensando a una ricetta nuova con le acciughe :)
Sono molto curiosa di provarlo, e' raffinato come dici ma anche tutto sommato non troppo complicato.
RispondiEliminaAhime', dovro' aspettare le prossime vacanze...
Niente mollusconi li' da te?
EliminaE nel posto dove compri gli alimentari non c'e' qualche formaggio un po' piccannte? Piccante, non salato a morte.
Per il vino dolce ho paura che dovrai aspettare :)
CIAO !!
raffinato e anche bello! mi piacciono questi piatti stuzzicanti! :-)
RispondiEliminaGrazie, Francesca!
Elimina:)))
Complimenti, questa ricetta mi sembra veramente bella e raffinata, penso proprio che la proverò , grazie per averla condivisa.
RispondiEliminaEro venuto qui per leggere il post sugli spaghetti alla cannella che mi avevano incuriosito tanto sul blog di Cristina.b e ho trovato tante altre ricette molto interessanti!
RispondiEliminaGrazie!!!
EliminaQui troverai quasi soltanto ricette create da zero, a me piace inventare (anche se in cucina e' quasi impossibile essere i primi).
Cosa ci fai cosi' a Nord?
CIAO