25/05/15
Eliche, vino, pomodoro, fave e baffi --- MTC 48
Ho preparato queste "Eliche, vino, pomodoro, fave e baffi". Uno ci prova a fare qualcosa di originale, ma con tutta la concorrenza che c'e' in MTC non e' mica facile.
Usare della pasta gia' colorata in partenza poteva essere banale, cosi' l'ho colorata in cottura, cuocendola nel vino rosso.
Ho scelto delle grandi eliche, le ho adagiate in un dolce sugo di pomodoro fresco e ho contrastato colori e sapori con delle fave. Notare poi i baffi centrali,
Ma sui baffi torneremo, intanto alziamo la bandiera della sfida MTC 48
Per non mostrare i soliti spaghetti ho scelto della pasta di formato grande, delle eliche, o fusilli.
Si dice che i fusilli siano nati nel 1500 alla corte del Granduca di Toscana.
Pare che al cuoco cadesse dal tavolo un pezzetto di pasta e che il figlio lo prendesse e lo arrotolasse intorno a un ferro da calza lasciato dalla nonna. Vero o meno che fosse si comincio' ad avvolgere intorno a un ferretto degli spaghetti e a servirli in questa nuova e curiosa forma. Probabilmente il nome fusilli derivo' da "fuso", ossia dal ferretto dove si avvolgeva la pasta.
Col passare del tempo le forme evolsero e una di queste e' stata chiamata elica.
Per questa ricetta ho scelto appunto le eliche, o fusilli, ma di grande formato. Quindi anziche' fusilli sono piuttosto dei fusilloni.
Belli tosti, restano al dente anche dopo cotture prolungate. E' veramente un formato di gran nerbo, tanto che ne ho fotografato uno in posizione (appunto) eretta. E' davvero al dente, e lo si vede perche' il fusillone sta' li' ritto, senza ammosciarsi: un buon nerbo non si smentisce mai.
Per la cottura ho scelto di eseguirla nel vino. Una volta in un ristorante ho assaggiato degli spaghettini cotti nel vino bianco e mi avevano poi fatto acido. Ero piuttosto dubbioso, ma ho pensato di cuocere la pasta nel vino rosso ed il risultato e' stato eccezionale: niente acidita', tutto il profumo del vino. Naturalmente ci vuole un vino robusto (di gran nerbo, tanto per cambiare). Avevo del Merlot giustamente stagionato e ho usato quello. Certo, stappare una buona bottiglia e dirle addio a fine cottura poteva sembrare un'eresia, ma ne e' valsa la pena, eccome.
A scanso di possibili acidita' Il sugo e' stato un po' addolcito e dopo una breve cottura e' stato passato al minipimer, cosi' che sul fondo del piatto ci fosse come un morbido tappeto caldo.
Le fave sono state usate sia per fornire un contrasto di colore che per dare un contrasto di consistenze e di temperature. Le fave in Toscana sono dette baccelli, e per il loro aspetto lungo sono spesso associate a persone alte e magre. Puo' capitare di sentir chiamare "Baccello, vien qua...." e si puo' esser certi che il soprannome rispecchiera' l'aspetto fisico.
Oddio in Toscana il baccello o fava ha anche una connotazione sessuale, quindi puo' darsi che il soprannome venga dato a chi alto non e', ma abbia un buon equipaggiamento.
Come nella vita anche nei fusilloni esistono misure diverse, ci sono fusilloni piu' lunghi e fusilloni piu' corti: per esempio guardando la prima foto si notera' che quello di sinistra e' un po' sottomisura.
In ultimo parliamo dei baffi: ho condito il piatto con un po' di parmigiano grattato, lo si vede al centro. Siccome il formaggio era ancora poco stagionato ha formato dei filamenti, che assomigliano a dei baffi.
In Toscana, quando i baccelli si mangiano senza accompagnamento di formaggio pecorino c'e' l'usanza di intingerli nel sale, per dar loro un po' di sapore in piu'. E, inevitabilmente, nelle tavolate c'e' sempre quello che dice a qualche donna di usare il sale, perche' il baccello senza sale e' come un bacio senza baffi. Non so se tutte le lettrici siano d'accordo che il bacio con i baffi sia migliore di quello a labbro glabro, ma puo' darsi che il solleticante baffo aggiunga qualcosa.
Ingredienti per 4 persone
20 fusilli di grande formato
20 fave, sbucciate o meno, secondo gusto
20-25 pomodori pizzutelli (dipende dalle dimensioni)
1 cucchiaio di zucchero semolato
1 spicchio di aglio
1/2 bicchiere di olio extra vergine di oliva
poco peperoncino
1 litro almeno di vino rosso di qualita'
Preparazione
Tagliare i pizzutelli a dadini di max 1 cm. Lo so, fare un concassé cosi' piccolo e' noioso, ma le ridotte dimensioni consentiranno una cottura breve e quindi sapore e profumi del pomodoro resteranno praticamente intatti.
In una casseruola versare l'olio, aggiungere l'aglio tritato finissimamente e solo un sospetto di peperoncino. Far andare a fuoco basso finche' inizia a dorare. A quel punto versare subito i pomodori, spolverare con lo zucchero e mescolare.
Alzare il fuoco quasi al massimo e lasciar cuocere scoperto per 4-5 minuti.
Travasare poi tutto nel bicchiere del minipimer, aggiungere una bella presa di sale (per me macinato al momento) e frullare ad oltranza. Ottenuta una crema fluida rimettere tutto in casseruola e tenere in caldo.
In altra casseruola versare il vino, coprire e portare a bollore. Quando bolle aggiungere una presa di sale, buttare dentro i fusilloni e portare a cottura al dente. In cucina si spandera' un profumo di vino delizioso.
Nel frattempo sgusciare i baccelli e grattare il parmigiano. Allineare i piatti di portata, versare sul fondo un cm di crema calda di pomodoro, posizionare 5 fave e aggiungere al centro un pizzico di baffi di parmigiano.
Scolare i fusilloni, che in cottura avranno assorbito il vino rosso e risulteranno di un bellissimo colore violaceo, e disporlii a forma di stella sui piatti.
Servire subitissimo, belli caldi.
All'assaggio i fusilloni saranno belli corposi e in bocca si spandera' il sapore e soprattutto il profumo del vino, che la cottura ha concentrato. La crema calda di pomodoro che si accumula nei solchi aggiungera' il sapore di sole del pomodoro fresco, e il parmigiano addolcira' il tutto. Non dimenticare di infilzare le fave che, oltre ad aggiungere il loro sapore a tutto l'insieme, forniranno un contrasto di consistenza. E di temperatura, fresche come sono.
Gran piatto, questo di fusilloni al vino, pomodoro, fave e baffi di parmigiano, tutto da gustare.
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Ma che bella l'idea di cuocere la pasta nel vino! Finora mi ero limitata a preparare le tagliatelle con il vino (le avevo battezzate "ciucco e sobrio", facendo il verso alle classiche paglia e fieno), ma tu mi hai aperto nuovi orizzonti!
RispondiEliminaGrande Corrado!
La pasta rsulta appena un po' aspra, ma basta fare il condimento un po' piu' dolce. Anche solo aumentando il parmigiano.
EliminaGrazie dei complimenti :))))
"E' davvero al dente, e lo si vede perche' il fusillone sta' li' ritto, senza ammosciarsi: un buon nerbo non si smentisce mai." :a doro leggere i tuoi post, si imparano tanto cose! :D La prossima volta che cucinerò i fusilloni er vedere se son cotti e al dente li metterò in posizione eretta!!! :))))))
RispondiEliminaComunque, io da donna preferisco i baci con una barbetta leggermente incolta, quella che fa macho un filino trasandato e omo senza sfociare in quella barba stile babbo natale (che comunque è utile quando la donna è arrabbiata dato che può tirarla facilmente, altro che tirata di orecchie...a voi uomini a volte servirebbe una tirata di barba!! :) ).
P.S, Mi piace la cottura della pasta nel vino e mi incuriosisce...
Sai com'e', se non mi diverto un po' a stuzzicare le amiche.....
EliminaCIAO :-)
Hihihi mi fai morí!! Fusilli ritti, fave e baffi...ogni occasione é buona per divertirti sui doppi sensi, sei forte! Forte anche questa pasta colorata, non pensavo che il vino riuscisse a tingere cosí bene...forse é il Merlot, col Sangiovese sarebbe venuta più sbiadita. Mi fai venir voglia di provare :-)
RispondiEliminaCiao Cri :-)
EliminaBasta che non sia un vino troppo giovane.
Per il resto a me piace divertirmi :))))))
E che nerbo questa pasta!! Fa rizzare di tutto, non solo i fusilloni!
RispondiEliminaMa che idee, solo tu!!
Evidentemente sono ancora allo stato adolescenziale se scherzo ancora sui doppi sensi....
EliminaDel resto e' quello che dice sempre mia moglie :)))
ci vorrebbe un premio anche x la ricetta + ironica e divertente.......sei troppo forte!! e comunque interessante davvero la cottura della pasta nel vino!
RispondiEliminaGrazie, Ilaria :)))))))
EliminaConcordo con la Mazzetta sui baci: mi piace la barbetta incolta più che il baffo. E sulla cottura nel vino mi giunge nuova e mi piace assaje. Vedi che alla fine di idee te ne sono venute e anche dalle foto si può notare che il sughetto è davvero ben riuscito. Mi hai anche consentito di vedere la cottura al dente dei fusilli :) prossima volta prima di scolare, invece di fare la prova assaggio, metterò i fusilli ritti nel piatto :) grazie per questa nuova proposta :)
RispondiEliminaSe baffi o barba sono scelte vostre, noi proponiamo cio' che abbiamo :))))))))))
EliminaSul piatto che vuoi che ti dica: ho ridotto al minimo gli ingredienti (gia' aggiungere le fave mi sembrava un di piu'), cercando sempre di ottenere dei nuovi sapori.
Per qualcuno il primo assaggio sara' stato fatto con cautela, ma a me l'insieme e' parso piu' che buono.
CIAO :))))
Le eliche cotte nel vino!!?? Un'idea geniale, bravissimo! Eh meno nale non volevi partecipare. Hai superato te stesso!
RispondiElimina👏👏👏👏👏👏👏👏👏
Grazie Cristina :)))
EliminaMa anche tu non scherzi: quel tuo brodetto di vongole e pomodoro per gli scialatielli mi e' molto piaciuto. Lo rifaro' quanto prima.
CIAO :)))))