23/10/15
Dolce ai tre spiriti, un Drizzle Cake per "DolciDiVini"
Questo dolce partecipa al contest Dolci DiVini di Dolcemente Pisa
Veramente non volevo presentarlo, questo dolce, perche' raramente sono rimasto cosi' deluso.
E' brutto, questo dolce. E' un trattato di teratologia. Lo ammetto.
Ho pensato: "Se lo presento mi rovino l'immagine. Se lo presento poi dovro' uscire soltanto di notte, camminare rasente ai muri e col bavero rialzato".
Pero' e' buono. Tanto. Con tre diversi aromi alcolici che si fondono con quello del corpo del dolce.
Sicuramente un pasticcere saprebbe tirarci fuori un dolce piu' presentabile.
Ma io non ho quel talento. Come si dice in Toscana "Non sono trombato per i dolci".
Vabbe', che il dolce e' buono (anzi, secondo me, speciale) l'ho gia' detto, quindi provero' a descriverlo meglio che posso.
Il dolce e' della famiglia dei Drizzle Cakes, ossia dei dolci che dopo cotti vengono spruzzati o leggermente imbevuti di liquore.
In questa mia versione i liquori usati sono stati tre: nel corpo del dolce e' stato usato del whisky mediamente torbato (non troppo torbato, per non coprire gli altri sapori e aromi), nei due laghetti sono state colate due creme pasticcere, la gialla e' aromatizzata al Vermouth, la rossa con l'Alchermes.
Sono due liquori a bassa gradazione alcolica molto aromatici, un po' vintage nell'immaginario collettivo, e percio' poco considerati, ma in grado di apportare sapori e profumi ben speziati.
Come si vede dalle foto l'idea era di rappresentare un panorama collinare con due laghetti. L'dea, appunto, la realta' si e' dimostrata diversa.
Ingredienti
Un cerchio da 24 cm
160 g di zucchero semolato
95 g di burro normale (a temp. ambiente)
95 g di burro salato (a temp. ambiente)
200 g di farina 00 W 170
240 g di uova intere (a temp. ambiente)
Buccia grattugiata di mezzo limone
8 g di lievito in polvere, tipo Pane Angeli, per capirsi
150 g di Whisky mediamente torbato
75 g di Vermouth, non dry
75 g di Alchermes
2 coppapasta sugli 8 cm
NOTE
1 - Lo scavo dei due "laghetti" poteva essere realizzato semplicemente spingendo nel dolce gia' cotto i due coppapasta. Ma con si sarebbero prodotte le "colline". Invece colando l'impasto intorno ai due coppapasta gia' posizionati dentro il cerchio, e infornando tutto insieme, si sarebbero formate in cottura delle zone di calore diverso (vedere vicino ai bordi) e quindi lievitazioni in cottura di ampiezza diversa. Da cui le famose "colline".
2 - Meta' burro e' di qualita' salata. Usando questo tipo di burro si evita che aggiungendo del sale in grani si formino delle "isole" di impasto piu' o meno salato, in quanto il sale aggiunto in grani puo' non sciogliersi come dovrebbe.
Esecuzione
Mettere nella planetaria burro, zucchero e buccia di limone e con la frusta a K far montare almeno 5 minuti a velocita' sostenuta, o almeno finche' non si ottiene il composto bianco. Sempre a planetaria funzionante aggiungere meta' del whisky e gradualmente le uova e attendere che si incorporino bene. Aggiungere gradualmente farina e lievito e far andare almeno tre minuti,
Mettere un foglio di carta forno in una teglia e imburrarlo. Imburrare l'interno del cerchio e metterlo sulla carta forno. Imburrare l'esterno dei due coppapasta. Posizionare i coppapasta dentro il cerchio.
Colare l'impasto dentro il cerchio, intorno ai coppapasta. Livellare l'impasto.
Infornare a 180 gradi (ventilato) per 35 minuti, lasciandolo poi ancora qualche minuto fino a doratura completa. Si vedranno, ben formate, le due "collinette".
Nel frattempo preparare due diverse creme pasticcere e aromatizzarle, aggiungendo in una il Vermouth e nell'altra l'Alchermes.
Appena il dolce e' sfornato bucherellare con uno stecchino la superficie del dolce e quindi spargerci sopra il rimanente whisky.
Far raffreddare, sformare il dolce dal cerchio ed estrarre i due coppapasta. Nei due fori versare le due creme aromatizzate.
Volendo si puo' conservare in frigo, senza scendere sotto i 7 gradi.
All'assaggio, a seconda delle parti scelte, si apprezzano sapori e profumi diversi, dalla torba del whisky, che si sente, ma non sovrasta quello del corpo del dolce, al Vermouth della prima crema pasticcera, all'Alchermes della seconda crema pasticcera.
I tre sapori e profumi alcolici si completano bene l'un l'altro e legano a perfezione con quelli del corpo del dolce. Una delizia.
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Guarda l'idea era carinissima, avrei visto, anziché uno grande, 3-4 piccoli cake ognuno con il suo laghetto colorato, messi in fila, sai che belli?
RispondiEliminail dolce me gusta!!
Evidentemente io sono persona di idee :) :)
EliminaGrazie Cristina :)))))))))))
Ripeto: per me è bello. Ci vedo un'opera d'arte moderna
RispondiEliminaGrazieee :)))))
EliminaRasentare i muri col bavero alzato... ahahahah! Comunque ti informo, qual'ora non lo sapesse già, che il Vermouth sta tornando di gran moda.
RispondiEliminaL'idea del paesaggio collinare è geniale e ti è anche venuto bene :)
Nelle mie pensate sarebbe stato piu' bello, ma tant'e' :))))
EliminaIo quelle due creme le vorrei proprio assaggiare, insieme all'impasto. Io amo le creme!
RispondiEliminaLe creme le puoi rifare, e il dolce anche.
EliminaTutto un po' alcolico, ma insomma.... indice di allegria in aumento :)
Risultato golosissimo, che aspetti ?
e' la sostanza che conta ed io credo sia buono!! :) daro' un occhio al contest ed intanto i unisco ai tuoi followers :) anzi spero vorrai ricambiare per cui ti lascio il link del mio blog, basta che clicchi su ''join this site'' grazie!! http://thatisammore.blogspot.it/
RispondiEliminaThat’s amore
ciao
Ciao e grazie :)))
RispondiEliminaho letto solo dopo il tuo profilo ma son son in cerca di notorieta'. volevo solo che ti aggiungessi ai miei followers anche solo per simpatia e vedo che non lo hai fatto. Nemmeno ora? :(
Eliminaciao
Ecco fatto :)
EliminaFrancamente vedere referenziato da te la cosa piu' brutta che io abbia prodotto mi aveva lasciato qualche dubbio.
Ma come si fa a dir di no a una donna? :)))
Corrado sei strepitoso, ma neanche Picasso!!! Bravo!
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