11/09/09

La pasta e patate di mio padre


























La patata e' originaria delle Ande, in Sudamerica, venne in Europa al seguito delle esplorazioni che i regnanti europei promuovevano alla ricerca di ricchezze. L'umile tubero non ebbe successo da noi fino all'inizio dell'800, quando se ne riconobbero le qualita' nutritive. Una certa diffidenza verso cio' che "nasce sotterra", unita alle notizie di intossicazioni dovute al consumo di patate conservate troppo a lungo e alla luce, ne frenarono l'utilizzo alimentare.
E' anche curioso vedere come la patata viene chiamata nelle varie regioni d'Italia e in Europa. Il nome originale, in lingua Quechua era "papa", mentre sull'isola di Hispaniola era "batatas", da cui l'italiano "patata". In Inghilterra si dice "potato", in Francia "pomme de terre" a ricordare che e' un frutto della terra. In alcune regioni italiane del nord e' chiamata "tartifola" o "tartufola", in somiglianza al tartufo, anch'esso sviluppantesi sotto terra. Ma non solo in italia, una celebre ricetta della Francia del Nord a base di patate al forno e formaggio si chiama "tartiflette".
Per finire, notare la somiglianza tra "tartufola" e il tedesco "Kartoffel": quale termine avra' suggerito l'altro?
Tutti sanno che patate e pomodori consumati acerbi possono provocare intossicazioni, dovute alla presenza di un alcaloide velenoso. L'alcaloide scompare a maturazione completata, ma nelle patate si puo' riformare, quando le patate "rinverdiscono" e ributtano, a seguito di una prolungata esposizione alla luce: ecco da dove viene la buona abitudine di conservare le patate al buio.

Adesso basta con le curiosita' etimologiche e agronomiche, passiamo alle ricette di pasta e patate. Ci sono numerosissime ricette di questo tipo, quasi tutte originarie del Sud d'Italia. Nella nostra famiglia fu mio padre, originario della Sicilia e trapiantato al Nord a seguito della crisi del 1929, a introdurne l'uso.
E' uno dei cibi della mia infanzia, uno di quelli che mangio golosamente anche oggi (ma cos'e' che il sottoscritto non mangerebbe golosamente? Transeat...).
La versione di mio padre era semplicissima, direttamente originata da quella dei contadini siciliani piu' poveri. Gustosissima pero'. Non fa uso di nessuna delle aggiunte che i piu' abbienti hanno operato in seguito, come pancetta, formaggi, pomodoro, etc. E', questa, una ricetta assolutamente vegetariana, anzi vegana. Si, e' un po' ricca di carboidrati, ma insieme a una bella insalata costituisce un vero pilastro della sana dieta mediterranea.
Nella foto il rametto di rosmarino e' li' solo per bellezza: il sapore e' gia' dentro!

Ingredienti per 2 persone
200 gr pasta lunga
250-300 gr patate gialle
un grosso ciuffo di rosmarino
Un quarto di cipolla rossa
Olio evo

Preparazione
Scegliere della patate mature (vi ricordate perche'?), sbucciarle e tagliarle a cubetti molto piccoli, circa un cm. Tritare finemente in punta di forbice una ventina di aghi di rosmarino. Tritare o affettare finemente la cipolla e metterla a soffriggere in poco olio evo, assieme al rosmarino tritato. Appena la cipolla diventa trasparente (non deve imbiondire!) aggiungere i cubetti di patate e far andare un 5 min, mescolando spesso in modo che le patate non si attacchino. Quindi ricoprire a filo con acqua e far cuocere un 10 min, aggiungendo altra acqua quando sta per esaurire. Continuare fino a quando le patate inizino a disfarsi. A quel punto, salare, aggiungere ancora acqua e con la forchetta spappolare grossolanamente le patate. Quindi aggiungere un grosso rametto intero di rosmarino.
Far cuocere ancora per un 5-10 minuti, alla fine deve avere la consistenza di una pappa molto fluida. Se in questì 10 minuti tende a seccarsi aggiungere ancora un poco di acqua. Mescolare con attenzione, in modo che gli aghi di rosmarino non si stacchino. Assaggiare e aggiustare di sale. Aggiungere un abbondante giro di olio evo a crudo.
Cuocere la pasta, scolarla e farla saltare un minuto insieme alle patate, togliendo prima il rametto di rosmarino.

Dalla lettura non potete nemmeno immaginare il buon sapore dell'insieme. E' un classico esempio di olismo: il risultato va molto oltre la somma di tutti i componenti. La cipolla cuocendo in cosi' tanto liquido perde del tutto il sapore pungente e invece indolcisce il risultato, contrapponendosi al forte aroma mediterraneo del rosmarino.
Chiunque assaggi questa pasta e patate vi guardera' a occhi spalancati e vi dira': buono!

Vi consiglio di provare :-)



P.S. - Se anziche' acqua usate molto brodo potete poi farci cuocere della pasta piccola e ottenere un'ottima minestra invernale. Vedere foto sotto, dove i rametti di rosmarino sono li' solo per bellezza: il sapore e' gia' dentro!































A presto :-)

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3 commenti:

  1. io ci credo che è buonissima! come tutte le cose semplici... :-)

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  2. Buonissime queste paste semplici. io di solito la faccio a minestra, si fa presto e poi è ottima grazie!!

    ciao army

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  3. La pasta e patate è sempre stato uno dei miei piatti preferiti, mia nonna me la faceva sempre (anche il riso e patate, che bontà!) e non ho mai avuto il coraggio di riprovare a farla, credo per timore reverenziale... quindi sono anni che non la mangio!
    Forse è arrivato il momento di rispolverarla... semplice e splendida questa tua, grande.
    Un bacio,
    m.

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